DVD – "Ferdinando il duro", di Alexander Kluge

ferdinando il duroAlexander Kluge racconta la storia di Ferdinand Rieche, esperto nel campo della sicurezza, che decide di lasciare la polizia e trova lavoro in una fabbrica, la Deutsche Neuropa, tentando inutilmente di attuare in questo universo ristretto il modello sociale al quale aspira, basato sull’ideale dell’ordine e del controllo. Edito da San Paolo Audiovisivi
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ferdinando il duroTitolo originale: Der Starke Ferdinand
Anno: 1976
Durata: 98’
Distribuzione: San Paolo Audiovisivi
Genere: commedia
Cast: Heinz Schubert, Verenice Rudolph, Joachim Hackethal, Gert Gunther Hoffman, Erich Kleiber
Regia: Alexander Kluge
Formato DVD/Video: 1.33:1
Audio: tedesco e italiano Dolby Digital 2.0 mono
Sottotitoli: italiano; italiano per non udenti
Extra: il diverso montaggio della versione italiana rispetto a quella originale nella sequenza iniziale e in quella finale
 
 
 
 
 


IL FILM
ferdinando il duro

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Alexander Kluge racconta la storia di Ferdinand Rieche, esperto nel campo della sicurezza, che decide di lasciare la polizia, perché impossibilitato «dalle leggi ridicole dello stato costituzionale» a svolgere al meglio il suo compito, e trova lavoro in una fabbrica, la Deutsche Neuropa, tentando inutilmente di attuare, in questo universo ristretto, il modello sociale al quale aspira, basato su un ideale di sicurezza, inteso come ordine universale in grado di regolare e di conferire un senso all’esistenza e di creare un’identità, basata sulla visione dell’altro come minaccia da combattere e da eliminare.
Un ideale impossibile da attuare nella realtà, perfino quella in piccola scala della Deutsche Neuropa, che nella sua irrazionalità continua a sottrarsi ad ogni tentativo di essere rigidamente definita ed imprigionata in una struttura coerente. Un ideale che anche Rieche stesso finisce involontariamente per negare, diventando, nel momento in cui la sua mira fallisce colpendo realmente la vittima contro cui ha sparato, l’inconsapevole affermazione di quell’imprevedibilità priva di senso che ha cercato inutilmente di controllare e di ridurre ad un insieme ordinato.
Nella sua assurdità paranoica ma anche rigorosamente razionale, Rieche è il risultato deviante di una realtà politica e sociale, quella tedesca degli anni ’70, contraddittoria e complessa, la cui unica preoccupazione è la produzione di capitale, una realtà che non è stata capace di guardare alla propria storia e si proietta nel futuro priva di punti di riferimento. Quella descritta in Ferdinando il duro è una società che si proclama democratica ma che, fino a quando i suoi interessi materiali e d’immagine non vengono compromessi, permette ed avalla l’ideologia di stampo nazista, anticostituzionale ed antidemocratica, promossa da Ferdinand, il quale tenta di applicare la sua concezione dell’ordine e sviluppa all’interno della Deutsche Neuropa, la società tedesca in scala ridotta, un sistema basato sulla logica del sospetto, sulla repressione ingiustificata, sulla violenza, sul controllo inteso come eliminazione acritica del diverso e dell’altro. Ma Rieche stesso, nella sua ottusa e lucida follia, non è altro che la vittima grottesca, esasperata, assurda, ma non per questo meno reale, di un processo politico e sociale alienante, in cui la vita scorre senza più avere «un obiettivo preciso», come spiega lui stesso nella scena finale del film, ed in cui l’individuo viene spogliato della sua identità. E’ per non sprofondare nel vuoto che ha fagocitato la sua esistenza che Rieche s’identifica, fino al parossismo, nel ruolo sociale che indossa, ossia un funzionario della sicurezza. E’ per affermare come necessaria la sua presenza, che acquista senso unicamente in un universo governato dall’ideologia dell’ordine, e per rivendicare un’identità, che diventa concreta e possibile solo grazie alla presenza di una minaccia esterna, che Ferdinand finisce per indossare le vesti di quel nemico, il terrorista, il sabotatore, attraverso il quale può giustificare e conferire un senso alla sua esistenza.
Ferdinando il duro è un film che nella sua linearità narrativa rappresenta un esempio unico nell’opera cinematografica di Kluge, ma che la continua sospensione creata dall’interruzione, che lascia spesso aperta la narrazione, e dagli interventi della voce fuori campo del regista, il quale, sovrapponendosi alla visione, risveglia l’occhio e lo chiama a partecipare attivamente alla produzione di significato, rende assai lontano da un insieme chiuso, predefinito e rigidamente controllato.

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il dvdIL DVD
Fatta eccezione per l’opera collettiva Germania in autunno, Ferdinando il duro è il primo film di Kluge ad uscire in dvd in Italia. L’edizione curata da San Paolo Audiovisivi è da apprezzare anche solo per l’impegno volto alla riscoperta di un autore così importante, ma che oggi continua ad essere assente dai titoli stampati in dvd. La qualità del dvd di Ferdinando il duro, anche se non eccelsa soprattutto per la povertà dei contenuti speciali, è più che accettabile. Il film di Kluge, come viene sottolineato dagli extra, composti unicamente dal montaggio originale della scena di testa e della scena di coda, esce nella versione integrale, completa delle scene tagliate dalla distribuzione italiana. Il video è di buona qualità, l’immagine è nitida, con contrasti ben delineati e una buona resa cromatica. L’audio mantiene il formato monofonico originario ed è disponibile nella versione italiana e in quella originale in tedesco. Rispetto alla versione originale, nella traccia doppiata in italiano gli effetti e la musica risultano notevolmente abbassati, fino quasi a scomparire, per far emergere il parlato. I sottotitoli sono disponibili in italiano e in italiano per non udenti.
 
 
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