Bergamo Film Meeting incontra Antonietta De Lillo
il 24 maggio, al Teatro Donizetti di Bergamo, la regista presenterà al pubblico il suo film partecipato “Oggi insieme domani anche”, spunto per una disamina della situazione produttiva contemporanea
Antonietta De Lillo torna a incontrare il pubblico del Bergamo Film Meeting, che già nel 2014 le aveva reso omaggio con una personale completa.
Martedì 24 maggio dalle ore 17.00 alle ore 20.00 prresso la Sala Tremaglia del Teatro Gaetano Donizetti Bergamo, l’incontro si concentrerà su una panoramica della produzione cinematografica di Antonietta De Lillo attraverso i vari generi e formati da lei utilizzati (cinema di finzione, documentario, cortometraggio, videoritratto).
Seguirà un approfondimento sullo stato della produzione oggi, attraverso l’esperienza di marechiarofilm, società fondata dalla stessa De Lillo, con particolare attenzione alla nuova forma creativa e produttiva del film partecipato da lei ideato e premiato con il Nastro d’Argento speciale 2016 per il percorso dell’autrice nel cinema del reale in occasione della presentazione di OGGI INSIEME DOMANI ANCHE film partecipato, nelle sale dal 19 maggio.
L’incontro è aperto a operatori del settore, studenti e semplici appassionati. È prevista una quota di iscrizione di euro 10, che comprende anche l’ingresso alla proiezione serale in Auditorium.
La proiezione si terrà alle ore 21.00 presso l’Auditorium di Piazza della Libertà
Dice Antonietta De Lillo: «Tra le varie mutazioni che il cinema ha subito con l’avvento del digitale c’è anche quella relativa al concetto di “originale”. Con il digitale non si parla più di originale ma di “file nativo”. Ebbene la mia idea di progetto partecipato si estende fino alla possibilità che gli autori possano trovare una sponda per realizzare la loro narrazione, il loro film, e poi possano offrire le loro stesse immagini come parte del racconto del film partecipato. Il film partecipato è il fine ultimo del progetto, ma non l’unico. Immagino una bilancia dove da una parte si preserva l’autonomia e l’individualità di ogni singolo racconto e dall’altra si costruisce una narrazione nuova, collettiva e insieme unitaria.»