Ricominciare. Superare il dolore di una perdita. Questo deve fare Ana per ritrovare se stessa, per dare senso al vuoto lasciato da una morte, quella del marito. Ben O’Connor, in Ana Begins, suo primo lungometraggio, girato in digitale, sceglie di raccontare una storia intima e drammatica, costruita sulle emozioni dei personaggi, sul loro bisogno d’amore e di comprensione. Ana trova infatti in Frazer, un suo amico, più grande di lei, sposato già tre volte, una figura sulla quale poter contare, per parlare o bere una bottiglia di vino, un uomo su cui proiettare la speranza che le cose, in realtà, non finiscano mai del tutto. Perdere le persone che si amano è insito nell’ordine naturale del mondo e il dolore che ogni separazione porta può con il tempo svanire e trasformarsi. Paesaggi interiori e ambienti rurali si amalgamo in una visione che passa senza fratture dall’intimità della psiche della donna alla fisicità del luogo nel quale vive, una casa di campagna, ancora piena dei ricordi del marito. Una casa da cui Ana dovrà un poco alla volta distaccarsi se vuole tornare a vivere, lasciando un mondo di fantasmi che non esiste più, se non nella memoria. O’Connor narra questo percorso umano adottando un linguaggio cinematografico libero e poetico, attento a dettagli e particolari, costruito sulle sfumature cromatiche della natura d’inverno e su quelle dei volti dei personaggi.

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In 9mm di Tylan Barman lo sguardo del regista segue tre personaggi, madre, padre e figlio e indaga sul loro malessere e le loro inquietudini. Il film si apre con l’inquadratura di una porta chiusa e il rumore di uno sparo. La porta è quella dell'appartamento della famiglia. La storia viene costruita incastrando spaccati di vita dei tre personaggi, il dramma familiare diventa un’indagine psicologica che scava nelle inquietudini umane, tra adolescenza e maturità, nella ricerca dell’origine del male di vivere, che per ognuno dei personaggi ha radici diverse, che partono dalle ferite del cuore e dell’anima. Barman utilizza la macchina da presa per testimoniare le azioni dei personaggi, quasi spiandoli nella loro intimità e nel loro vivere sociale, dimostrando una grande capacità nel trasportare sulla superficie delle immagini le spinte emotive interiori, il tessuto visivo in questo modo diventa vibrante e denso e scaraventa lo spettatore nella vita stessa dei personaggi, che sono sempre sull’orlo di esplodere, fino a quella tragedia, quel colpo di pistola, che segnerà un definitivo e irrimediabile cambiamento per tutti loro.

Trailer di Ana Begins

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Trailer di 9mm

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