Sgradevole è bello – Il mondo nel cinema di Todd Solondz
Diego Mondella
Mentre è ancora in sala (in pochissime a dire il vero) il suo ultimo Life During Wartime (da noi Perdona e Dimentica), la Pendragon dedica un volume di approfondimento (il primo in Italia) ad uno dei registi senz’altro più originali dell’ultima generazione.
Da De Sica a Comencini, da Truffaut a Van Sant, il cinema ha sempre avuto un sguardo privilegiato sul mondo dell'infanzia e dell'adolescenza. Nessun autore però come Todd Solondz è riuscito a comprendere appieno quali "sommovimenti tellurici" si agitano all'interno del cuore e della mente delle generazioni più giovani. Grazie a film controversi quali Fuga dalla scuola media, Happiness, Storytelling, Palindromi e Life During Wartime, ha composto negli ultimi quindici anni un grottesco e surreale romanzo costellato di disperazione e di infelicità, affermandosi come una delle voci più provocatorie del cinema indipendente americano. Pedofilia, stupro, aborto, razzismo sono le "armi" preferite attraverso cui egli intende smantellare i preconcetti, l'ipocrisia, suggerire nuovi modi di pensare il mondo, di tollerare le differenze e le umane alienazioni. Il cinema di Todd Solondz rappresenta un coraggioso atto di ribellione culturale nei confronti dell'imperante società dell'immagine, in cui vige la regola della bellezza a tutti i costi.
[Pendragon – pp. 149 € 14,00]

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Acting! Corso Trimestrale Recitazione Cinematografica, dal 4 marzo

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Mike Leigh
Amy Raphael (a cura di)
L’intervista definitiva a una delle più importanti figure del cinema internazionale, uno dei pochi registi che riesce a mettere sempre d’accordo sia pubblico che critica. La sua carriera ripercorsa, tappa per tappa, in una lunga chiacchierata davanti al tè delle cinque. L’esordio difficile e il meritato successo, le influenze e le ispirazioni, il metodo di lavoro, gli incidenti di percorso e le tematiche ricorrenti. Dall’amarezza di Belle Speranze al pluripremiato Segreti e bugie, fino al solare omaggio alla vita di Happy-Go-Lucky. Mike Leigh è un interlocutore (auto)ironico e mai banale, le sue riflessioni aprono nuove interpretazioni sul suo modo di «fare cinema», ma anche sulla sua visione del mondo e della società.
[Isbn Edizioni – pp. 344 € 22,00]

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LA SCUOLA DI DOCUMENTARIO di SENTIERI SELVAGGI

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My Name is Vrizì – L’avventurosa storia di un regista di Livorno
Alessio Accardo, Gabriele Acerbo
My name is Virzì è la storia semiseria del creatore di Ovosodo, Caterina va in città, Tutta la vita davanti, La prima cosa bella, raccontata da lui stesso e da trenta testimoni d’eccezione: dalla madre Franca a Sabrina Ferilli, e poi Massimo Ghini, Laura Morante, Claudia Pandolfi, Edoardo Gabbriellini, Valerio Mastandrea, Monica Bellucci, Furio Scarpelli, fino alla moglie Micaela Ramazzotti. Un quasi-romanzo sulla vita e i film del regista di Livorno, ma anche una carrellata sugli aspetti più ricorrenti del suo cinema: l’inadeguatezza degli eroi ragazzini, il fascino discreto della provincia, il ruolo salvifico delle donne, i finti happy end intrisi di struggimento.
Un viaggio pieno di sorprese sulle tracce di un uomo che conosce l’arte di far ridere e commuovere.
[Le Mani – pp. 336 € 16,00]
Il cinema futurista
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KIM KI-DUK: LA MONOGRAFIA DEFINITIVA!

