LIBRI DI CINEMA – Le novità di aprile


Sgradevole è bello – Il mondo nel cinema di Todd Solondz, Mike Leigh, My Name is Vrizì,
Il cinema futurista, Robert Zemeckis, John Ford, Lo spettatore immobile – Ennio Flaiano e l'illusione del cinema, Marilyn Monroe, Greta Garbo, Dai Lumière a Sonetàula.

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Sgradevole è bello Il mondo nel cinema di Todd Solondz
Diego Mondella
Mentre è ancora in sala (in pochissime a dire il vero) il suo ultimo Life During Wartime (da noi Perdona e Dimentica), la Pendragon dedica un volume di approfondimento (il primo in Italia) ad uno dei registi senz’altro più originali dell’ultima generazione.
Da De Sica a Comencini, da Truffaut a Van Sant, il cinema ha sempre avuto un sguardo privilegiato sul mondo dell'infanzia e dell'adolescenza. Nessun autore però come Todd Solondz è riuscito a comprendere appieno quali "sommovimenti tellurici" si agitano all'interno del cuore e della mente delle generazioni più giovani. Grazie a film controversi quali Fuga dalla scuola media, Happiness, Storytelling, Palindromi e Life During Wartime, ha composto negli ultimi quindici anni un grottesco e surreale romanzo costellato di disperazione e di infelicità, affermandosi come una delle voci più provocatorie del cinema indipendente americano. Pedofilia, stupro, aborto, razzismo sono le "armi" preferite attraverso cui egli intende smantellare i preconcetti, l'ipocrisia, suggerire nuovi modi di pensare il mondo, di tollerare le differenze e le umane alienazioni. Il cinema di Todd Solondz rappresenta un coraggioso atto di ribellione culturale nei confronti dell'imperante società dell'immagine, in cui vige la regola della bellezza a tutti i costi.
[Pendragon – pp. 149 € 14,00]
 
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Mike Leigh
Amy Raphael (a cura di)
L’intervista definitiva a una delle più importanti figure del cinema internazionale, uno dei pochi registi che riesce a mettere sempre d’accordo sia pubblico che critica. La sua carriera ripercorsa, tappa per tappa, in una lunga chiacchierata davanti al tè delle cinque. L’esordio difficile e il meritato successo, le influenze e le ispirazioni, il metodo di lavoro, gli incidenti di percorso e le tematiche ricorrenti. Dall’amarezza di Belle Speranze al pluripremiato Segreti e bugie, fino al solare omaggio alla vita di Happy-Go-Lucky. Mike Leigh è un interlocutore (auto)ironico e mai banale, le sue riflessioni aprono nuove interpretazioni sul suo modo di «fare cinema», ma anche sulla sua visione del mondo e della società.
[Isbn Edizioni – pp. 344 € 22,00]
 
My Name is Vrizì – L’avventurosa storia di un regista di Livorno
Alessio Accardo, Gabriele Acerbo
My name is Virzì è la storia semiseria del creatore di Ovosodo, Caterina va in città, Tutta la vita davanti, La prima cosa bella, raccontata da lui stesso e da trenta testimoni d’eccezione: dalla madre Franca a Sabrina Ferilli, e poi Massimo Ghini, Laura Morante, Claudia Pandolfi, Edoardo Gabbriellini, Valerio Mastandrea, Monica Bellucci, Furio Scarpelli, fino alla moglie Micaela Ramazzotti. Un quasi-romanzo sulla vita e i film del regista di Livorno, ma anche una carrellata sugli aspetti più ricorrenti del suo cinema: l’inadeguatezza degli eroi ragazzini, il fascino discreto della provincia, il ruolo salvifico delle donne, i finti happy end intrisi di struggimento.
Un viaggio pieno di sorprese sulle tracce di un uomo che conosce l’arte di far ridere e commuovere.
[Le Mani – pp. 336 € 16,00]
 
 
Il cinema futurista
Giovanni Lista
All’inizio del futurismo negli anni '10, le premesse del film d’avanguardia nascono dalla vitalità del cinema popolare che, per il suo atteggiamento irriverente e demistificatore e per l’audacia dei suoi giochi formali, appare subito a Marinetti come un totale rinnovamento dello sguardo e dei contenuti visivi. Grazie all’assimilazione dialettica delle idee futuriste, i fratelli Ginanni-Corradini intraprendono invece una ricerca cinematografica astratta fondata sulla drammatizzazione e sulla musicalizzazione delle linee e dei colori. Queste prime ricerche sperimentali culminano nel film Vita futurista, ideato e realizzato nel 1916 su iniziativa del gruppo futurista fiorentino.
Nel corso degli anni ’20, il carattere proteiforme del futurismo si riconosce in una serie di temi e soluzioni formali che partecipano dell’avanguardia internazionale: l’estetica della macchina, la celebrazione vitalista dei rumori, la visione estatica dello spazio urbano, il cinetismo astratto, le compenetrazioni visive e le accelerazioni ritmiche, così come un approccio formale al film documentario considerato come strumento di lettura del mondo moderno. Il futurismo diviene così a pieno titolo una cultura di dimensioni europee. Nel 1930, il futurismo italiano realizza il film Velocità di Cordero, Martina e Oriani, oggi considerato una delle opere cinematografiche più significative del movimento. Nel periodo successivo, le ricerche indipendenti di Goffredo Alessandrini, Corrado D’Errico e Francesco Di Cocco, assimilano il futurismo attraverso la specificità di uno stile e di un approccio che appaiono legati ai grandi temi della modernità.
L’insieme di testi teorici sul cinema raccolti in questo volume permette di approfondire la conoscenza del movimento futurista a livello teorico, ideologico ed estetico e di capire meglio la sua importanza all’interno della storia culturale italiana ed europea.
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[Le Mani – pp. 264 € 15,00]
 
Robert Zemeckis
Andrea Fontana
Robert Zemeckis è il regista che più di altri sta spingendo la linea di confine del visibile verso nuovi orizzonti. Dopo grandi successi come la trilogia di Ritorno al futuro, Chi ha incastrato Roger Rabbit, dopo la pioggia di Oscar con Forrest Gump e le emeozioni di Contact e Cast Away, Zemeckis ha iniziato un nuovo percorso artistico utilizzando innovative tecniche digitali. Da qui il film Polar Express, La leggenda di Beowulf e l'ultimo A Christmas Carol. Il libro si propone di affontare tutte le tematiche che compongono la poetica del regista, oltre che gli aspetti tecnici e artistici che rientrano nel suo affascinante modo di fare cinema.  
[Sovera Edizioni – pp. 160 € 14,00]
 
John Ford – Un pensiero per immagini.
Toni D’Angela
l libro è una narrazione che profila un John Ford inedito attraverso il dialogo tra la forza delle sue immagini e la potenza inventiva di alcuni filosofi del Novecento: Benjamin, Lévinas, Blanchot, Adorno, Deleuze e Badiou. L’indagine, conducendo l'oggetto della sua ricerca fuori dei confini stabiliti della estetica e della critica cinematografica – contaminando discipline e metodologie differenti –, si annoda su alcuni motivi che formano la tessitura della sua opera: l'incontro con l'altro e la genesi della soggettività, la critica della rappresentazione che svuota di immediatezza la realtà, la comunità, la questione della storia e la guerra. Uno studio sintomatologico che pur non misurando il cinema di Ford con parametri esterni al discorso cinematografico, lo inquisisce nel suo "habitat" sempre condizionante e che, al tempo stesso, lo coglie in quanto risposta ad una determinata situazione culturale e storica.
[Unicopli Edizioni – pp. 250 € 15,00]
 
