Il pubblico, “L’uomo in più” del testo contemporaneo…


C’è qualcosa di sottilmente perverso e inconsapevolmente autolesionistico nella reazione del regista Paolo Sorrentino, alle notizie riguardanti un suo presunto profilo Twitter… Continua sul blog DIGIMON(DI)

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C’è qualcosa di sottilmente perverso e inconsapevolmente autolesionistico nella reazione del regista Paolo Sorrentino, alle notizie riguardanti un suo presunto profilo Twitter, da cui da mesi escono fuori tweet con frasi estrapolate dal suo ultimo libro “Hanno tutti ragione”.

La mail che il regista ha scritto a Roberto D’Agostino, del sito Dagospia, è questa:

“Caro Roberto so che tu hai semplicemente ripreso L’Espresso, pero’ ti chiedo cortesemente di rettificare così come lo chiederò a L’Espresso. Io non twitto. Non ho twitter e a malapena so cos’è. Le frasi che avrei twittato sono in realtà citazioni dal mio libro “Hanno tutti ragione”. Estrapolate dal racconto. Che ha tirato fuori qualcuno, non io. Io sono una persona seria, lavoro dalla mattina alla sera e non ho tempo per scrivere cazzate.
Ti abbraccio. Paolo Sorrentino”

Perché un personaggio pubblico così stimato e apprezzato, anche internazionalmente, scivola in una reazione così palesemente “superficiale”?

L’articolo continua sul blog DIGIMON(DI) di Federico Chiacchiari

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    26 commenti

    • Ho sempre sospettato che fosse snob Sorrentimo, cosi come Moretti, Garrone e tutti gli altri registi nostrani. Che brutta immagine del Paese!

    • Roberto di IAC

      personalmente appoggio Sorrentino. Patetico l'illuminato e lungimirante D'Agostino che chiede a Sorrentino di aggiustare il tiro se non vuole passare per "snob", "superficiale" e "arretrato." Il fanatismo degli appassionati di internet e dei social network è inquietante. Questi si considerano più avanti e meno superficiali di Sorrentino perché scrivono su Twitter. D'altra parte Frequentare Dagospia è oggi uno status-symbol, se non leggi Dagospia, o non sai nemmeno che cos'è, sei out, superato, snob.

    • Gianni Desideri

      Come disse Nanni Moretti a Piazza Navona nel 2001 "con questi dirigenti non vinceremo mai nulla", ebbene con questi lettori snob come @Roberto il cinema italiano rimarrà sempre quello dei salotti della Dandini. Non ho trovato snob la risposta di Sorrentino ma quella dei suoi fan si. E internet tutto è tranne che uno status-symbol, che lettura povera di contenuti! Per me Sorrentino ha tutto il diritto di non scrivere e frequentare i Social network, molto meno di insultare con le sue parole chi invece lo fa, per piacere, interesse o lavoro. Se fosse stato snob avrebbe risposto come il commento qui sotto, invece non lo è ed ha solo mancato di rispetto a qualche milione di persone che non pensano di scrivere cazzate e perdere tempo comunicando su Twitter o Facebook. Insomma ha perso la classica occasione per starsene in silenzio e godere del fatto che un lettore gli tenga viva, al suo posto, la comunicazione sulla rete.

    • Io sono una persona seria, lavoro dalla mattina alla sera, e trovo il tempo per comunicare con il mondo le mie idee su Twitter. E le cazzate le lascio agli altri

    • L'accoppiata "A malapena so cos'è Twitter" e "Twitter serve solo a scrivere cazzate, e chi lo usa non è una persona seria" mi fa pensare a quei curiosi personaggi che dicono "Io non guardo la tivù" e subito dopo "La tivù fa schifo", senza spiegare come fanno a sapere che la tivù fa schifo, se non la guardano.

