CANNES 65 – Incontro con Leos Carax


Il cinesta porta in Concorso a Cannes 2012 il suo tour de force Holy Motors, e in conferenza stampa si presenta con i due interpreti Denis Lavant e la popstar Kyle Minogue. Risposte secche e lapidarie per l'autore, mentre la curiosità dei giornalisti è tutta per l'inedita collaborazione tra la cantante e il regista. E Denis Lavant racconta fatiche e preparazione per riuscire a interpretare gli 11 ruoli in cui lo vediamo nel film

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Quali sono i riferimenti cinematografici nascosti in Holy Motors?

Odio il termine "riferimento". Il cinema è come un'isola, una bellissima isola, con un gran cimitero dentro. Ogni volta che fai un film, ri-crei quell'isola, ricrei il cinema.

Che tipo di rapporto ha con il suo pubblico?

La mia volontà è quella di essere visto. Apprezzato? Se il mio film piacerà anche solo ad una persona, sarò soddisfatto. Vedete, io non faccio film pubblici. I miei sono film privati.

Qual è stato il frammento più difficile da girare? Domanda sia per il regista che per l'interprete Denis Lavant…
 

Denis Lavant:
 a Leos spaventavano principalmente la sequenza padre/figlia in auto e quella dell'uomo anziano morente con la nipote, perché, a differenza degli altri "episodi" del film, avevano bisogno di uno stile realistico. Ma posso garantirvi che la scena che ho dovuto affrontare con la maggiore preparazione e serietà è stata quella con le scimmie.

Carax:
 Denis è diventato diecimila volte più bravo dalle nostre prime prove. E' una cosa che non succede con ogni attore. Cinque anni fa tra l'altro non sarebbe stato in grado di far funzionare le due scene di cui parla. Trent'anni fa Denis era già un attore fenomenale, ma da allora ha scalato vette che non ho mai visto raggiungere a nessun altro.  

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Per Kylie Minogue: come è rimasta coinvolta in questo progetto?

Kylie Minogue: Io e Carax abbiamo un'amica in comune, la regista Claire Denis. Lui di mio conosceva giusto la collaborazione con Nick Cave, ma quando ha saputo che poteva contattarmi ha pensato a me per un progetto londinese che poi non è andato in porto. E allora ci siamo ritrovati per questo suo film. Per me è stata un'opportunità in più il fatto che Leos non conoscesse le mie cose, mi sono sentita come se avesse uno sguardo vergine su di me. 

 

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