Il Boccaccio dei Taviani. Incontro con i registi e il cast

I fratelli Taviani sul set di Maraviglioso Boccaccio.

Dopo il successo di Cesare deve morire, premiato con l'Orso d'Oro al Festival di Berlino nel 2012, i due registi si confrontano un'opera che riprende cinque delle cento novelle scritte da Boccaccio nel suo Decameron. Questa mattina hanno presentato il film alla Casa del Cinema di Roma assieme ai protagonisti Kim Rossi Stuart, Jasmine Trinca, Paola Cortellesi e Lello Arena. In sala dal 26 febbraio

--------------------------------------------------------------
CORSO DI SCENEGGIATURA ONLINE DAL 6 MAGGIO

--------------------------------------------------------------

I fratelli Taviani sul set di Maraviglioso Boccaccio.Dopo il successo di Cesare deve morire, premiato con l'Orso d'Oro al Festival di Berlino nel 2012, i fratelli Taviani si confrontano in un'opera che riprende cinque delle cento novelle scritte da Boccaccio nel suo Decameron. Lo sfondo è quello della Firenze trecentesca afflitta dalla peste, ma la chiave di lettura proposta dai due registi vanta una certa novità, di cui entrambi parlano con entusiasmo alla conferenza che, questa mattina. I due registi hanno presentato questa mattina il film con il cast. Uscirà in sala il 26 febbraio.

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

 

 

Perché riprendere il mito di Boccaccio proprio oggi? Qual è stato l'impulso che vi ha spinto a girare e quale il criterio per la scelta delle novelle?
Paolo Taviani: Boccaccio è praticamente un nostro compaesano: abbiamo sempre desiderato trasporre la sua opera in immagini, solo che non ne abbiamo mai avuto veramente l'occasione. Poi, come un fulmine a ciel sereno, è arrivata l'illuminazione: bisognava fare un film sulla peste fiorentina poiché la nostra stessa società è affetta da una nuova peste. E' più subdola e mascherata dalla crisi diffusa in cui viviamo: è crisi politica, crisi sociale… Tutto questo poteva essere ricondotto alla cornice descritta dal Decameron, per cui ci siamo decisi a farne un film.

Vittorio Taviani: Eravamo spinti da tre pulsioni principali: dall'orrore della vicenda umana, dalle vite sconvolte dall'epidemia, dalla perdita dell'impulso alla vita da parte dei protagonisti smarriti e abbandonati e dal senso dell'arte che muove all'amore, alla ritrovata felicità. Si tratta di temi accennati all'interno dell'opera, certo, ma non per questo distanti da noi. Anzi: gli spunti offertici dal Boccaccio agiscono così profondamente sul mondo che ci circonda che non potevamo fare a meno di parlarne.

 

maraviglioso boccaccioE l'approccio degli attori al film, qual è stato?
Kim Rossi Stuart: Io ho voluto interpretare Calandrino a tutti i costi: mi sentivo estremamente attratto da questo tipo di personaggio perché, sebbene Boccaccio lo descriva come un buono a nulla, esso nasconde un animo molto complesso. Quel che mi ha impressionato è stato il suo spirito meschino, violento, il suo modo di rivelarsi oscuro all'interno di un contesto ilare come quello della burla…
Vittorio Taviani: Per non parlare del fatto che, secondo me, provi un piacere fisico nell'imbruttirti. Devi esserti stancato della tua immagine..

Jasmine Trinca: Per me si è trattato di un approccio particolare: non mi sono avvicinata in modo americano al copione… Paolo e Vittorio, anzi, mi hanno consigliato di mettere me stessa all'interno del mio personaggio, per poter costruire una storia unica e che fosse solo ricalcata sull'incipit letterario.

Paola Cortellesi: Sì, anche per me è stato così. Ho cercato di portare l'immagine della donna contemporanea nella figura della badessa, e la cosa mi ha divertita non poco. Quando ho incontrato i Taviani per la prima volta eravamo in libreria e mi hanno detto di volermi assolutamente nel loro prossimo film. In quel momento mi sono sentita onorata, euforica… poi ho letto il copione ed ho visto che il mio personaggio era una con un paio di mutande in testa… questo ha spiegato ogni cosa.

Lello Arena: Sì, ognuno di noi ha dovuto portare un po' di sé stesso all'interno del film… ma sempre stando ai rigidi dettami – direi quasi torture piacevoli – di Paolo e Vittorio. Spero solo che non scelgano davvero il cast cercando di scavare nell'anima degli attori, perché non vorrei mai ritrovarmi ad essere un killer seriale…

 

La cornice al film è costituita da scenari stupendi. Dove avete girato e quali location avete scelto?
Paolo Taviani: Pensavamo di essere avvantaggiati, sotto questo punto di vista, e invece ci siamo accorti di essere toscani senza conoscere davvero la Toscana. La maggior parte delle location, comunque, fa parte di piccole scoperte nella nostra amatissima terra: il Castello di Potentino appartiene agli eredi dei celeberrimi fratelli Grimm, mentre spiccano particolarmente il Castello di Spedaletto e la Torre Tarugi a Pienza. Dal Lazio, invece, abbiam preso in prestito il Castello di Montecalvello di Re Desiderio, in cui il pittore Balthus ha trascorso i suoi ultimi giorni… in ogni caso si tratta di scenari suggestivi e perfettamente autentici, in sintonia con quelle che erano le nostre esigenze. 

I luoghi del film, difatti, sembrano strappati alle pagine del libro, di cui entrambi i registi parlano con entusiasmo ed ammirazione. L'incontro si conclude fra nuovi convenevoli e ringraziamenti al cast, soprattutto femminile, come sottolineano più volte i Taviani. L'invito finale, ovviamente, è quello di ritrovarsi in sala il prossimo 26 febbraio.

--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array