Box Office USA 13/12/2010

Narnia in testa al Box Office USA
La volata natalizia parte con un passo falso: l'esordio di The Voyage of the Dawn Treader è stato al di sotto delle previsioni. Dal 2005 ad oggi, il marchio di Narnia ha perso quaranta milioni: è il divario che divide il debutto di The Lion, the Witch and the Wardrobe e l'ultimo capitolo della saga fantasy, che si è presentato con appena venticinque milioni. Anche The Tourist è crollato sotto il peso delle responsabilità: per Johnny Depp e Angelina Jolie sono arrivati solo diciassette milioni.

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Le cronache di Narnia in testa al Box Office USAI primi arrivi delle feste non hanno provocato nessun fuoco d'artificio: né The Voyage of the Dawn TreaderThe Tourist hanno avuto l'impatto che ci si aspettava nelle previsioni. I due titoli non hanno sfruttato la fiducia del mercato, che gli aveva riservato uno dei momenti più appetibili dell'anno. Nonostante il trattamento di favore, sia il terzo Narnia sia il thriller romantico della Sony/Columbia hanno viaggiato su medie bassissime, degni dei peggiori week-end di ottobre. I volumi del fantasy sono addirittura in picchiata e confermano la parabola discendente del genere, che non ha mai collezionato un successo e un franchise in grado di legittimare le spese e di poter competere con i trionfi di The Lord of the Rings di Peter Jackson. Dal 2005 ad oggi, il marchio ha perso quaranta milioni: è il divario che divide i debutti tra il primo The Lion, the Witch and the Wardrobe e questo ultimo The Voyage of the Dawn. Per il sollievo della 20th Century Fox, il terzo episodio della saga di Narnia riuscirà a recuperare il suo budget con le entrate internazionali: è però impossibile non riconoscere il suo rapido declino. La prima uscita hollywoodiana del tedesco Florian Henckel von Donnersmarck è andata persino sotto i venti milioni ed è arrivata per inerzia la seconda posizione in classifica. E' l'ennesimo fallimento di un team-up tra star di sesso diverso: il monco esordio di Johnny Depp e Angelina Jolie fa coppia con il flop di Tom Cruise e Cameron Diaz, che in estate avevano bucato con Knight & Day. Il podio è stato chiuso da Tangled della Disney, che continua una disperata rincorsa alla copertura del bilancio: anche nel suo caso, le entrate overseas dovrebbero consentire il rientro. Il titolo è riuscito ad imporsi come il miglior titolo dello studio, al di fuori della collaborazione con la Pixar: tuttavia, la sua ricerca di indipendenza gli è costata un esborso fuori dal comune. E' comunque ancora possibile che Tangled riesca a fare meglio di Megamind della Dreamworks: sarebbe una parziale rivincita del mondo delle fate e delle foreste incantate. Dalle retrovie, Black Swan si è messo prepotentemente in evidenza: il film di Darren Aronofsky è il vero outsider di questa fine del 2010, che ha riservato poche sorprese positive. Tra i primi dieci, vanta la migliore media per sala ed è ancora confinato in novanta cinema. A questo punto, non si possono sottovalutare né The King's Speech con Colin Firth (solo diciannove schermi) né The Fighter di David O. Russell, con Christian Bale e Mark Wahlberg (ridotto a quattro): la loro ascesa verso i piani alti è anche un avvicinamento a qualche nomination all'Oscar.

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