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Giovanni Lista
All’inizio del futurismo negli anni '10, le premesse del film d’avanguardia nascono dalla vitalità del cinema popolare che, per il suo atteggiamento irriverente e demistificatore e per l’audacia dei suoi giochi formali, appare subito a Marinetti come un totale rinnovamento dello sguardo e dei contenuti visivi. Grazie all’assimilazione dialettica delle idee futuriste, i fratelli Ginanni-Corradini intraprendono invece una ricerca cinematografica astratta fondata sulla drammatizzazione e sulla musicalizzazione delle linee e dei colori. Queste prime ricerche sperimentali culminano nel film Vita futurista, ideato e realizzato nel 1916 su iniziativa del gruppo futurista fiorentino.
Nel corso degli anni ’20, il carattere proteiforme del futurismo si riconosce in una serie di temi e soluzioni formali che partecipano dell’avanguardia internazionale: l’estetica della macchina, la celebrazione vitalista dei rumori, la visione estatica dello spazio urbano, il cinetismo astratto, le compenetrazioni visive e le accelerazioni ritmiche, così come un approccio formale al film documentario considerato come strumento di lettura del mondo moderno. Il futurismo diviene così a pieno titolo una cultura di dimensioni europee. Nel 1930, il futurismo italiano realizza il film Velocità di Cordero, Martina e Oriani, oggi considerato una delle opere cinematografiche più significative del movimento. Nel periodo successivo, le ricerche indipendenti di Goffredo Alessandrini, Corrado D’Errico e Francesco Di Cocco, assimilano il futurismo attraverso la specificità di uno stile e di un approccio che appaiono legati ai grandi temi della modernità.
L’insieme di testi teorici sul cinema raccolti in questo volume permette di approfondire la conoscenza del movimento futurista a livello teorico, ideologico ed estetico e di capire meglio la sua importanza all’interno della storia culturale italiana ed europea..
[Le Mani – pp. 264 € 15,00]
Robert Zemeckis
Andrea Fontana
Robert Zemeckis è il regista che più di altri sta spingendo la linea di confine del visibile verso nuovi orizzonti. Dopo grandi successi come la trilogia di Ritorno al futuro, Chi ha incastrato Roger Rabbit, dopo la pioggia di Oscar con Forrest Gump e le emeozioni di Contact e Cast Away, Zemeckis ha iniziato un nuovo percorso artistico utilizzando innovative tecniche digitali. Da qui il film Polar Express, La leggenda di Beowulf e l'ultimo A Christmas Carol. Il libro si propone di affontare tutte le tematiche che compongono la poetica del regista, oltre che gli aspetti tecnici e artistici che rientrano nel suo affascinante modo di fare cinema.
[Sovera Edizioni – pp. 160 € 14,00]
John Ford – Un pensiero per immagini.
Toni D’Angela
l libro è una narrazione che profila un John Ford inedito attraverso il dialogo tra la forza delle sue immagini e la potenza inventiva di alcuni filosofi del Novecento: Benjamin, Lévinas, Blanchot, Adorno, Deleuze e Badiou. L’indagine, conducendo l'oggetto della sua ricerca fuori dei confini stabiliti della estetica e della critica cinematografica – contaminando discipline e metodologie differenti –, si annoda su alcuni motivi che formano la tessitura della sua opera: l'incontro con l'altro e la genesi della soggettività, la critica della rappresentazione che svuota di immediatezza la realtà, la comunità, la questione della storia e la guerra. Uno studio sintomatologico che pur non misurando il cinema di Ford con parametri esterni al discorso cinematografico, lo inquisisce nel suo "habitat" sempre condizionante e che, al tempo stesso, lo coglie in quanto risposta ad una determinata situazione culturale e storica.
[Unicopli Edizioni – pp. 250 € 15,00]
Lo spettatore immobile – Ennio Flaiano e l'illusione del cinema
Giacomo Ioannisci
