Artie Decker è il cronista ufficiale dei Fresno Grizzlies, seconda divisione di baseball. Una gloriosa carriera "cittadina", durata ben trentacinque anni, con il sogno mai realizzato di a sbarcare a New York, per commentare i gloriosi Giants. Quando, a fine stagione, gli danno il benservito, Artie si ritrova costretto a reinventarsi una vita. La moglie Diane, perciò, lo convince a passare una settimana in compagnia dei tre nipotini, Harper, Turner e Barker, nonostante le resistenze della figlia Alice. Suo malgrado, Artie si ritrova a fare il babysitter. Ne combina di tutti i colori, ma alla fine scopre la sua vocazione di genitore e nonno.

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Esce infine in Italia questo film per tutta la famiglia (a dispetto del titolo), cucita addosso a una coppia di comici ormai apparentemente fuori gioco rispetto alle dinamiche della commedia americana, che, se non guarda solo ai teenager, pare aver abbracciato definitivamente la vocazione distruttiva da fine del mondo. Bette Midler e Billy Crystal, già parcheggiati nell'ospizio della TV, sembrano intenzionati a vender cara la pelle, ma stentano ad accettare l'inevitabile passaggio del tempo, l'idea di esser ormai diventati, di fatto, dei nonni, rispetto ai ragazzi terribili di oggi. Soprattutto il buon vecchio Billy mostra resistenza, prova ad adattarsi, a riaggiornarsi. Ma l'assurda conversazione con il presidente dei Grizzlies, che gli rimprovera di non essere connesso a facebook, la dice lunga sulla sopravvenuta inadeguatezza. La sua comicità di parola, sempre rapidissima, persino feroce, ha fatto scuola, ma viaggia a una velocità diversa rispetto al cinema e, forse ancor più, rispetto alla TV. È una velocità che o ha bisogno dell'estemporaneità del live, di una buona dose d'imprevisto, in cui inserirsi con la rapidità fulminea dell'ironia, oppure deve muoversi agilmente tra le griglie di una sceneggiatura perfettamente calibrata sui suoi tempi. Ma purtroppo non c'è più Nora Ephron a scrivere e per tutta la prima parte Andy Fickman fatica ad accordarsi con i suoi interpreti. Non coglie l'attimo e non dà neppure continuità alle situazioni. Una serie di scene slegate modello sit-com e tutti gli acciacchi del vecchio Bill sembrano la condanna al pensionamento anticipato. E noi rimaniamo in compagnia di una Bette Midler più finta che vera.

Ma a un certo punto, accade qualcosa di strano, quasi di miracoloso. Crystal ricorda, improvvisamente, di essere stato un grande protagonista di commedie romantiche e di aver contribuito a rifondare il genere. Ricorda, in altri termini, di avere un cuore, ben prima del dono della parola. Ed ecco che, finalmente, le scontate situazioni di un signore non più giovane, alle prese con tre ragazzini difficilmente gestibili, diventano la sfida difficile di un uomo che deve riconquistare l'affetto dei suoi cari. Artie come Harry, che chiedeva perdono a Sally la notte di capodanno. Ecco che il personaggio di Alice acquista sempre più peso, grazie a Marisa Tomei, e persino la Midler torna in vita. E tutto diventa più divertente, luminoso anche nei lampi di cattiveria necessaria. Fino a momenti di commozione autentica, incredibili come una vecchia partita di baseball. E il nonno scopre di avere ancora un posto nell'album di fotografie che ci portiamo dentro.

Titolo originale: Id.

Regia: Andy Fickman

Interpreti: Billy Crystal, Bette Midler, Marisa Tomei, Tom Everett Scott, Bailee Madison, Joshua Rush, Kyle Harrison Breitkopf, Gedde Watanabe

Origine: USA, 2012

Distribuzione: 20th Century Fox

Durata: 105’

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