    • Con tutto il rispetto, ma mi sembra molto più snob dedicare un post ad un regista che giustamente si incavola perché un tizio qualsiasi finge di essere lui, e oltretutto diventare un (piccolo) caso mediatico per questo. Ma giudicatelo dai film Sorrentino, non da una cosa così futile. E cmq l'80 % degli utenti usa davvero Twitter per scrivere cazzate, non fingiamo di scendere dal pero…

    • caro @Giulio non hai letto il profilo su twitter, altrimenti non scriveresti queste sciocchine inesattezze. Nel profilo nessuno finge di essere lui ma di essere il protagonista del suo ultimo romanzo, mi sembra una cosa molto diversa.
      Che poi la gente possa usare Twitter per scrivere (anche) cazzate è un loro diritto, come pure quello di essere rispettate dagli esponenti autorevoli della cultura italiana. Che infatti non usano i social network e si limitano a disprezzarli, come ha giustamente scritto @Daniele

    • L'uomo in meno

      Ma quanto c'ha da lavorare sto Sorrentino? Liberatelo dalla schiavitù della fabbrica, almeno si gode la vita. Direi ottima trovata pubblicitaria per il libro. Furbetti.

    • "Le frasi che avrei twittato sono in realtà citazioni dal mio libro “Hanno tutti ragione”. Estrapolate dal racconto. Che HA TIRATO FUORI QUALCUNO,NON IO. Io sono una persona seria, lavoro dalla mattina alla sera e non ho tempo per scrivere cazzate"

      L'italiano non è un'opinione…

    • L'amico di famiglia

      Carlo Verdone ha dichiarato ieri in un'intervista: 'Io non ho niente contro i social network, ma mi chiedo che lavoro possa fare uno che twitta 14 ore al giorno'.

      Ora ci aspettiamo un post di fuoco pieno d'indignazione del signor Chiacchiari e lo stuolo dei 'twitterologi' pronti a replicare a muso duro…

    • Ora pure Verdone? Tutti insieme appassionatamente! Ma uno che dice "mi chiedo che lavoro possa fare uno che twitta 14 ore al giorno" non sa proprio cosa sia twitter e la conversazione nei social network. Peccato che negli Stati Uniti twittino registi, attori, produttori, persino filosofi! Ma nessuno di loro lavora quanto i signori Verdone e Sorrentino. Do ragione a @GianniDesideri: con questi registi non vinceremo mai nulla! Questo è un Paese di Dinosauri, mamma mia!

    • Commento dell' opera Anami di Nicolò Maurizio Benigno

      Anami è un ragazzino molto curioso e in compagnia del gigante Gianta inizia un meraviglioso quanto strano viaggio in una valle dove le strade e i fiumi cambiano improvvisamente direzione, i boschi si liquefano e gli alberi spuntano improvvisamente dal terreno con la stessa consistenza dell'acqua che esce verso l'alto da una fontana. In questo racconto a dir poco surreale e a tratti allucinato il lettore si trovera' di fronte a tematiche inerenti la psicologia esoterica e fara' un vero e proprio viaggio nei recessi della propria mente e dell'anima umana.

    • io tuitto, tu tuitti, egli tuitta, noi tuittiamo, voi tuittate, essi tuittano. così va la ronda del piacere, a tutto scatafascio dei dinosauri (che se la spassano nel loro nonmondo solo rinverdito di tanto in tanto da hollywood). ovvio che siccome tutti negli statessssss lo fanno, cioè.. insomma.. non quella cosa lì.. insomma dai.. tuìttano, dunque dicevo è ovvio che s'ha da fare, così si vince anche nei vari festival, cioè è l'italia che vince (la cosa che personalmente mi ha meno interessato nella vita, tra noia abissale e trovo più vicino geograficamente un film che mi piace a un altro italianissimo). ma ancora, dinosaurescamente, c'è chi la pensa così, che s'ha da vince into li premi der cine, si tuitta caro mio, parigi m'aspetta, parigi.. ma le ciaple rimaste nell'angolo m'ispirano tenerezza verso questi giorni polverosi bianchi fatti di niente, un tempo era obbligo nei palazzi giapponesi lasciare un'ala non finita (lo dice micheaux)

    • Quanto me piace quando sti smandruppati se commentano tutto a cazzo de cane! Ognuno spara la scureggia der suo cervello, quello che se a piglia cor post, quellatro co sorrentino (che sta pure a girà er firme e me sa che glie rodono i cojoni), quell atro co Ludovica (quella alta bionda e fica? Nananananana…). E tra n'twitte e nartro, ce se mette en mezzo pure er Nicolò, che tanto che cazzo c'entra? Li commenti so proprio come le scuregge, ognuno spara le sue. E meno male che su internet non ce arrivano li profumini. Bone ferie, a servaggini!