Ennio Flaiano è stato uno degli intellettuali più eclettici del Novecento. Giornalista, scrittore e sceneggiatore di oltre sessanta film, con il suo pessimismo cosmicomico e la doppia anima, satirica ma anche malinconica, ha indagato saggiamente le trasformazioni in atto nella società del suo tempo. Sua non a caso la sceneggiatura de La dolce vita dell’amico Federico Fellini. Ma è in particolare con la critica cinematografica che ha saputo esprimere al meglio la sua natura di intellettuale libero, lontano dalle convenzioni. In questo saggio viene dunque affrontata cronologicamente tutta la sua carriera di critico, accompagnata da aneddoti biografici e soprattutto dalle sue frasi più celebri, calembour e aforismi di un uomo che attraverso il cinema è riuscito ad analizzare con estrema lucidità un’intera epoca.
[Bietti Edizioni – pp. 120 € 16,00]
Marilyn Monroe – Vita, carriera, amori e film
Enrico Giacovelli
Mia cara Marilyn,
(non mi importa dei tuoi mille nomi, uso qui il primo con cui ti ho conosciuta: Marilyn), non so se riceverai mai questa lettera, e non è soltanto per via dei soliti ritardi postali. C’è qualcosa di più: mi manca l’indirizzo, e non c’è studioso, mago o presidente al mondo che potrebbe procurarmelo.
Lo so che tu adesso sei dappertutto, sulle scatole di fiammiferi, sulle valigette, sui boccali da birra, sulle canottiere, sui francobolli; ma non so se sei ancora da qualche parte, se hai una qualche tua idea delle cose, se sai finalmente qualcosa di definitivo o se brancoli ancora nel buio come tutti noi. C’è stato un tempo in cui il tuo indirizzo era sulle agende dei potenti più potenti del mondo; ma anche chi non era potente, e quasi nessuno lo era, sapeva dove indirizzarti i suoi pensieri: Marilyn Monroe, Hollywood, California. Tutti i postini del mondo sanno dov’è la capitale del regno dei sogni. Qualunque fosse il tuo indirizzo preciso, non importava, e del resto ne hai cambiati tanti: così tanti che nemmeno tu li sapresti e li vorresti ricordare tutti. Hai avuto tante case, tante madri, tanti uomini, e anche per questo non hai mai avuto una casa, una mamma, un uomo. Hai dormito in così tanti letti che hai finito per dormire quasi sempre da sola. Povera bionda: milioni di uomini al mondo avrebbero dato tutti i loro sogni per passare una notte con te…
[Lindau – pp. 272 € 22,00]
Greta Garbo – diventare star pe sempre
Italo Moscati
Greta Garbo è l’attrice, la diva, la leggenda, il mito che conosciamo, con i suoi film, con la sua semiclandestina uscita dal cinema e dalla scena della vita. Tutti pensiamo di conoscerla ed invece è sfuggente o meglio ancora misteriosa. Molto resta da capire in lei. Si presenta l’occasione giusta per dedicarle un racconto. Quest’anno (2010), si ricordano i vent’anni dalla morte.
Tanti capitoli di un vero romanzo: vita, amori appassionati, amori sbagliati, film belli, film sbagliati, cinema muto e poi sonoro, un abbandono del set da cui cominciarono altre avventure, cronache rosa e meno rosa.
E Greta, l’unica Greta. La svedese Greta, la sua famiglia di origine contadina; il periodo di un’amara adolescenza vissuto lavorando come sciampista e poi come commessa di un grande magazzino; le prime prove in short pubblicitari e l’ammissione alla Accademia Reale di arte drammatica.
Il debutto sul grande schermo, e i suoi rapporti con il cinema, da quello prenazista a quello di Hollywood; le interpretazioni famose , da “Anna Karenina” a “Ninotchka”, e le meno famose; i suoi uomini, noti e anche quelli poco conosciuti; i suoi viaggi nel mondo e in Italia; la bellezza e la paura dell’avanzare dell’età ;un doloroso, silenzioso, toccante abbandono del set e la vita solitaria.
La storia di Greta e soprattutto la fatica di essere una femme fatale che deve dare il massimo; e che il mass
imo ottiene, a costo di un’intima e sofferta rassegnazione, insieme a una malinconia romantica da cui trapela una ansiosa voglia di vivere. Una scommessa, una sfida di ieri che resta valida anche oggi.
[Edizioni Sabinae – € 18,00]
Dai Lumière a Sonetàula
Gianni Olla
Dai fratelli Lumiere a Sònetàula, di Gianni Olla, è il primo libro che documenta 109 anni di film, documentari, fiction e inchieste televisive sulla Sardegna. Un lavoro accurato e affascinante che è insieme saggio critico e repertorio, catalogo e indagine, un prezioso baedeker che ci permette di muoverci con disinvoltura nei percorsi di un immaginario sardo per molti versi sorprendente.
[CUEC – pp. 416 € 52,00]
Sentieriselvaggi21st n.19: cartacea o digitale