Lo spettatore immobile – Ennio Flaiano e l'illusione del cinema
Giacomo Ioannisci
Ennio Flaiano è stato uno degli intellettuali più eclettici del Novecento. Giornalista, scrittore e sceneggiatore di oltre sessanta film, con il suo pessimismo cosmicomico e la doppia anima, satirica ma anche malinconica, ha indagato saggiamente le trasformazioni in atto nella società del suo tempo. Sua non a caso la sceneggiatura de La dolce vita dell’amico Federico Fellini. Ma è in particolare con la critica cinematografica che ha saputo esprimere al meglio la sua natura di intellettuale libero, lontano dalle convenzioni. In questo saggio viene dunque affrontata cronologicamente tutta la sua carriera di critico, accompagnata da aneddoti biografici e soprattutto dalle sue frasi più celebri, calembour e aforismi di un uomo che attraverso il cinema è riuscito ad analizzare con estrema lucidità un’intera epoca.
[Bietti Edizioni – pp. 120 € 16,00]
 
Marilyn Monroe – Vita, carriera, amori e film
Enrico Giacovelli
Mia cara Marilyn,
(non mi importa dei tuoi mille nomi, uso qui il primo con cui ti ho conosciuta: Marilyn), non so se riceverai mai questa lettera, e non è soltanto per via dei soliti ritardi postali. C’è qualcosa di più: mi manca l’indirizzo, e non c’è studioso, mago o presidente al mondo che potrebbe procurarmelo.
Lo so che tu adesso sei dappertutto, sulle scatole di fiammiferi, sulle valigette, sui boccali da birra, sulle canottiere, sui francobolli; ma non so se sei ancora da qualche parte, se hai una qualche tua idea delle cose, se sai finalmente qualcosa di definitivo o se brancoli ancora nel buio come tutti noi. C’è stato un tempo in cui il tuo indirizzo era sulle agende dei potenti più potenti del mondo; ma anche chi non era potente, e quasi nessuno lo era, sapeva dove indirizzarti i suoi pensieri: Marilyn Monroe, Hollywood, California. Tutti i postini del mondo sanno dov’è la capitale del regno dei sogni. Qualunque fosse il tuo indirizzo preciso, non importava, e del resto ne hai cambiati tanti: così tanti che nemmeno tu li sapresti e li vorresti ricordare tutti. Hai avuto tante case, tante madri, tanti uomini, e anche per questo non hai mai avuto una casa, una mamma, un uomo. Hai dormito in così tanti letti che hai finito per dormire quasi sempre da sola. Povera bionda: milioni di uomini al mondo avrebbero dato tutti i loro sogni per passare una notte con te…
[Lindau – pp. 272 € 22,00]
 
Greta Garbo – diventare star pe sempre
Italo Moscati
Greta Garbo è l’attrice, la diva, la leggenda, il mito che conosciamo, con i suoi film, con la sua semiclandestina uscita dal cinema e dalla scena della vita. Tutti pensiamo di conoscerla ed invece è sfuggente o meglio ancora misteriosa. Molto resta da capire in lei.  Si presenta l’occasione giusta per dedicarle un racconto. Quest’anno (2010), si ricordano i vent’anni dalla morte.
Tanti capitoli di un vero romanzo: vita, amori appassionati, amori sbagliati, film belli, film sbagliati, cinema muto e poi sonoro, un abbandono del set  da cui cominciarono altre avventure, cronache rosa e meno rosa.
E Greta, l’unica Greta. La svedese Greta, la sua famiglia di origine contadina; il periodo di un’amara adolescenza vissuto lavorando come sciampista e poi come commessa di un grande magazzino; le prime prove in short pubblicitari e l’ammissione alla Accademia Reale di arte drammatica.
Il debutto sul grande schermo, e i suoi rapporti con il cinema, da quello prenazista a quello di Hollywood; le interpretazioni famose , da “Anna Karenina” a “Ninotchka”, e le meno famose; i suoi uomini, noti e anche quelli poco conosciuti; i suoi viaggi nel mondo e in Italia; la bellezza e la paura dell’avanzare dell’età ;un doloroso, silenzioso, toccante abbandono del set e la vita solitaria.
La storia di Greta e soprattutto la fatica di essere una femme fatale che deve dare il massimo; e che il massimo ottiene, a costo di un’intima e sofferta rassegnazione, insieme a una malinconia romantica da cui trapela una ansiosa voglia di vivere.  Una scommessa, una sfida di ieri che resta valida anche oggi.
[Edizioni Sabinae – € 18,00]
 
Dai Lumière a Sonetàula
Gianni Olla
Dai fratelli Lumiere a Sònetàula, di Gianni Olla, è il primo libro che documenta 109 anni di film, documentari, fiction e inchieste televisive sulla Sardegna. Un lavoro accurato e affascinante che è insieme saggio critico e repertorio, catalogo e indagine, un prezioso baedeker che ci permette di muoverci con disinvoltura nei percorsi di un immaginario sardo per molti versi sorprendente.
[CUEC – pp. 416 € 52,00]
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    LIBRI DI CINEMA – Le novità di aprile


    Bob Dylan

    Il cinema di Bob Dylan”, “Robert Rodriguez”, “Il cinema indiano”, “Stephen Frears”, “Ozpetek”, “Mondi possibili. Un viaggio nella storia del cinema d'animazione”, “Il montaggio nella storia del cinema”, “Cinema e paesaggio”, “Divi e paparazzi. La dolce vita di Fellini”.

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    il cinema di Bob DylanIL CINEMA DI BOB DYLAN
    Rudy Salvagnini
    Candidato al Nobel, vincitore di innumerevoli premi e considerato una delle figure preminenti della cultura contemporanea, Bob Dylan deve la sua reputazione alle canzoni. Ma non si è limitato a quelle: ha applicato la sua creatività agli ambiti più diversi e in particolare al cinema, verso cui ha nutrito un'attrazione forte e continuativa.
    Dal rockumentary per eccellenza Don't Look Back alle prime visioni autoriali Eat the Document, dalle performance come attore in Pat Garrett & Billy the Kid e Hearts of Fire ai film del tutto "suoi" come Renaldo & Clara o Masked and Anonymous sino ai film in cui c'è senza esserci (Factory Girl e Io non sono qui): questo libro traccia in modo completo il percorso non lineare e totalmente originale di Dylan all'interno del cinema, comprese le partecipazioni a film musicali generazionali come Festival, Il concerto per il Bangladesh e L'ultimo valzer. È valutata nel dettaglio anche l'opera di Dylan come autore di canzoni per film che l'ha portato a vincere un Oscar e non è trascurato l'impatto che le canzoni del suo repertorio hanno avuto nei più svariati film. Una corposa appendice esamina l'attività televisiva di Dylan, anche questa segnata da imprevedibilità e originalità. Filmografia, bibliografia e discografia completano il libro.
    [Le Mani – 16,00 euro]
     
     
     
     
    IL CINEMA DI ROBERT RODRIGUEZ
    Fabio Migneco
    Nel 1992 la Columbia Pictures presentava al mondo un giovane regista di ventitré anni che aveva realizzato, da solo e con appena 7000 dollari, uno dei film indipendenti di maggior successo di sempre: El Mariachi. Da quel momento Robert Rodriguez ha saputo crearsi con originalità ed energia un posto nel cinema contemporaneo e intere schiere di appassionati dei suoi film. A torto considerato solo uno dei tanti epigoni del suo amico fraterno Quentin Tarantino, Rodriguez è un filmaker completo, capace di farsi carico di tutte le fasi di realizzazione dei suoi film. Pioniere nell'uso del digitale e dell'alta definizione, il regista texano ha realizzato finora dodici film, da Desperado a Dal Tramonto all'Alba, dalla serie degli Spy Kids fino a Sin City e Planet Terror.
    [Il foglio – 18,00 euro]
     
    IL CINEMA INDIANO
    Alberto Morsiani
    Il cinema indiano è unico per le sue sconvolgenti dimensioni di divertimento di massa e per la varietà delle sue produzioni, diverse da regione a regione. Una macchina ben oliata che sforna continuamente nuove star e produce un migliaio di film all’anno, a loro modo avvincenti "polpettoni" che mescolano avventura, romanzo sentimentale, comicità, canzoni, balli. Ma tanti sono stati, e sono, anche gli autori di prestigio, dal più grande di tutti, il Satyajit Ray della celebre "Trilogia di Apu", a Mrinal Sen, Goutam Ghose, per arrivare a Mira Nair e M. Night Shyamalan. Attraverso la storia del cinema indiano, dalle origini ai giorni nostri, il libro traccia il profilo di un paese di straordinario fascino e interesse.
    [Carocci – 10,00 euro]
     
