Cinema: un'affascinante follia

Incontro con Mimmo Calopresti: un viaggio fra i sentieri selvaggi dell'esperienza cinematografica
--------------------------------------------------------------
CORSO DI SCENEGGIATURA ONLINE DAL 6 MAGGIO

--------------------------------------------------------------

Similmente ad un viaggio iniziatico, Sentieri Selvaggi si prepara all'incontro con Mimmo Calopresti immergendo la sala nel buio maieutico della proiezione cinematografica lungo la quale vengono riproposti alcuni corti fra cui Fratelli minori, A proposito di sbavature e Paolo ha un lavoro fino ad arrivare alla proiezione del lungometraggio La parola amore esiste. Già da questi lavori è facilmente reperibile il metodo di lavorazione del regista il quale cerca di far risplendere l'umanità universale illuminando un dettaglio della vita privata dei suoi personaggi, come uno sguardo, o facendo emergere da una piccola frase un valore affettivo, un sentimento che accomuna noi tutti. Questa folosofia è a monte dell'intero dibattito susseguito alle proiezioni e introdotto da Federico Chiacchieri assieme a Demetrio Salvi in veste di moderatore. L'intero incontro si è svolto sotto le fattezze di un vero e proprio racconto sull'avventura cinematografica che, come lo stesso Calopresti dichiara , "Fare cinema è un'avventura affascinante, complicata, a volte disastrosa […] il cinema è un mondo irreale anche quando narra la realtà".

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

Calopresti sottolinea l'inesistenza di una scissione fra la produzione documentaristica e la fiction poichè entrambe vengono concepite come differenti linguaggi al servizio della medesima realtà. Ambedue, infatti, vengono da lui pensate come varchi attraverso i quali giungere all'intima essenza umana, reale e palpabile, sebbene creata a partire da una finzione, per riprendere le sue parole "un mondo reale che ha la pretesa di affrontare la realtà". Questa sua filosofia sembra quasi palpabile mentre racconta del ritorno a casa con la moglie dopo essere stati al cinema: mentre articolava il ricordo di quel viaggio, il modo con cui agitava le mani e il pathos che infondeva alla narrazione tramite l'accurata descrizione dei riflessi della pioggia o del silenzio delle strade, facevano balzare subito all'immaginazione un vero e proprio scenario urbano, intiso di quel fascino  notturno in cui, non importa se fiction o documentario, il tempo non esiste, in cui passato, presente e futuro tendono a collidere.

La proiezione in anteprima del suo ultimo film La maglietta rossa, distribuito direttamente dal circuito dell' home video, è un altro esempio della sua sensibilità e umanità estrapolata da storie comuni, intime e private. Tamite il rapporto di Adriano Panatta con il tennis, Calopresti traspone quello che potrebbe definirsi una propria visione del mondo e, di riflesso, dello stesso cinema: un gioco intriso di follia nell'eccitazione di battere il proprio amico, di battere il mostro, pur sapendo di rovinarlo.

                                                                                                                        

                      

 

--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array