Assassinio a Venezia, di Kenneth Branagh

Per la terza volta Branagh affronta Agatha Christie, provando a mescolare il giallo all’horror, ma il film non mantiene le promesse e non sfrutta la brillante scrittura della regina del giallo.

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Venezia, secondo dopoguerra, vigilia di Ognissanti. Il celebre investigatore Hercule Poirot è in pensione e in esilio volontario. Ariadne Oliver, famosa scrittrice di gialli, coinvolge l’ex investigatore ad assistere ad una seduta spiritica nel palazzo decadente e spettrale di proprietà della famosa cantante lirica Rowena Drake, ancora in lutto per la perdita della figlia. Uno degli ospiti viene trovato morto e tutti i presenti vengono considerati sospettati. Poirot dovrà fare i conti con un mondo sinistro e fatto di ombre e segreti.

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Dall’Orient Express alle lunghe e sinuose sponde blu del Nilo, fino ad arrivare ad una spettrale Venezia post Seconda Guerra Mondiale. Per Assassinio a Venezia, Kenneth Branagh, per la terza volta regista e attore, prende spunto dal romanzo di Agatha Christie, Poirot e la strage degli innocenti, per realizzare un thriller soprannaturale. Tinte horror e inquietanti, queste erano le premesse emerse dal trailer e dalle prime immagini del film. Ma, come i partecipanti di una seduta spiritica, lo spettatore viene ingannato dall’atmosfera dark e da qualche scontato jump scare. L’idea era quella di mescolare il whodunit all’horror. Ci sono un omicidio e diversi sospettati, un palazzo infestato e la notte di Halloween. Ingredienti perfetti. Peccato che il risultato è lo stesso che accomuna questo terzo capitolo ad Assassinio sull’ Orient Express e Assassinio sul Nilo. Branagh non riesce a sfruttare al meglio la genialità della scrittura di Agatha Christie.

Il film toglie il gusto di rendere lo spettatore partecipe del gioco. Tutti gli indizi sono serviti sul piatto, basta solo spostare un tassello per arrivare subito ad una soluzione. I personaggi sono piatti e senza una caratteristica fondamentale che devia continuamente il sospetto da uno all’altro. Poirot deve affrontare un nemico invisibile, forse il più temibile di tutti: il dubbio. Nonostante il suo scetticismo nei confronti del soprannaturale, le convinzioni dell’investigatore vacillano. Se la vedetta è la protagonista del primo film e la passione del secondo, la fede è alla base del terzo capitolo. Ma un uomo che ha vissuto l’orrore di due guerre sulla sua pelle, ormai non ha più fede. Assassinio sul Nilo aveva iniziato a puntare i riflettori sul passato dell’investigatore e, mentre Poirot cerca di dare risposte razionali a quello che gli sta succedendo, si scopre qualche tassello in più, senza però andare troppo a fondo.

Che deluda o meno, Assassinio a Venezia, così come i precedenti, è un film che attira il suo pubblico e lo porta a domandarsi quale sarà la prossima metà che farà da sfondo al nuovo caso dell’ (ex) investigatore Hercule Poirot.

Titolo originale: A Haunting in Venice
Regia: Kenneth Branagh
Interpreti: Kenneth Branagh, Kyle Allen, Camille Cottin, Jamie Dornan, Tina Fey, Jude Hill, Ali Khan, Emma Laird, Kelly Reilly, Riccardo Scamarcio, Michelle Yeoh
Distribuzione: The Walt Disney Company Italia
Durata: 103′
Origine: USA, 2023

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
2.5
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Il voto dei lettori
3.14 (14 voti)
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