    STEPHEN FREARS (Castoro cinema n. 229)
    Mariolina Diana e Michele Raga
    Gli autori affrontano l’opera del regista inglese, ricostruendone in maniera puntuale e precisa la carriera, ed evidenziando la continuità stilistica sottesa alla prolifica produzione cinematografica, oltre che televisiva – inevitabilmente sconosciuta in Italia, e di cui il libro rende conto -, di un autore che ha segnato con le sue opere il cinema inglese degli ultimi quarant’anni.
    Autore eclettico e imprevedibile, Frears ha realizzato dagli anni Sessanta a oggi una ventina di film, alcuni dei quali ricompensati da un notevole successo di critica e di pubblico oltre che gratificati da prestigiosi premi internazionali. Frears si inserisce nella migliore tradizione del cinema britannico, legandosi idealmente ad altri autori inglesi, quali Ken Loach e Mike Leigh. A collegare questi tre nomi non vi sono solo motivi anagrafici, riconoscimenti internazionali e produzioni televisive, ma anche una comune sensibilità sociale e un approccio stilistico spesso improntato al realismo.
    Tuttavia, nella loro analisi, Mariolina Diana e Michele Raga evidenziano come Frears si sia dimostrato negli anni più disponibile al cambiamento, sia in senso estetico sia produttivo: ha infatti saputo alternare grandi produzioni hollywoodiane a film europei a basso costo, ha inoltre condotto una personale esplorazione dei generi (il noir, il film storico, il documentario, il western, il melodramma, la commedia musicale), aprendosi alla contaminazione e accogliendo l’anima più eccentrica della tradizione inglese
    [Castoro – 12,50 euro]
     
    OZPETEK
    La leggerezza e la profondità
    Gabriele Marcello
    Il cinema italiano contemporaneo sembra allontanarsi sempre più spesso, sia per le idee, sia per il gusto di rischiare, dai maestri di un tempo (Visconti, Fellini, Antonioni o De Sica, ma anche da altri, spesso ingiustamente trascurati: Germi, Petri, Bolognini); i nuovi adepti di questo cinema rivolgono la cinepresa verso un´esterofilia che non fa altro che fagocitare i cliché delle pellicole Made in Italy, girate nell´ultimo ventennio. Ozpetek, straniero in terra straniera, evita gli ostacoli che frequentemente s´incontrano sul cammino di un regista e crea opere uniche e inusuali. Ogni suo film potrebbe essere visto come un viaggio, geografico e interiore (Il bagno turco – Hamam), compiuto a cavallo della Storia e delle storie con una traslazione tra passato e presente (Harem Suare), all´interno di un microcosmo familiare (Le fate ignoranti, Saturno Contro), attraverso la memoria e il desiderio (Cuore sacro, La finestra di fronte) o nel corso di ventiquattro ore di umana disperazione (Un giorno perfetto). Il suo cinema, inoltre, è un territorio di spettri che aleggiano tra i meandri di Roma e, forse, lo spettro per eccellenza è quello di Istanbul, la sua città natale. Il fantasma della capitale dell´Impero Romano d´Oriente è una presenza fortissima che, però, si insinua in maniera discreta tra le rovine antiche, urbane e suburbane, di una Roma che perde, poco a poco, tutto il suo colore locale per divenire talvolta necropoli di storie, di anime e di sogni irrealizzati.
    [Le mani – 15,00 euro]
     
     
    MONDI POSSIBILI
    Un viaggio nella storia del cinema d'animazione
    Anna Antonini e Chiara Tognolotti
    Il cinema d’animazione è il regno dei mondi possibili. La straordinaria varietà degli stili e delle tecniche che lo caratterizzano dà vita a opere in cui la creatività e l’inventiva permettono di spaziare tra realtà e fantasia con libertà assoluta.
    Questo libro, suddiviso per aree geografiche, propone un viaggio attraverso il tempo e lo spazio nelle molteplici e multiformi espressioni del cinema d’animazione, dalle meraviglie della lanterna magica a quelle del digitale, dalla dimensione artigianale e sperimentale a quella commerciale e ipertecnologica, senza dimenticare esperienze meno note o marginali.
    Alle notizie sugli autori e le loro opere, finalizzate a ricostruire l’evoluzione dell’animazione analizzandola in una prospettiva il più ampia possibile, si affiancano parti antologiche volte a dare direttamente voce ai maestri di un cinema che è il frutto di un mirabile connubio di arte e tecnica.
    Il risultato è un volume ricco di informazioni e curiosità, utile sia a chi desidera approfondire la materia per ragioni di studio, sia agli appassionati di un’avventura artistica feconda e vivissima.
    [Il principe costante – 22,00 euro]
     
     
     
    IL MONTAGGIO NELLA STORIA DEL CINEMA
    Tecniche, forme, funzioni
    Il montaggio del film costituisce un aspetto della produzione e della rappresentazione cinematografica tanto centrale quanto tradizionalmente trascurato. Le funzioni e gli sviluppi delle forme del montaggio, dal cinema delle origini al recente avvento del digitale, vengono presentati in questo libro tenendo conto non solo delle teorizzazioni e degli interventi dei grandi maestri ma anche della manualistica sulle tecniche.
    [Marsilio – 12,50 euro]
     
     
     
    CINEMA E PAESAGGIO
    Dizionario critico da Accattone a Volver
    Sergio Arecco
    Un dizionario critico in cento film, anzi centouno, giusto per sfatare il numero magico e mettere a disposizione del lettore un volume aggiornato, comprendente anche un titolo ormai classico come Gomorra. Centouno film scelti tra i capolavori della storia del cinema di ogni epoca e Paese, nei quali il paesaggio non recita un ruolo accessorio bensì un ruolo di protagonista, di personaggio integrato con gli altri personaggi, provvisto di una sua specifica valenza drammaturgica. Che cosa lega Accattone di Pasolini a Volver di Almodóvar, tanto per citare le due opere, apparentemente lontanissime, poste in apertura e chiusura del libro? Proprio quella particolare funzione espressiva che, secondo l'originale chiave di lettura proposta dall'Autore, fa del paesaggio non un mero addobbo scenografico o un contorno illustrativo quanto una componente essenziale del linguaggio cinematografico, un'indispensabile chiave d'accesso all'immaginario dei registi che contano, dai maestri del muto a quelli contemporanei. Per cui ogni scheda del dizionario diventa una sorta di microsaggio sull'esperienza dell'immagine nel cinema d'autore e il dizionario nel suo insieme una sorta di saggio a tutto campo sulle forme del visibile.
    [Le Mani – 16,00 euro]
     
     
     
    DIVI E PAPARAZZI
    La dolce vita di Fellini
    Giovanna Bertelli
    Il volume propone, attraverso la selezione di numerosi servizi fotografici pubblicati dai periodici popolari tra il 1958 e il 1960, il prologo del film La dolce vita: la turbolenta estate romana del 1958 con scazzottate, bagni nella fontana di Trevi, inseguimenti e appostamenti, tutti fatti realmente accaduti, e la trasposizione e rilettura cinematografica che ne diede Federico Fellini. Un racconto che si snoda tra oltre 150 immagini scelte tra le riviste dell'epoca e gli archivi dei fotografi che più di altri hanno contribuito alla creazione del mito: Tazio Secchiaroli e Pierluigi Praturlon. Il testo di approfondimento pone in risalto la stampa periodica e il contributo dei fotografi d'assalto alla folle estate del 1958 quando la dolce vita romana raggiunse il suo apice prima di essere cristallizzata dal film di Fellini Con l'uscita nelle sale del film e l'immediato grande successo l'estate della dolce vita veniva immediatamente storicizzata perdendo quella spontaneità e freschezza che l'aveva caratterizzata. Il libro si propone di tornare all'attualità di quei giorni a 50 anni dalla realizzazione del film.
    [Le Mani – 28,00 euro]
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      LIBRI DI CINEMA – Le novità di aprile

