"Evil Eyes", di Mark Atkins

Uno sceneggiatore alle prese con il soggetto di un regista omicida. Un produttore avvolto nel mistero, e una serie di corrispondenze con orribili delitti troppo simili alla fantasia della scrittura. Il potere, seduttivo, pericoloso, distruttivo, di creare con la propria mente una realtà agghiacciante e diabolica.

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Nella creazione artistica c'è un confine che non dovrebbe mai essere superato. Avviene quando la tensione spasmodica di utilizzare la propria mente come un laboratorio, di dare vita ad una realtà avvolta nel bozzolo sicuro e ovattato dell'immaginazione, concede  il brivido di veder nascere e sviluppare i pensieri fino a raggiungere la consistenza della forma estetica, con il rischio di superare il contatto con ciò che si muove al di là del nostro sguardo. La tragica e fatale consapevolezza di non potersi fermare se non a rischio di impazzire. La pagina bianca è lo specchio del impotenza, di chi non può arrivare a toccare questo limite sublime. Una paura con cui si confronta lo sceneggiatore Jeff Stenn ( Adam Baldwin – The Patriot, Jackpot). Arrivato alla fine di una carriera, forse mai decollata, lo scrittore accetta di cimentarsi con un thriller, propostogli dall'ambiguo e mefistofelico produttore George Trueman (Udo Kier – Le onde del destino, il giorno del giudizio, Paura.com ). Lo script è basato su una storia di cronaca nera avvenuta alcuni decenni prima. Il punto di partenza per Stenn sono i filmini in super8 e i ritagli di giornale che raccontano la storia di un regista suicidatosi dopo aver sterminato la famiglia. Una volta iniziato il lavoro tutto sembra complicarsi inspiegabilmente quando le violenze della sceneggiature sembrano corrispondere ai terribili massacri che avvengono intorno allo scrittore. Un intrusione tra realtà e finzione è il cuore del film diretto da Mark Atkins (Swallen Shadows, il candidato perfetto). Il potere dell'immaginazione, dell'interazione tra ciò che viviamo e ciò che i nostri pensieri riescono a riprodurre. Condensando con mestiere, un buon ritmo e una fotografia sporca e naturale, Atkins si difende, non potendosi confrontare con le assolute vette tecnologiche del cinema horror contemporaneo, riesce a saldare con buona dose di coraggio e credibilità una sceneggiatura (queste volta vera) che rischia di sprofondare in alcuni punti.

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Titolo originale: Id.

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Regia: Mark Atkins


Interpreti: Adan Baldwin, Udo Kier, Mark Sheppard, Jennifer Gates, Kristin Lorenz, Erica Steele


Distribuzione: Ep Production


Durata: 90'


Origine: Usa, 2004

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