FILM IN TV: "Elegia della vita" di Aleksandr Sokurov

Come in altre sue grandi opere, si pensi alla trilogia sull'assoluto del potere, Sokurov si fa portavoce onesto di una parentesi di tempo, lasciando al pubblico libertà di giudizio e d'intesa, senza filtri eccessivi, senza strumenti critici inopportuni. Sabato 2/12, 1:30 Raitre

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Storie di uomini e paure, scritte in minuscolo.


Con il cinema, secondo Sokurov, non si inventa niente: primi piani, campi lunghi, carrellate, tutte tecniche già proprie del romanzo, e della pittura. Per capire il cinema serve conoscenza letteraria, e non parleremo mai di argomenti, ma di sensazioni. Non è lo strumento che fa l'intelligenza di un uomo, ma il suo pensiero.


Nella sua nona elegia Alexander Sokurov ci narra di Galina Vishnevskaya, soprano russa, e di suo marito, il violoncellista Mstislav Rostropovic.


Ancora una volta impressa su pellicola in maniera onesta, quasi fastidiosa, la vita intima di due grandi personaggi, affinchè dai loro piccoli gesti si oltrepassi la sottile linea di confine che separa il cinema dal cinema documentario. Sokurov spiega la storia, e lo fa spiegando gli uomini.


Anche in questa pellicola l'attivismo politico dei protagonisti assume un ruolo importante, così come quel tema ricorrente nel suo cinema, che è "l'emarginazione".


Come in altre sue grandi opere, si pensi a Moloch o a tutta la trilogia sull "assoluto del potere", sebbene strutturate in maniera diversa, egli si fa portavoce onesto di una parentesi di tempo, lasciando al pubblico libertà di giudizio e d'intesa, senza filtri eccessivi, senza strumenti critici inopportuni.


Eppure traspare l'amarezza, dai frammenti di conversazioni intrattenute con i due coniugi, per un mondo già da tempo avviato verso una sorta di autocensura, di corruzione. Sokurov confida nel pubblico, ci rende partecipi e possibili salvatori della società in cui viviamo: si tratta di un dialogo continuo tra il protagonista e lo spettatore, in cui l'uno può fondersi nell'altro.


Quest'opera, sotto le note di Krzysztof Pendereckij, si fissa nella mente come un buon discorso, lucido e vivo, intimo e personale, senza pretese generali ma in grado di innescare sensi ancora nuovi in ognuno dei suoi interlocutori.


"Proprio come leggere un buon libro", direbbe umile il suo creatore.



Titolo originale: Eleghia zhizni


Regia: A. Sokurov


Interpreti:  Galina Vishnevskaya, Mstislav Rostropovic


Origine: Russia 2006


Durata:  110'   


sabato 2 dicembre, 1:30 raitre


 

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