      "Il signore del male. Il fantastico realistico nel cinema di John Carpenter", “L’analisi degli spettacoli”, I dannati e gli eroi. Il cinema di Guillermo Del Toro”, “Saw”, “Bad Boys. La figura del cattivo nell’immaginario cinematografico”, “David Wark Griffith”, “La vita colta in flagrante. Breve storia del documentario”, “Sogni in pellicola”

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      IL SIGNORE DEL MALE

      Il fantastico realistico nel cinema di John Carpenter

      Paolo Zelati

      Un volume dedicato al cinema di John Carpenter, uno dei maestri indiscussi del cinema new horror americano: Il signore del male. Il fantastico realistico nel cinema di John Carpenter. L’autore, racconta la grande forza allegorico-simbolica di un genere cinematografico, sviluppatosi in America negli anni ’70 e ’80, e rende omaggio a uno dei suoi portavoce più illustri. Attraverso l’analisi nel dettaglio di otto film particolarmente significativi, emerge la figura a tutto tondo di un regista dalla orgogliosa indipendenza creativa, fortemente politico ma non militante, ludico e intellettuale allo stesso tempo, capace di mascherare film di denuncia sociale da gioielli dell’horror e della fantascienza. La lunga intervista inedita a John Carpenter e quelle ai suoi attori feticcio completano il ritratto di un autore che come pochi ha dato vita a opere di culto nel panorama del cinema fantastico contemporaneo.

      [Un mondo a parte24,00 euro]

       

       

       

      L’ANALISI DEGLI SPETTACOLI

      Teatro, mimo, danza, teatro-danza, cinema

      Patrice Pavis

      Teatro di parola, mimo, danza, teatro-danza, cinema e media audiovisivi: forme di spettacolo strettamente legate tra loro, e di cui questo saggio propone una panoramica. Dopo una riflessione sullo stato della ricerca e sugli strumenti adottati per l’analisi, l’opera scenica o filmica è sistematicamente radiografata in tutte le sue dimensioni, ovvero secondo ciascuna delle sue componenti: attore, voce, musica, spazio, tempo, costumi, luci ecc. L’analisi si colloca interamente dalla parte del ricettore, di cui ricostruisce le reazioni consce o inconsce di ogni lettura drammaturgica. Il lettore è dunque guidato verso una semiologia e un’antropologia degli spettacoli, dove lo spettatore è oggetto della ricerca al pari dell’attore.

      [Lindau – 21,50 euro]

       

       

       

      I DANNATI E GLI EROI

      Il cinema di Guillermo Del Toro

      Alessio Gradogna

      Da Cronos a Hellboy, da Blade 2 a Il labirinto del fauno, la filmografia di Guillermo Del Toro è una tela ricoperta di mille colori, e di infinite sfumature. Un quadro in cui trovano spazio l’estetica del fumetto, il videogame, l’omaggio ai grandi maestri, la frenesia del cinema post-moderno, e al contempo il dramma storico e sociale, e la sensibilità umanistica del puro cinema d’autore. Del Toro è uno dei registi più intriganti usciti allo scoperto negli ultimi anni; questa monografia, la prima in Italia a lui dedicata, analizza dettagliatamente tutti i suoi lavori.

      [Il Foglio – 15,00 euro]

       

       

       

      SAW – ANALISI DI UN SUCCESSO ANNUNCIATO

      Fabrizio Fogliato

      Due uomini sono incatenati l’uno all’altro in un sotterraneo fatiscente e oscuro. Tra di loro giace un cadavere riverso in una pozza di sangue. Non ricordano nulla e forse non si conoscono nemmeno, ma quella lunga catena che li unisce sarà il viatico per un viaggio allucinante nella sofferenza. Dopo di loro ne verranno altri che fungeranno da cavie per terribili esperimenti sui limiti della sopportazione fisica del Male. L’Enigmista conduce il gioco, le regole vanno rispettate e la scelta è una sola: la vita o la morte. La sua logica è lucida e spietata: non uccide ma fa in modo che le sue vittime si uccidano da sole. Questo libro è un viaggio analitico, senza pregiudizi e senza giudizi su un fenomeno di successo che si rinnova all’uscita di ogni nuovo film. Una trilogia che al cinema ricostruisce la logica delle serie televisive, e che approda al quarto capitolo scompaginando la carte ma ponendo sempre la stessa domanda: vuoi vivere o morire? A te la scelta…

      [Morpheo – 12,00 euro]

       

       

       

      BAD BOYS

      La figura del cattivo nell’immaginario cinematografico

      Marcello Gagliani Caputo, Sergio Gualandi e Andrea Salacone

      Partendo dall’assunto hitchcockiano secondo cui “più è riuscito il cattivo, più riuscito sarà il film”, questo libro ripercorre l’evoluzione della figura del cattivo nell’immaginario cinematografico attraverso vita e opere di ventinove attori e cinque attrici che hanno legato la propria carriera all’interpretazione del ruolo dell’antagonista, del bad boy o della dark lady. Come non ammettere che anche nella nostra fantasia gli spettrali e lugubri personaggi del conte Dracula e della creatura del dottor Frankenstein rievocano immediatamente il viso di Bela Lugosi e le fattezze di Boris Karloff? E come non associare il volto di Anthony Hopkins allo psicopatico antropofago Hannibal Lecter, o quello di Bette Davis alla perfida Baby Jane? Personaggi che hanno consegnato questi attori alla storia, rendendoli stelle del grande schermo e immortalandoli come cattivi da leggenda.

      [Morpheo -18,00 euro]

       

       

       

      DAVID WARK GRIFFITH

      Paolo Cherchi Usai

      In 560 pagine sono raccontati al pubblico decine di cortometraggi del periodo Biograph e tutti i lungometraggi del padre del cinema moderno, autore nel complesso di 500 film.
      David Wark Griffith ha posto le fondamenta del linguaggio del cinema, ha elevato il montaggio a poesia, ha reinventato l'arte di recitare per lo schermo. Con il suo Nascita di una Nazione ha suscitato scalpore e proteste ed è stato accusato di razzismo. Con Intolerance (1916) ha voluto rispondere ai suoi detrattori realizzando un esperimento irripetibile.
      Ma in questo libro c'è molto di più: c'è Griffith uomo, nella sua inquietudine, nel rapporto complesso con le sue attrici, nella sua solitudine e nella sua amara parabola esistenziale.

      [Castoro – 23,50 euro]

       

       

       

      LA VITA COLTA IN FLAGRANTE

      Breve storia del documentario

      Carlo Alberto Pinelli

      Questo libro affronta in modo agile e con un linguaggio semplice e chiaro la storia del documentarismo mondiale dagli inizi alle soglie del 2000, privilegiando quelle opere e quei movimenti che – secondo il soggettivo punto di vista dell’autore – hanno costituito l’asse portante della cinematografia documentaristica durante un secolo di costante evoluzione.

      Il libro termina citando una frase di Alberto Cavalcanti: «Il prestigio del documentarismo deriva dal coraggio delle sue sperimentazioni. Senza sperimentazione il documentario perde ogni valore e cessa di esistere.» Carlo Alberto Pinelli ha realizzato più di cento documentari in tutti i continenti, principalmente per le televisioni europee. È specializzato in opere divulgative di carattere etno-antropologico, storico, socio-politico, scientifico, naturalistico e d’avventura. Pinelli insegna Cinematografia Documentaria e Cinema Documentaristico per il Turismo presso l’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli.

      [audino – 16,00 euro]



       

       

      SOGNI IN PELLICOLA

      Reale e immaginario nel cinema

      Roberto Campari

      L’analogia tra cinema e sogno, non inteso in senso proprio quanto piuttosto interpretato come fantasticheria, come sogno a occhi aperti, è qualcosa che viene riconosciuto da subito: lo spettatore è un sognatore cosciente; e il film ha una sua materialità, che lo rende un sogno condiviso. Si tratta, come osserva Pasolini, di «fisicità onirica».

