La prima volta (di mia figlia): la Festa del Papà con Riccardo Rossi

la prima volta di mia figlia
E' in sala dal 19 marzo l'esordio dell'attore dietro la mdp. "Affronto un argomento comune al genere umano, un evento di passaggio che tutti ricordano", ha raccontato incontrando i giornalisti accompagnato da Anna Foglietta, Stefano Fresi, Fabrizia Sacchi, Benedetta Gargari. "A me piace l'espediente della tavola, come situazione nella vita, e mi piacciono le tavolate al cinema"

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E' in sala dal 19 marzo, festa del papà, l'esordio di Riccardo Rossi dietro la mdp. "Un film che affronta un argomento comune a tutto il genere umano, un evento di passaggio che tutti ricordano, ovvero la prima volta", racconta l'attore incontrando i giornalisti accompagnato dal cast (Anna Foglietta, Stefano Fresi, Fabrizia Sacchi) e dalla giovane Benedetta Gargari, sullo schermo la figlia del personaggio interpretato da Rossi, padre apprensivo terrorizzato dall'imminente perdita della verginità della sua amata Bianca: "ho visto diverse ragazze durante i casting, ma quando durante un provino Benedetta mi ha dato un bacio sulla guancia come quello di una di figlia, ho capito che era lei quella giusta per il ruolo. Ci abbiamo messo un po' di tempo per trovare il budget necessario per partire con il film, ma poi quando ce l'abbiamo fatta sono stato grato a Matteo Rovere per avermi permesso di avere un cast così straordinario ed affiatato".

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Tutti intorno ad una tavolata per una cena in cui affrontare l'argomento-tabù con l'adolescente irrequieta Bianca, e far rivivere ad ogni personaggio la propria prima volta…

Riccardo Rossi: sì, il film ha un impianto teatrale, è una lunga cena in uno di questi locali "moderni", in realtà un set costruito e inventato dal nostro bravissimo scenografo, che replicava questi ristoranti in cui è impossibile davvero riuscirsi a dire due parole, e allo stesso tempo permetteva però alla cinepresa di Maurizio Calvesi di avere lo spazio per movimenti di macchina anche più ariosi di quanto la situazione potesse suggerire. Il protagonista aveva in mente proprio una sorta di confessionale per il suo piano bislacco: a me piace l'espediente della tavola, mi piace come situazione nella vita, a tavola si invecchia, esce fuori di tutto durante le chiacchierate, e mi piacciono le tavolate al cinema, il mio modello da questo punto di vista era Broadway Danny Rose di Woody Allen

E poi ci sono queste "aperture" del set con questi tre flashback sul passato di ognuno dei commensali…

Riccardo Rossi: eh si, montare tutto insieme è stato un lungo lavoro di moviola con Walter Fasano. Con i flashback e con i finali giusto suggeriti sulle varie coppie del film volevo raccontare come alla fine sia la vita a decidere per noi, per quanto ci si possa impegnare per impedirglielo. Ho fatto un tour promozionale in giro per l'Italia, di cui potete vedere il racconto sulla pagina facebook del film, e ho studiato articoli di giornale e sondaggi, per capire come l'età media in cui si affronta questo momento di passaggio varia da situazione a situazione, centro o sud o nord Italia, periferia o centro città, e così via. Volevo però raccontare come in questi casi spesso sia la donna ad essere più matura, come dico sempre nei miei spettacoli teatrali, e come alcuni genitori non siano realmente pronti ad affrontare le responsabilità di crescere un figlio, basta guardare alcuni episodi di SOS Tata in tv! Il mio personaggio è un padre separato, ad esempio, è talmente assorbito dalla propria situazione di stallo che quando gli fanno notare che sarebbe tempo per una nuova relazione d'amore, risponde chiedendo "a che ora???"

Dirigere un film è come fare un figlio?

Riccardo Rossi: quello che so per certo è che non vedo l'ora che esca il dvd per poter avere tra le mani l'oggetto che contiene il mio film. L'altro giorno ho visto per la prima volta il dcp che finirà nelle sale, ho pensato "il mio film è là dentro", è stato un momento magico.

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