"Nessuna notizia da Dio" di Augustin Diaz Yanes

Yanes si diverte a fare l'equilibrista; vedendo le cose dall'alto, può comunque permettersi di fotografare i drammi più nascosti per mostrarli fugacemente allo spettatore nella loro verosimile crudeltà.

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Plan: due donne – Victoria Abril e Penelope Cruz – camminano svelte all'interno di un edificio; la camera le segue con un carrello laterale. Il dialogo è acceso e non banale: si parla di Storia, si passa per una teodicea, quindi si riflette sulla reale capacità (sulla potenza) divina di intervenire sugli eventi. La Abril contesta una traduzione di un passo biblico citata dalla Cruz; questa schernisce le sterili finezze intellettuali dell'altra. Le due si guardano, sembrano agitate, estraggono dalle borsette due pistole e indossano delle maschere col volto della Thatcher. Parte la rapina e, con uno stacco, inizia il lungo flashback che conterrà (quasi) tutta la narrazione. Il secondo film di Agustin Diaz Yanes ci ha già comunque detto tanto di sé e della sua natura da "commedia seria alla Wilder", in grado di rimanere abilmente in bilico tra situazioni impegnate (un plan usato quale sfondo discorsivo per una riflessione filosofica e insieme come tarantiniana introduzione a una rapina) e trovate genuinamente spassose. E' così che la venuta sulla Terra di agatodemone e cacodemone, in lotta per aggiudicarsi l'anima (in)significante dello scapestrato di turno, dà modo a Yanes di fare l'equilibrista divertito, che, vedendo le cose dall'alto, può comunque permettersi di fotografare i drammi più nascosti per mostrarli fugacemente allo spettatore nella loro verosimile crudeltà. E se, da una parte, i livelli di realtà – Cielo e Inferno – vengono stilisticamente ben delineati (con tanto di apparente incongruenza narrativo/visiva pregna di senso, laddove Many inspiegabilmente riconosce nel personaggio della Abril la sua donna di sempre), dall'altra – sulla Terra – essi si confondono, in un incedere che mostra ad agato/cacodemone quanti siano i loro punti in comune o come i mortali possano superare la cattiveria dell'uno e vanificare le buone azioni dell'altro. Nessuna notizia da Dio, lungi dall'essere un originale capolavoro (anche perché qualche lungaggine rischia di scaturire nel farraginoso), rivela un autore che con consapevole disinvoltura usa filmico e profilmico e che, nel prossimo futuro, sarà da tenere d'occhio.

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Titolo originale: Sin noticias de Dios
Regia: Agustin Diaz Yanes
Sceneggiatura: Agustin Diaz Yanes
Fotografia: Paco Femenia
Montaggio: Pepe Salcedo
Musica: Bernardo Bonezzi
Scenografia: Javier Fernandez
Costumi: Sonia Grande
Interpreti: Victoria Abril (Lola), Penelope Cruz (Carmen), Demian Bichir (Many), Fanny Ardant (Marina), Gael Garcia Bernal (Davenport), Gemma Jones (Nancy)
Produzione: Flamenco Films, Ensueno Films, Telemadrid. In collaborazione con Dmvb (Francia), Eyescreen (Italia) e il supporto di Eurimages e TF1
Distribuzione: Lucky Red
Durata: 95'
Origine: Spagna/Italia/Francia, 2001



 

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