      [Marsilio – 12,00 euro]

       

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      CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

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        LIBRI DI CINEMA – Le novità di aprile

        "Video digitale: la ripresa", "Schermi di piombo", "John Ford. Sfida infernale", "Roman Polanski. Chinatown", "Dizionario teorico e critico", "Fantasy", "L'essenza e l'esistenza", "Il sistema Fenech", "I burattini filosofi", "Il cinema di Davide Ferrario", "Tim Burton”, "David Cronenberg", "Sergej M. Ejzenstein”

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        VIDEO DIGITALE: LA RIPRESA

        Gabriele Coassin

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        #SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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        In questo manuale vengono affrontati, in particolare, tutti i temi che precedono il trasferimento del video sul PC per le sue successive elaborazioni. Il testo, che racchiude l'esperienza dell'autore maturata in ambiti lavorativi importanti e in contesti didattici accademici, si presta a una lettura immediatamente operativa, fruibile per gradi, ma anche a una rapida consultazione. Nessun tecnicismo gratuito, ma solo informazioni concrete per realizzare buoni filmati utili a comunicare.


        "Interrogare la tecnica e interrogarsi sulla tecnica": solo così, sottintende Coassin, fare video può diventare mezzo d'espressione e non automatismo comunicativo, un modo di pensare e non di farsi pensare dalla tecnica. Un approccio del genere nasce dalla pratica, da un'esperienza "artigianale" sul campo, soprattutto dalla verifica che l'autore ha fatto di ogni particolare tecnologia, al di là delle potenzialità decantate dai pieghevoli illustrativi o dalle pubblicità. Facendo questo, Coassin apre anche un'altra possibilità, ben nota al cinema e al video sperimentale: quella di servirsi di una tecnologia contraddicendone le caratteristiche "ufficiali", facendone emergere per così dire il rimosso. Ciò che i manuali tradizionali non evidenziano, predisponendo a un uso omologato del mezzo, viene invece qui sottolineato, in vista di un suo impiego alternativo.


        [Apogeo – 29,00 euro]


         


         


         


         

        SCHERMI DI PIOMBO


        Il terrorismo nel cinema italiano


        Christian Uva


        Il libro ripercorre la stagione degli anni di piombo secondo una prospettiva inedita, quella offerta dalla "lente" cinematografica. L'itinerario si snoda attraverso l'articolata e sofferta relazione tra il cinema e i terrorismi, nel contesto più generale della violenza politica nell'Italia degli anni '70.
        Nell'intento di guardare la realtà per come il grande schermo la rappresenta, si vuole affrontare la "tragedia della ragione e della rabbia" che ha aperto la via alla lotta armata, esaminandone le diverse declinazioni ideologiche, le implicazioni umane e psicologiche, le conseguenze sul piano sociale e politico, avvalendosi dell'ampia mole di film legati a vario titolo a quella stagione. Si metteranno, così, in luce le diverse chiavi interpretative utilizzate dal cinema per affrontare un tema con il quale la società italiana, a vari livelli, non è stata in grado di fare del tutto i conti. Una serie di saggi monografici di giovani studiosi, testimonianze di ex terroristi, scrittori e cineasti sono parte integrante del volume, contribuendo a mettere a fuoco le zone più nevralgiche del dibattito.
        [Rubbettino editore – 18,00 euro]


         


         


         


        JOHN FORD. SFIDA INFERNALE


        Francesco Ballo


        Attraverso la fantasia cinematografica di John Ford rivive l'epica sfida dell'O.K. Corral. Come in un diario leggendario si dipanano gli incontri tra personaggi quotidiani e miti ormai divenuti patrimonio comune. Il ritmo da sinfonia costruito dal regista in Sfida infernale rende sublime una vita da ultima frontiera, ancora disperata e violenta. Il testo indaga i modi e i metodi della messa in scena fordiana, il suo montaggio classico, la direzione degli attori: gli elementi che rendono il film un capitolo unico nella filmografia di Ford e nella storia del cinema.


        [Lindau – 16,00 euro]


         


         


         


        ROMAN POLANSKI. CHINATOWN


        Silvio Alovisio


        «Chinatown – ha scritto Polanski – è un film sugli anni '30, ma visto con gli occhi dei '70». Le forme del cinema classico incontrano le inquietudini della modernità, in un equilibrio forse insuperato. Chinatown è un film d'autore e un film di genere, un film europeo e americano, un film sull'America e "contro" l'America, un noir oscuro esposto alla luce abbagliante della California. Un film polanskiano, sostenuto tuttavia da una sceneggiatura perfetta di Robert Towne (premio Oscar 1974) e da due attori (Jack Nicholson e Faye Dunaway) eccezionalmente ispirati. Nel fascino retrò di un giallo alla Chandler, nella fitta tessitura degli sguardi che si scontrano e si confrontano, nell'ordito suggestivo dei simboli Chinatown invita a un viaggio dentro un Inferno laico, governato dalla violenza e dalla colpa, e percorso dal mistero insolubile di una verità sempre in fuga.


        [Lindau – 14,00 euro]


         


         


         


        DIZIONARIO TEORICO E CRITICO

        Jacques Aumont e Michel Marie


        Da quando si è imposto come spettacolo di massa, il cinema ha suscitato l'interesse dei filosofi, dei sociologi, degli psicologi e anche di qualche critico d'arte e di alcuni giornalisti un po' più lungimiranti di altri. Successivamente, alcuni cineasti hanno a loro volta dato seguito a queste riflessioni, dal loro punto di vista, il più delle volte con altrettanta o maggiore efficacia teorica. Nel corso dei decenni, gli uni e gli altri hanno utilizzato e imposto un vocabolario specialistico, proponendo talvolta dei termini nuovi o utilizzando dei vecchi concetti in un senso inedito. Questo libro è un dizionario e non un'enciclopedia. Sono stati recensitri circa 400 termini o nomi propri riportando il senso che hanno ricevuto nei diversi autori e nei diversi approcci disciplinari. Le voci sono relativamente brevi (alcune si riducono a poche righe. Il lettore che desiderasse ampliare e approfondire le proprie conoscenze, dovrà attingere ai numerosi riferimenti bibliografici indicati dopo ogni articolo ed elencati alla fine dell'opera. D'altra parte, questo dizionario si limita agli approcci teorici e critici del cinema: non è un dizionario generale del cinema, dato che ne esistono molti di qualità eccellente.


        [Lindau – 26,00 euro]


         


         


         


         

        FANTASY

        Angelo Moscariello


        Maghi, draghi, troll, folletti, eroi e principesse, paladini del Bene impegnati in una lotta titanica contro le forze del Male: questo universo fantastico ha trovato spazio sul grande schermo fin dagli albori del cinema muto, appassionando milioni di spettatori. Molto spesso il Fantasy trae ispirazione dalla tradizione letteraria. "Il Signore degli anelli" ne è un esempio paradigmatico poiché diventando film ha dato finalmente un volto ai personaggi di Tolkien che generazioni di lettori avevano fin lì solo immaginato. Alla saga del "Signore degli Anelli" si deve anche riconoscere il merito di avere ridato vitalità a un genere cinematografico un po' dimenticato, che pure vanta una storia gloriosa di cui questo libro vuole evidenziare la ricchezza. Il dizionario riporta notizie su: attori, registi, produttori, direttori della fotografia e specialisti che hanno scritto la storia del Fantasy.


        [Mondadori electa – 20,00 euro]


         


         


         


        L'ESSENZA E L'ESISTENZA
        Fritz Lang e Jean Renoir: due modelli di regia, due modelli di autore
        Simone Villani


        E' strano che Fritz Lang,  autocrate del set, apologeta della pianificazione produttiva, "teorico" del controllo assoluto, che per molte ore prima di girare segnava per terra con dei gessi colorati tutte le posizioni progressive che gli attori avrebbero dovuto occupare durante le riprese, dica di sé: «Ho fatto tutti i miei film come un sonnambulo». Ed altrettanto strano che Jean Renoir, devoto all'improvvisazione, disponibile ad arrendersi all'apporto coautoriale fin dell'ultimo componente della troupe sia considerato il più personale, il più riconoscibile degli autori francesi.


