German Films: il modello tedesco

le vite degli altri

Dagli ultimi 10 anni si sta assistendo a una rinascita del cinema tedesco, confermata a livello internazionale da film come Le vite degli altri, La sposa turca, Lola corre. In questo contesto riveste una grande importanza l’attività svolta dalla German Films, società nazionale per la promozione del cinema tedesco nel mondo della cui attività ne parla Alessia Ratzemberger, responsabile per l’Italia

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the InternationalNegli ultimi dieci anni abbiamo assistito a una rinascita del cinema tedesco e al suo crescente successo a livello internazionale, testimoniato dalle partecipazioni ai maggiori festival e dai numerosi premi e riconoscimenti ottenuti, tra cui un Orso d’Oro e un Oscar.
Volendo ripercorrere gli ultimi anni e risalire ad una data precisa, vediamo che nel 1998 il film di Tom Twyker Lola corre ottiene al Festival di Venezia un buon successo di pubblico e di critica, nel 2003 Goodbye Lenin di Wolfgang Becker vince il “Der Blaue Engel”, Premio come Miglior Film Europeo, alla Berlinale (oltre a sbancare i botteghini con un incasso di 30 milioni di euro) e nel 2004 il regista di origini turche Fatih Akin conquista il maggior riconoscimento a Berlino con Gegen Die Wand (La sposa turca). E ancora, nel 2007 Florian Henckel Von Donnersmark vince l’Oscar per il Miglior Film Straniero con lo straordinario Le vite degli altri, nel 2008 La Banda Baader Meinhof si aggiudica un Golden Globe come Miglior Film Straniero e nel 2009 è il film di Twyker The International ad aprire la Berlinale.
C’è quindi una generazione di registi che ha saputo dare nuova vitalità al cinema tedesco e che riesce spesso e volentieri ad allontanarsi dal filone hollywoodiano per raccontare la storia recente senza indulgere in falsi moralismi o sterili pregiudizi. La Germania è un paese che non dimentica, ma anzi dimostra nel quotidiano di fare i conti con il proprio passato e il suo cinema è lo specchio di una politica governativa che investe sui giovani ed è molto attenta a ritrovare una forte identità culturale.
In questo scenario riveste una grande importanza l’attività svolta dalla German Films, società nazionale per la promozione del cinema tedesco nel mondo. Nata nel 1954 con il nome di Export-Union of German Cinema, e diventata nel 2004 German Films Service + Marketing, la German Films è uno dei 10 membri fondatori dell’European Film Promotion, network per la diffusione del cinema europeo su scala internazionale, oggi costituito da organizzazioni di 30 paesi europei e supportato dal Media Programme dell’Unione Europea.
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Alessia Ratzemberger
Scopo e attività principale della German Films è la promozione e produzione di lungometraggi, corti, documentari e produzioni televisive. Attività concretamente sostenute grazie anche alla fitta rete di collaborazione con alcuni dei più importanti festival internazionali, tra cui Cannes, Berlino, Venezia, Toronto e Locarno.
Con lo scopo di sostenere i giovani talenti, inoltre, nel 1998 nasce il concorso Next Generation dedicato alle produzioni realizzate dagli studenti delle scuole di cinema di tutta la Germania. Una selezione delle opere migliori e più interessanti viene poi presentata nell’ambito delle varie edizioni del Festival of German Films e in sezioni speciali della Berlinale e del Festival di Cannes. In questo modo giovanissimi e talentuosi autori hanno la possibilità di entrare all’interno di circuiti prestigiosi.
Ma non c’è solo questo. Insieme alle sedi estere del Goethe Institut, la società tedesca organizza ogni anno il Festival of German Films, per presentare lungometraggi, documentari e corti selezionati con l’intento di promuovere la produzione tedesca non solo al pubblico ma anche alle case di distribuzione e ai media. Il festival si svolge in Spagna, Giappone, Francia, Argentina, Scandinavia, Russia, Inghilterra, America ed Australia. Ed è in Australia che ad aprile si terrà l’ottava edizione dell’Audi Festival of German Films: 30 film in programma, più di 150 proiezioni e la retrospettiva GDRetro, che festeggerà il ventennale della caduta del muro di Berlino con la presentazione di sei opere realizzate nella ex DDR.
Il Festival of German Films si è svolto anche in Italia, a Roma, per sette edizioni dal 2000 al 2006. Attualmente è stato cancellato come evento indipendente in seguito ad un cambio di strategia del marketing da parte della società tedesca che, come ci spiega Alessia Ratzemberger responsabile in Italia per la German Films, “ha ritenuto opportuno legarlo all’evento annuale del Festival Internazionale del Cinema di Roma creando al suo interno i German Days. La cornice è differente, ma il contenuto è lo stesso”. La collaborazione con l’Italia non si ferma qui. Oltre alla festa del Cinema di Roma, German Films è presente a Venezia, a Torino, al Giffoni e al Festival dei Popoli. “A Roma inoltre vengono organizzate puntualmente delle premieres – le German Premieres – al fine di creare, incentivare e consolidare i rapporti tra producers e buyers” ci dice ancora Alessia Ratzemberger.
Ma non è tutto: per promuovere e distribuire all’estero un numero sempre maggiore di opere realizzate in Germania – come risorsa culturale e come mezzo per accrescere le opportunità di mercato del cinema tedesco – nel 2005 è nato il German Films Distribution Support che sostiene i distributori internazionali con lo scopo di far circuitare sempre più film e documentari fuori dalla Germania.  Il budget complessivo del 2008 ammontava a 570.000 Euro esclusi i rimborsi e tra i film supportati con questi fondi c’è anche la distribuzione italiana de La Banda Baader Meinhof.
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