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Rivista Sentieriselvaggi21st
Scuola di Cinema
#Berlinale68 – Strategie di resistenza
Pur senza un discorso unitario, quest'ultimo festival di Berlino ha lasciato varie illuminazioni, raccontando le possibilità di sopravvivenza di un'idea politica di cinema
Articoli in questa categoria: BERLINALE 68
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DIRECTOR’S CUT, dall’11 novembre online!
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LA SCUOLA DI DOCUMENTARIO di SENTIERI SELVAGGI
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Unsane di Soderbergh è il nostro film della #Berlinale68
Il film del cineasta statunitense ottiene la media più alta. Tra i titoli in concorso prevale Dovlatov di German jr. Il voto più basso è per l'Orso d'oro Touch Me Not
#Berlinale68 – Monster Hunt 2, di Raman Hui e Ramen Teh, di Eric Khoo
Da Culinary Cinema a Berlinale Special Gala, un viaggio tra il mix di ramen giapponese e Bak Kut Teh singaporiano di Eric Khoo, e il mega-blockbuster cinese con Tony Leung tra i mostri in CGI
#Berlinale68 – Viaje a los pueblos fumigados, di Fernando E. Solanas
In Berlinale Special, il viaggio di Solanas tra i nativi argentini che affrontano fumigazione, deforestazione, inquinamento. Presentato alla Cineteca di Bologna dopo il passaggio a Berlino
#Berlinale68 – La casa lobo, di Cristobal León e Joaquín Cociña
Vincitore del Caligari Filmpreis della sezione Forum, il film cileno racconta in stop-motion i diversi strati di una storia e lascia vedere la propria precarietà.
#Berlinale68 – Marilyn, di Martín Rodríguez Redondo
La storia di un posto alla fine del mondo, che si traveste per farsi notare ed avere una voce, un cinema organico in movimento, che trova nelle sue finzioni un modo di raggiungere un senso. Panorama
#Berlinale68 – Ága, di Milko Lazarov
Suggestioni da Flaherty in un film dove c'è forse c’è un eccesso di controllo, un’eleganza formale. Ma il finale è di grande commozione. Fuori concorso
#Berlinale68 – In the Aisles, di Thomas Stuber
Rivelazione sul finale del concorso con il terzo lungometraggio del cineasta tedesco, tra ripetitività del quotidiano che sfocia nel realismo magico. Attori bravissim. In concorso
#Berlinale68 – Mug (Twarz), di Małgorzata Szumowska
In Concorso, torna la cineasta polacca premiata a Berlino per il precedente Corpi. Stavolta l'impianto allegorico è alleggerito da un tono da commedia nera grottesca e particolarmente sprezzante
#Berlinale68 – Museo, di Alonso Ruizpalacios
Il film del regista messicano di Gueros, con protagonista Gael García Bernal, stabilisce subito la sua condizione: questa è una replica della storia originale. In Concorso
#Berlinale68 – Yocho – Foreboding, di Kiyoshi Kurosawa
Spin-off più che sequel di Before We Vanish, un'opera semplice e immediata, meno efficace della precedente. Ma non perde la sua traccia più sincera. Panorama
#Berlinale68 – Yardie. Incontro con Idris Elba
L'Idris di Luther e di Beast of No Nation, oggi fa il ruolo di regista. E anche se sottolinea che questa non è la sua storia, nel racconto dietro la sua opera prima c'è tanto di lui stesso
#Berlinale68 – Touch Me Not, di Adina Pintilie
Una ricerca sull'intimità. Con tre personaggi. Documentario sperimentale? Videoarte? Oggi abbiamo scoperto dai festival il peggio del cinema rumeno. In concorso
#Berlinale68 – Unsane, di Steven Soderbergh
Con un iPhone, Soderberg trova il punto di coincidenza tra la professionalità e l’amatorialità. E racconta delle gabbie dell'immagine e della necessità dell'opacità. In concorso