        Sul duplice contrappunto di due coppie di remake (La Chienne e La Bête humaine di Renoir rifatti da Lang con Scarlet Street e Human Desire) – caso unico nella storia del cinema tra due autori di questa grandezza – il libro analizza uno stesso segmento del romanzo di Zola (o di quello di La Fouchardière) girato prima da Jean Renoir, poi da Fritz Lang. Con un finale allargamento di campo il libro arriva a proporre due modelli d'autore: un paradigma Lang-Kubrick, e un paradigma Renoir-Rossellini.


        [Lindau – 16,00 euro]


         


         


         


        IL SISTEMA FENECH

        Andrea Pergolari (a cura di)


        Dottoressa, poliziotta, insegnante, pretora, soldatessa: le mille incarnazioni di Edwige Fenech sullo schermo hanno popolato l'immaginario erotico di più di una generazione di spettatori, rimbalzando dalle sale degli anni settanta alle tv private dei decenni successivi e consacrandone il ruolo di musa indiscussa di una stagione del nostro cinema. E proprio mentre lei si reinventava produttrice di rango, rinnegando più volte la carriera scollacciata, la Fenech è stata riabilitata dalla giovane critica militante (per non parlare di Quentin Tarantino). Infatti, insieme alla rivalutazione del cinema di genere di quegli anni, è emersa la figura di una professionista impeccabile, capace come poche di richiamare il pubblico e creare intorno a sé un vero e proprio "sistema" produttivo.


        Il volume racconta e analizza a tutto tondo la carriera dell'attrice, tra ironia e rigore documentario, affetto sincero e spirito goliardico.


        [Un mondo a parte – 13,00 euro]


         


         


         


        I BURATTINI FILOSOFI


        Pasolini dalla letteratura al cinema


        Marco Antonio Bazzocchi


        Un viaggio alla ricerca dei molteplici e non sempre ovvi legami fra la produzione cinematografica e quella letteraria di Pier Paolo Pasolini. Ripercorrendo le origini eminentemente narrative dei suoi lungometraggi (i miti greci, il "Decamerone" di Boccaccio, le "Mille e una notte", ma anche il romanzo erotico e la Commedia dantesca), il saggio si concentra sul passaggio pasoliniano dalla letteratura al cinema e sulle reciproche influenze di questo momento, leggendolo attraverso il filtro di temi quali la rappresentazione della morte e della sessualità, il costante dialogo con Dante e con Michel Foucault, il significato antropologico dell'atto del mangiare, la ripresa di citazioni dalla pittura di Velázquez e la riflessione sulla questione delle origini.


        [Bruno Mondadori – 24,00 euro]


         


         


         


         

        IL CINEMA DI DAVIDE FERRARIO

        Antonio Maraldi


        Una monografia dedicata a un regista e filmaker indipendente di intensa creatività. Il volume analizza i lungometraggi (con schede dei film e antologia critica), rende conto dei diversi cortometraggi e documentari e raccoglie interventi dello stesso Ferrario, tra polemica e puntualizzazione.


        [Il ponte vecchio – 10,00 euro]


         


         


         


        TIM BURTON (castoro n° 186)

        Massimiliano Spanu


        Nasce a Burbank, in California, il 25 agosto 1958. Eterno adolescente del cinema americano, è l'alfiere più sensibile del fantastico. Appassionato di vecchi cartoni animati e di film horror, si è progressivamente imposto in tutto il mondo come autore di culto, sospeso tra visionarietà e ossessione. Tra i suoi capolavori: Batman (1989), Edward mani di forbice (1990), Ed Wood (1994), Mars Attacks! (1996), Il mistero di Sleepy Hollow (1999), Big Fish (2002), La fabbrica di cioccolato (2005), La sposa cadavere (2005).


        Nuova edizione aggiornata con fotogrammi


        [Castoro- 11,90]


         


         


         


        DAVID CRONENBERG (castoro n°161)

        Gianni Canova         


        Nasce nel 1943 in Canada. È il cineasta che ha teso fino al limite estremo la riflessione sul corpo e sulle mutazioni. Tra i suoi film: Videodrome (1982), La mosca (1986), Inseparabili (1988), Il pasto nudo (1991), M. Butterfly (1993), Crash (1996), eXistenZ (1999), Spider (2002), A History of Violence (2005).


        Terza edizione aggiornata con fotogrammi


        [Castoro – 11,90]


         


         


         


        SERGEJ M. EJZENSTEIN (castoro n°6)

        Aldo Grasso


        "Sua Maestà Ejzenštein" come lo chiamava Šklovskij, era figlio di un architetto ebreo-tedesco, e di una madre russa. Allo scoppio della rivoluzione del 1917, il padre si schiera con i bianchi, lui combatte per l'Armata Rossa. Entra nel teatro di avanguardia, persuaso che alla trasformazione della società debba corrispondere la trasformazione del linguaggio e della cultura. Tra i suoi capolavori: Sciopero (1924-25), La Corazzata Potëmkin (1925), Ottobre (1927), Aleksandr Nevskij (1938), Ivan il Terribile (1944).


        Edizione aggiornata con fotogrammi.


        [Castoro – 9,90]


         

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          LIBRI DI CINEMA – Le novità di aprile

          "Anime perdute", "Destra e sinistra nel cinema italiano", "Cinema & generi 2006", "Il cinema americano classico", "Questa è la mia storia e non ne cambio una virgola", "Recitare davanti alla macchina da presa", "Il consumo delle immagini", "Overlooking Kubrick", "Terrence Malick", "Cabiria & Cabiria".

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          Miike Takashi (Osaka, 1960) è uno dei più trasgressivi e rivoluzionari registi giapponesi contemporanei. Un autore "estremo" e uno dei più prolifici, con all'attivo, in quindici anni, settantacinque titoli, realizzati nei più diversi formati e attraversando tutti i generi cinematografici. Tra i suoi film più noti: Audition (1999), Ichi the killer (2001), la trilogia di Dead or Alive (1999-2002) e il recente episodio dei Masters of Horror (2005).

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          ANIME PERDUTE. Il cinema di Miike Takashi, primo volume collettaneo su Takashi in Italia, a cura di Dario Tomasi, con Stefano Boni e Associazione Culturale neo(N)eiga.


          Il libro restituisce dalle sue pagine un ritratto dell'opera di Takashi attraverso una raccolta di interviste inedite, contributi e saggi di studiosi, critici ed estimatori di Takashi in Italia (Maria Roberta Novielli, Pier Maria Bocchi, Giona Nazzaro, Fabio Rainelli) e all'estero (Mark Schilling, Aaron Gerow, Tom Mes, Shiota Tokitoshi, Yomota Inuhiko).


          [Castoro – 20,00 euro]


           


           

          Cinema "di destra" e cinema "di sinistra", cinema di impegno e cinema d'evasione, cinema progressista e cinema reazionario. Qual è l'immaginario politico del cinema italiano? Lo Spaghetti Western è un "filone rosso"? Il "poliziottesco" è un genere di destra? DESTRA E SINISTRA NEL CINEMA ITALIANO. Film e immaginario politico dagli anni '60 al nuovo millennio di Christian Uva e Michele Picchi intende rileggere il cinema popolare italiano degli ultimi quarant'anni, per scovare, nelle pieghe di prodotti spesso apparentemente disimpegnati, ingredienti, richiami, immaginari, linguaggi di diversa collocazione.


          [Edizioni interculturali – 12,00 euro]


           


           


          CINEMA & GENERI 2006, a cura di Renato Venturelli, affronta le nuove tendenze del thriller, della commedia americana, del neo-peplum, ma anche della nuova moda giovanile del cinema orientale, con articoli sull´action di Hong Kong, l´horror coreano e il cinema giapponese. Hanno partecipato alla stesura Oreste De Fornari, Giona Nazzaro, Simone Emiliani, Renzo Trotta, Aldo Viganò, Roberto Lasagna, Anton Giulio Mancino.


