Quello della battaglia sentimentale tra uomo e donna è uno dei campi più sfruttati della commedia americana. L’offerta natalizia del 2009 ne ha presentate addirittura due: quella tra Sarah Jessica Parker e Hugh Grant in Che fine hanno fatto i Morgan?, e quella tra Meryl Streep e Alec Baldwin, presto in Italia con It’s Complicated. Quando si parla di schermaglie amorose, è inevitabile andare con il pensiero a Spencer Tracy e a Katherine Hepburn, i due attori che ne hanno istituito le convenzioni, per merito di un’affinità che è sempre andata oltre la barriera dello schermo. Come dire che se la coppia funziona, il film può arrivare al traguardo finale senza incontrare particolari ostacoli. La domanda principale riguarda quindi Sarah Jessica Parker e Hugh Grant: i due sono credibili? Lo sono abbastanza da portare avanti il film fino alla fine, e non solo grazie alla scaltra sceneggiatura di Marc Lawrence: l'impressione è che un secondo di più sarebbe stato troppo, sia per loro che per gli spettatori. Il suo è uno script che cerca invano di imitare la formula vincente di Ben Hect e Howard Hawks, basata su dialoghi rapidi, ironici e brillanti, e tenta di giocarsi la carta del paradosso:  cosa accadrebbe se la cosmopolita e mondana Carrie Bradshaw – la capricciosa eroina di Sex and the City – si ritrovasse nello sperduto Wyoming? Cosa accadrebbe se il ricco avvocato belloccio di New York non avesse nessuno su cui posare gli occhi in un paesino di poche centinaia di anime? Dopo essersi persi nel caos di Manhattan, tra assistenti petulanti e Blackberry sempre accesi, i due potrebbero ritrovarsi nel silenzio e nell’austera genuinità della vecchia frontiera. Sempre che lui non si faccia sbranare da qualche orso in libera uscita… Non si può dire che Lawrence si sia inventato qualcosa di nuovo, e dopo aver seguito alla lettera le consuetudini del genere, si è impegnato a dare una colorita caratterizzazione alla cittadina in cui due si trovano costretti dopo essere stati testimoni di un omicidio (anche in questo caso, il movente dell’intreccio è decisamente abusato). Il vecchio contrasto tra città e prateria offre il suo (unico) lato migliore nella sequenza

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della cena al ristorante locale, in cui la salutista e vegetariana Sarah Jessica Parker chiede educatamente ad un indigeno in stetson di spegnere la sigaretta che si sta godendo tra una braciola e l’altra. I dialoghi tra le due star funzionano soprattutto in questo contesto, e non solo per la loro assurda ambientazione: i Morgan diventano divertenti solo per contrasto, grazie al confronto con l’austero e scorbutico sceriffo e con la sua bucolica consorte, capace di andare a caccia e di spaccare la legna. In questo senso, le interpretazioni di Sam e di Mary Steenburgen sono da lodare, per come cercano di valorizzare il film e di farlo uscire dalla norma. Purtroppo, sembra che Lawrence abbia deciso di giocare solo con l’immagine comunemente incarnata dai suoi attori, e di farci leva senza particolare vivacità. Che fine hanno fatto i Morgan? è un film che non rischia nulla, e pensa solo a passare alla cassa del distratto pubblico delle festività. E’ divertente in quel modo che si dimentica in appena un paio d’ore.

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Titolo originale: Did You Hear About the Morgans?
Regia: Marc Lawrence
Interpreti: Hugh Grant, Sarah Jessica Parker, Sam Elliot, Elisabeth Moss
Distribuzione: Sony Pictures
Durata: 100' 
Origine: USA, 2009

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