Il primo anno, di Thomas Lilti

Film della Critica del SNCCI, non è una commedia studentesca ma un dramma politico che riflette sulle condizioni di vita di ragazzi equiparati a piccoli lavoratori che combattono per sopravvivere

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This world today is a mess canta Donna Hightower sui titoli di testa e non possiamo darle torto. Dopo il successo de Il medico di campagna (2016) il medico-regista Thomas Lilti, classe 1976, tratta l’importante tema della formazione universitaria in campo medico. L’accesso al corso di Medicina in Francia prevede una selezione durissima ristretta a soli 300 fortunati vincitori. Tra coloro che sognano di entrare a far parte dei discepoli di Ippocrate ci sono Benjamin (William Lebghil) con papà chirurgo e mamma professoressa universitaria e lo sfortunato Antoine (Vincent Lacoste) che è arrivato al terzo tentativo. Tra i due studenti nasce una importante amicizia che vacilla sotto i colpi della competizione e si incrina con lo svolgersi delle prove in itinere.
La domanda che si pone Thomas Lilti è semplice: il sistema universitario cosi come è strutturato riesce a selezionare i capaci e meritevoli? I quiz a risposta multipla sono in grado di discernere l’arido nozionismo dalla facoltà di ragionamento e attitudine empatica? Benjamin non sceglie medicina per passione ma semplicemente per riconquistare la fiducia di un genitore troppo distratto, che lo giudica un imbranato e perditempo. Antoine ama i libri di anatomia, si entusiasma per la complessità delle vie del sistema nervoso centrale, spia con crescente curiosità le lezioni di fisiopatologia sui cadaveri. Attorno l’atmosfera è di grande tensione: pochi professori, aule troppo piccole, si lotta per avere la migliore posizione a lezione, non si può mai essere in ritardo. La sensazione di soffocamento da estrema densità umana si amplifica quando Thomas Lilti solleva la macchina da presa e inquadra la sterminata distesa di banchi durante le prove concorsuali. E poi sono molto interessanti gli inserti semi-documentaristici con le interviste agli studenti che lasciano trasparire stanchezza, frustrazione, ansia, delusione. Appena usciti dal liceo i ragazzi sono subito gettati in un sistema competitivo dove non vince il migliore ma chi riesce ad adattarsi alle regole più velocemente. Benjamin dotato di memoria e di capacità di organizzare il lavoro recupera il terreno che lo separa da Antoine che invece crolla psicologicamente perché il suo intuito e il suo talento non sono classificabili in una griglia di punteggi. I due giovani attori sono molto bravi nel rendere palpabili le similitudini e le differenze, le esaltazioni e le depressioni.

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Sembra di vedere un microcosmo antropologico che richiama le ingiustizie e le cattiverie dell’attuale mondo del lavoro. Nessuna solidarietà, chi cade è un concorrente in meno, nessuna tutela per la salute fisica e mentale. Il regista prova a stemperare la tensione con qualche inserto folcloristico (le urla di scherno nelle aule, la canzoncina oscena di fine corso cantata dal professore) e un finale irrealistico che vorrebbe ricostruire un ordine morale in questo caos. I ragazzi si ammassano davanti ai quadri dei risultati come bestie impazzite per conoscere il proprio destino: medico o fisioterapista? medico o biologo? Ma è davvero questo il migliore dei mondi possibili?
Uscito con successo in Francia nel 2018, Il primo anno non è una commedia studentesca ma un dramma politico che riflette sulle condizioni di vita di ragazzi equiparati a piccoli lavoratori che combattono tra loro per la sopravvivenza. Che si lotti per un posto in medicina, per un primo impiego o per un salario più alto il risultato è sempre quello: una progressiva disumanizzazione accoppiata ad un accorciamento del tempo di vita sociale.
Più che richiamare il Rocky di Stallone sulle scalinate di Mont-Martre questi giovani sono più simili al Charlie Chaplin di Tempi moderni: piccoli automi nevrotizzati, che mangiano velocemente tra intervalli di studio/lavoro, inseriti in una crudele catena di montaggio che non lascia spazio a pensieri o emozioni. This world today is a mess.

Titolo originale: Première année
Regia: Thomas Lilti
Interpreti: Vincent Lacoste, William Lebghil, Michel Lerousseau, Darina Al Joundi, Benoît Di Marco, Graziella Delerm, Guillaume Clérice, Alexandre Blazy
Distribuzione: Movies Inspired
Durata: 92′
Origine: Francia, 2018

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3.7

Il voto al film è a cura di Simone Emiliani

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Il voto dei lettori
3 (6 voti)
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