          [Le mani – 12,00 euro]


           


           


          IL CINEMA AMERICANO CLASSICO, la cosiddetta 'età dell'oro di Hollywood', ha avuto un impatto enorme sulla vita sociale e culturale del Novecento. Dalle star americane intere generazioni hanno imparato come pettinarsi, come baciare, come fumare. Questo libro di Gaime Alonge e Giulia Carluccio offre un'introduzione alla storia di quella stagione irripetibile e ne studia i nodi di fondo, dall'assetto industriale al sistema dei generi, dal modello linguistico-formale al divismo.


          [Laterza – 19,00 euro]


           


           


          QUESTA E' LA MIA STORIA E NON NE CAMBIO UNA VIRGOLA di Spike Lee e Kaleem Aftab è la prima autobiografia del regista. Essa ripercorre la sua storia, pellicola dopo pellicola, dedicando un capitolo a ciascun film della lunga carriera. Le fonti sono innumerevoli: la viva voce di Spike stesso, in primo luogo, ma anche i contributi della sua numerosa famiglia, del suo entourage, e delle molte star che hanno collaborato con lui o ci si sono irrimediabilmente scontrate.


          [Kowalski – 22,00 euro]


           


           


           


           

          Michael Caine (vero nome Maurice Joseph Mickelwhite) è nato nel 1933 a Bermondsey, nella zona sud di Londra. In seguito cambiò il suo nome prendendo lo pseudonimo dal film "L'Ammutinamento del Caine" e si trasferì a Londra per lavorare in televisione e in teatro. Ha recitato in oltre 100 film, diventando una star amata e apprezzata a livello internazionale. Ha vinto due Premi Oscar (nel 1986 per "Hannah e le sorelle", nel 2000 per "Le regole della Casa del Sidro"). In RECITARE DAVANTI ALLA MACCHINA DA PRESA, Michael Caine analizza i più piccoli dettagli tecnici della recitazione cinematografica.


          [Dino audino – 12,50 euro]


           


           


          Una notizia di cronaca, un film di cassetta, un romanzo di successo. Possono artefatti come questi contribuire alla riflessione di una disciplina filosofica come l'estetica? Possono giungere a mutarne radicalmente concetti portanti come quelli di gusto o di bellezza? Che ne è dell'estetica quando il regno della bellezza e dei simboli è diventato una fonte diretta di valore economico? Da questi interrogativi prende spunto il libro IL CONSUMO DELLE IMMAGINI. Estetica e beni simbolici nella fiction economy di Fulvio Carmagnola, nella convinzione che un pensiero del presente debba essere in grado di mettere alla prova i concetti filosofici della tradizione con il dominio della comunicazione, dei media e delle merci.


          [ Mondadori – 19,00 euro]


           


           


          OVERLOOKING KUBRICK. La storia, la messa in scena, lo sguardo, il montaggio, la psiche. Il libro raccoglie una serie di saggi inediti derivati da vari convegni svoltisi in questi ultimi anni in Italia, scegliendone il meglio in una sorta di "antologia critica kubrickiana". Il testo si avvale degli interventi di "veterani" del cinema di Kubrick come Sandro Bernardi o Pierre Sorlin, di altri esperti analisti del testo filmico come Paolo Bertetto, Mario Sesti o Roberto De Gaetano. Il volume comprende saggi di: David Ballerini, Fabrizio Borin, Marcello W. Bruno, Umberto Cantone, Francesco Crispino, Giuseppe Panella, Paolo Russo, Cosetta G. Saba, Rino Schembri, Massimiliano Spanu, Renato Tomasino, Lara Zivkovic.


          [Audino – 19,00 euro]


           


           


          TERRENCE MALICK. Mitografie della modernità di Francesco Cattaneo illustra le radici culturali, filosofiche, cinematografiche che sostengono l'idea di cinema di questo artista. I referenti del cinema di Malick sono i racconti fondativi come l'Iliade e la Bibbia; sono le icone (James Dean) e i mitologemi americani (filosofici, letterari, pittorici, cinematografici); sono gli spiriti della filosofia occidentale (Eraclito e i "fisiologi" greci, Heidegger) e, in misura minore, del pensiero orientale (il Tao Teh-ching, le Upanisad, il Mahabbarata). La forza di Malick sta nel restituire alla tradizione il suo vigore produttivo, nel riattivarne il processo di formazione (e trasformazione).


          [Ets – 16,00 euro]


           


           


          In occasione del restauro di Cabiria di Giovanni Pastrone, progetto speciale del Museo Nazionale del Cinema per le Olimpiadi della Cultura 2006, esce CABIRIA & CABIRIA, a cura di Silvio Alovisio e Alberto Barbera, pubblicazione della Collana del Museo Nazionale del Cinema di Torino che rilancia con nuove proposte d'interpretazione l'autorevole tradizione degli studi su Cabiria, grazie a numerosi e prestigiosi contributi originali, firmati da studiosi di diversa formazione (non solo esperti di cinema, ma anche archeologi, musicologi, italianisti e storici dell'età contemporanea), documenti inediti o poco noti, una ricca antologia critica e un accurato apparato iconografico. Tra le firme presenti nel volume: Giorgio Bertellini, Paolo Bertetto, Roberto Calabretto, Giulia Carluccio, Ermanno Comuzio, Giovanni De Luna, João S. de Oliveira, Alberto Friedemann, Gianni Rondolino. Apre il volume un'appassionata presentazione firmata da Martin Scorsese.


          [Il castoro –  55,00 euro]


           

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            LIBRI DI CINEMA – Le novità di aprile

            "Alfred Hitchcock. Intrigo Internazionale" di Alberto Boschi, "John Waters" di Vito Zagarrio, "Film della memoria. Mondi perduti, ricordati e sognati" di Roberto Campari, "Non mangiate questo libro" di Morgan Spurlock, "Maurizio Nichetti: i film, il cinema e …" di Carlo Chatrian e Massimo Causo, "Sergio Leone. America e nostalgia" di Roberto Donati

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            JOHN WATERS – (IL CASTORO CINEMA N° 218)

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            Virto Zagarrio


            Il Castoro


            193 pag. – 12,50 euro 


             


            John Waters è considerato il re del cinema trash, il "re degli schifosi" (king of the pukes) come gli piace definirsi. I suoi film sono diventati dei film di culto. Ha conquistato la fama anche grazie a Divine, protagonista di Pink Flamingos, del 1972 e diventato simbolo dell'immaginario gay. La satira della cultura popolare e dell'America perbenista, l'assalto frontale ai valori della famiglia borghese, il lampante cattivo gusto nella messa in scena e nelle situazioni che riprende, fanno in breve del film un grande successo e segnano una direzione per i film successivi.


            Un cinema, il suo, altamente autoriflessivo che, nonostante il passaggio dall'underground più duro a una confezione più commerciale, conserva un suo progetto artistico omogeneo.


            Multiple Maniacs (1970), Nuovo Punk Story (1977), Polyester (1981), Grasso è bello (1988), La signora ammazzatutti (1994), A morte Hollywood! (2000), A Dirty Shame (2004) i suoi titoli più noti.


             


            VITO ZAGARRIO insegna al Dams di Roma Tre. Ha un diploma di regia al Centro Sperimentale di Cinematografia e un PhD presso la New York University. Su Waters ha a suo tempo girato e prodotto un documentario distribuito in sala negli Stati Uniti da New Line (Divine Waters, 1983). Per la collana Il Castoro Cinema ha pubblicato le monografie Frank Capra e Francis Ford Coppola. Ha inoltre scritto: L'anello mancante. Storia e teoria del rapporto cinema-televisone (Lindau, 2004), Cinema e fascismo. Film, modelli, immaginari (Marsilio, 2004), Cinema italiano anni Novanta (Marsilio).