#Berlinale68 – Yardie, di Idris Elba
L'esordio dell'attore dietro la mdp è un gangster movie dalla Giamaica a Londra, dal romanzo omonimo di Victor Headley. Più convincente tra i vinili reggae che tra le pistolettate. In Panorama
#Berlinale68 – Incontro con Steven Soderbergh e Joshua Leonard
Il cineasta statunitense e il protagoista hanno parlato di Unsane, il thriller psicologico girato interamente con l'iPhone presentato in concorso al festival
#Berlinale68 – Human, Space, Time and Human, di Kim Ki-duk
La radice filosofica hobbesiana, l’homo hominis lupus, è spinta dal regista coreano al degrado massimo, in maniera auspicabile e volutamente dimentica della strada riabilitativa. Panorama
#Berlinale68 – Victory Day, di Sergei Loznitsa
Il regista partecipa al Den’ Pobedi di Treptower Park col solito approccio “neutrale” dell’osservatore immobile. In Forum
#Berlinale68 – Khook (Pig), di Mani Haghighi
Pig racconta la storia di Hasan, un regista iraniano finito nel bersaglio di un serial killer. Dietro la facciata scanzonata i germi della riflessione impegnata. In Concorso
#Berlinale68 – My Brother’s Name Is Robert and He Is an Idiot, di Philip Gröning
Esercizi di innocenza e violenza. Grandi vuoti al posto di grandi silenzi. Quasi un Dumont versione tedesca infarcito di Heidegger e Brentano. Alla fine, solo tanta confusione. In concorso
#Berlinale68 – Profile, di Timur Bekmambetov
In Panorama Special, il produttore di Unfriended applica la formula tutorial di youtube di quell'horror al racconto tratto dal libro di Anna Erelle, contattata su fb da un reclutatore dell'Isis
#Berlinale68 – Incontro con Willem Dafoe, Orso d’Oro alla carriera
Oltre al premio di Berlino, l'attore è candidato all'Oscar per la sua interpretazione in The Florida project. Ieri sera ha condiviso la sua gioia e il suo segreto per sopravvivere a Hollywood
#Berlinale68 – Don’t Worry, He Won’t Get Far on Foot, di Gus Van Sant
Un cinema che ti riporta a casa, quasi agli anni '90. In un biopic sempre trasfigurato, forse troppo verboso, ma con un gran cuore. Con uno strepitoso Jack Black. In concorso
#Berlinale68 – Grass, di Hong Sang-soo
È il ritmo di un cinema sempre uguale, ma che sembra aver accettato la desolazione e l'impotenza. Hong Sang-soo ha annullato la differenza tra la prossimità e la distanza. In Forum
#Berlinale68 – Season of the Devil, di Lav Diaz
In Concorso, uno spiritual filippino, mistero sacro tra musica rituale, canti magici, evocazioni, invocazioni: trasfigurazione del proprio cinema in una forma che ne raccoglie tutto l'immaginario
#Berlinale68 – Incontro con Gus Van Sant e Joaquin Phoenix
L'incontro con il cast del film di Van Sant lascia domande e risposte, ma soprattutto la conferma che a Joaquin Phoenix non piacciono i festival. Don't worry, he won't get far on foot è in Concorso
#Berlinale68 – Utøya 22. Juli, di Erik Poppe
Erik Poppe ci trasporta direttamente sull'isola norvegese con questo strano ibrido fra finzione ed estremo realismo, film molto epidermico ma che apre a interessanti riflessioni. In Concorso
#Berlinale68 – 3 Days in Quiberon, di Emily Atef
Emily Atef presenta in concorso un film sull'ultima intervista rilasciata da Romy Schneider in una clinica riabilitativa, tra una grande voglia di vivere e l'ambizione professionale.
#Berlinale68 – 7 Days in Entebbe, di José Padilha
Dal regista brasiliano vincitore dell'Orso d'oro con Tropa de elite, un action autoriale senza tensione, in un cinema che segue lo stesso metodo e che continua a non dare risultati. Fuoro concorso