             


             

            ALFRED HITCHCOCK. INTRIGO INTERNAZIONALE


            Alberto Boschi
            Lindau
            232 pag. – 15,00 euro


             


            Opera polisemica, stratificata e complessa, che nasconde, dietro la sua apparente leggerezza, profondità insospettate, Intrigo internazionale ha stimolato più di ogni altro film di Hitchcock l'esercizio interpretativo. Tuttavia le sue analisi testuali, oltremodo persuasive nella decifrazione di singoli elementi formali o tematici, spesso deludono invece nell'interpretazione complessiva. Così, di volta in volta, il capolavoro hitchcockiano è stato ridotto a una versione moderna dell'Amleto, a un compendio dei seminari di Lacan o a un saggio antropologico sulla società americana. Di fronte alla sua complessa geografia anche il critico più avveduto rischia talora ­ come Cary Grant ­ di perdere la bussola, lasciandosi trascinare dalle correnti del testo o costringendolo a seguire rotte che gli sono estranee. All'origine di questo lavoro vi è dunque l'esigenza di mettere un po' d'ordine, accogliendo le intuizioni critiche più persuasive ma prendendo al tempo stesso le distanze dagli abusi interpretativi perpetrati a suo danno.

            ALBERTO BOSCHI è professore associato di Storia del cinema presso l'Università di Ferrara e docente di Storia del cinema d'animazione presso il DAMS di Bologna. Ha scritto: Teorie del cinema. Il periodo classico 1915-1945 (Carocci, 1998) e L'avvento del sonoro in Europa (Clueb, 1994)  e contribuito alla Storia del cinema mondiale edita da Einaudi e all'Enciclopedia del cinema della Treccani.

            FILM DELLA MEMORIA. MONDI PERDUTI, RICORDATI E SOGNATI


            Roberto Campari


            Marsilio


            144 pag. –  9,90 euro


             


             


            Spaziando tra autori e generi, il libro di Campari insegue i ricordi personali e quelli generazionali nei grandi film del cinema classico. Ricordi che vanno dal passato recente nel cinema di John Ford, al legame con la terra d'origine nel cinema di Pasolini, alla ricostruzione dell'ambiente familiare in quello di Visconti, alla memoria nel cinema in Woody Allen, proseguendo attraverso il ricordo del sentimento d'amore nel musical americano, l'emergere di una memoria involontaria nelle immagini di Resnais, di quelle dell'infanzia nel cinema di Fellini … Memoria autobiografica e memoria collettiva di generazioni di spettatori vengono così rilette e messe a confronto nell'analisi di alcune pellicole particolarmente significative della storia della settima arte.


             


            roberto campari insegna storia e critica del cinema all'Università di Parma. Tra le sue opere: Cinema. Generi, tecniche, autori (Mondatori, 2002), Il fascino discreto dell'Europa. Il vecchio continente nel cinema americano (Marsilio, 2001), Il fantasma del bello. Iconologia del cinema italiano (Marsilio, 1994), In viaggio con Bernardo. Il cinema di Bernardo Bertolucci (Marsilio 1994).


             


             

            NON MANGIATE QUESTO LIBRO


            Morgan Spurlock


            Fandango


            350 pag. – 16,50 euro


                         


            Dopo il grande successo di critica e pubblico (più di 8 milioni di dollari dopo poche settimane in America) del documentario Super Size Me (miglior regista al Sundance Festival 2004), Morgan Spurlock ha scritto il libro, grazie alla grande quantità di notizie e documenti raccolta in mesi di intensa ricerca.


            Il 37% dei bambini e degli adolescenti americani pesa più del necessario e due adulti su tre sono sovrappeso o obesi. Di chi è la colpa? Delle persone e della loro mancanza di self-control o delle multinazionali dei fast food?


            Morgan Spurlock intervista esperti dislocati in 20 città statunitensi compresa Houston, da molti considerata la città più grassa d'America. Da ministri della sanità a insegnanti di fitness, nutrizionisti e legislatori, queste autorità partecipano con le loro ricerche, opinioni e  sensazioni al nostro giro vita in perenne estensione.


            Durante questo mese di viaggio e di ricerca Spurlock si è nutrito esclusivamente di cibi McDonald, usando tre semplici regole:


            Nessuna eccezione: mangiare solo quello che è disponibile sul menu (acqua inclusa!)


            No supersize (menu maxi) a meno che non siano offerti.


            Nessuna scusa: mangiare tutti i singoli cibi del menu almeno una volta.


            Non mangiate questo libro è un satirico pugno nello stomaco alla miliardaria industria del cibo.


             


            MORGAN SPURLOCK è un affermato regista/autore/produttore. Laureato alla New York University's Tisch School of the Arts Spurlock ha ideato e creato più di 60 progetti durante i suoi 12 anni di esperienza nell'industria della comunicazione. Dalla pubblicità ai video musicali fino ad arrivare agli show televisivi, Spurlock ha avuto il privilegio di lavorare con importanti compagnie  come MTV, ESPN, NBC, FOX, TNT, VH-1, Sony and MCA Records. nsieme alla sua casa di produzione The Con, Spurlock ha creato nel 2000 il web show I Bet You Will   e per la prima volta nella storia ha trasformato, nel 2002,  questo programma internet di successo in uno show televisivo su MTV.


            Super Size Me è il primo lungometraggio di Spurlock ed è distribuito in Italia dalla Fandango Distribuzione


             


             

            MAURIZIO NICHETTI: I FILM, IL CINEMA E…
            Carlo Chatrian e Massimo Causo


            Effatà


            192 pag. – 15,00 euro


             



            Il primo sguardo a 360° su Maurizio Nichetti, regista, attore, mimo, direttore di opere liriche e art designer. Dai suoi esordi alle recenti animazioni di Neve e Pils per le Olimpiadi di Torino 2006, uno dei più originali interpreti della nuova commedia italiana. Regista e attore di film unici come Ratataplan e Volere volare, Nichetti si racconta in una lunga intervista, in una galleria di fotografie inedite e nelle testimonianze dei suoi più fedeli compagni di strada: Angela Finocchiaro, Guido Manuli, Maria de Medeiros. Il volume è corredato da illustrazioni inedite e bozzetti, tratti dagli storyboard dei film di Maurizio Nichetti.

            CARLO CHATRIAN è critico cinematografico per diverse riviste e collabora con l'Enciclopedia Treccani per il cinema. Ha pubblicato numerose monografie. Collaboratore del Locarno Film Festival e del Noir in Festival, è vicedirettore di Infinity Festival. Ha scritto: Nicolas Philibert. I film, il cinema (Effatà, 2003), Io, un altro. Strategie di uno sguardo filmante alla scoperta del mondo (Effatà, 2002)


             

            MASSIMO CAUSO è critico cinematografico per diverse riviste e per "il Corriere del Giorno" di Taranto. Consulente di Infinity Festival e del Festival del Cinema Europeo, ha pubblicato numerose monografie. Ha scritto: Andrej Koncalovskij. I film, il cinema (Effatà, 2003)

            SERGIO LEONE. AMERICA E NOSTALGIA


            Roberto Donati


            Falsopiano


            Pag. 160 –  euro 10,00


             


            Tra mito e realtà, sogno e leggenda, i protagonisti di C'era una volta il West, Giù la testa e C'era una volta in America incarnano un ideale antieroe che non ha chiuso definitivamente i conti con il passato. Un approfondimento dell'opera di uno dei più imprevedibili cineasti italiani, uno sguardo personalissimo e inedito, per temi e stile, sul cinema di Leone, incentrato peculiarmente sulla sua seconda trilogia (i "C'era una volta…") e sui temi del mito americano e della nostalgia. Il volume contiene anche due interessanti interviste: allo sceneggiatore Sergio Donati, assiduo collaboratore del regista, e a Luca Beatrice, critico d'arte e autore di Al cuore, Ramon, al cuorewestern all'italiana (Tarab editrice)


             


             


            ROBERTO DONATI è un giovane saggista e critico, si è laureato in Storia e critica del cinema con una tesi sui film di Sergio Leone. Appassionato di cultura americana e giapponese. Come autore ha scritto e diretto cortometraggi (tra cui Il cinofilo).

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