    • a gì, però sei mattiniero, me sorprendi.. nun faccio a tempo a svegliamme che già vedo la tua tuittata sghescia.. mazza sei mattiniero gì.. al solito bisogna dì che te tieni alla larga, nun te nommini, sò sempre ll'artri er probblema, ma entri bello in tackle scivolato come nemmeno benetti dei bei tempi.. grande gggì.. bello poi ER passo sui profumini, robba bona quella, bravo ggggì, er belli saaa sognava.. se possibbile me dai n'artra vorta l'idea dell'inutilità totale der fissare poche righe in bacheca caaa a puntina mia, me dai st'idea, sbajjerò, ma maaa dai precisa precisa… a gì, ma vattelapijà.. scherzo gggì.. e sto a scherzà vero.. e se te dico che sto a scherzà sto a scherzà……

    • ..comunque, tornando seri, quello sollevato con urgenza da autoblindo da Chiacchiari è per me un non problema, il cui interesse è della grandezza quantificata (da me stesso, installatomi nello psycotunnel gelminiano) del bosone di higgs, o almeno tra quella e quella di un tramezzino insalata&pollo rinvenibile nel baretto vicino a piazza di spagna dove andavo sempre a sfangarmi il pranzo. dirò di più: è raro trovare non problemi così non problemi, ma devo ammettere che Chiacchiari c'è riuscito anche stavolta.

    • Forse @bov si è pigramente fermato all'introduzione qui pubblicata e non è andato a leggersi il post sul blog. Altrimenti avrebbe, se ne fosse stato in grado, provato a discutere dei veri temi di questo post.Provo a spiegartelo io, forse da una donna lo riesci a capire: Chiacchiari parla del cambiamento dei nostri modi di consumare i libri e i film e tutti i prodotti culturali. E come il pubblico oggi,anche grazie alle pratiche di condivisione di massa nei Social network, aggiunga al singolo prodotto una specie di ulteriore "finish", trasformando il testo stesso in qualcosa di diverso. Il testo non è più dell'autore ma del pubblico nelle reti. Se poi i nostri intellettuali non se ne rendono conto, peggio per noi! Sono stata chiara? Ma perchè le persone sono cosi ottuse?

    • l'unica pigrizia mia è sulla 'e' messa a michaux, di cui mi dolgo, pigramente non notato da Lei (può ben capitare però!). per il resto, capisco, capisco, mi son sorbito il sussiego di una bella spiegazioncella da due lire che tra l'altro autoconfuta in modo palese (per toni offensivi e vilmente indiretti e pretenziosi e di sicumera senza un minimo d'ironia) la presunta apertura della rete sociale che muterebbe il cadavere bello filmico (ma già un articolo letto su un vecchio giornale non allunga o muta..?; non sono parole infine? immagini? addirittura già accademichinutilmente garboli ricordava come sentendo la voce al telefono di natalia ginzburg, questo gli dava uno strumento ulteriore di comprensione. E tanti altri 'casi' come sappiamo..), e ora? ora aspetto il fotoFINISH alle olimpiadi, o ricordo il mare della nonna di truffaut visto per una volta e per sempre alla paramount (fu per essa credo una bella 'continuazione' del film di partenza).

    • 'il testo non è più dell'autore ma del pubblico nelle reti.' che baggianate dette a buon mercato. che poca memoria. dico poca memoria (amore?) perché le ricordo che già duchamp liquidò tale tema con..? a lei la ricerca del punto infallibile da me indicato, ponte sul vuoto dei suoi scritti interviste momenti collaterali a inseguire sviluppare protendere (senza rete) la sua opera. (non essendo pigra, dovrebbe già averlo incontrato questo momento cardine, nel corso di sua vita). ma anche senza il conforto dell'autore della Fresh Widow (o di Micheaux: c'è un momento bellissimo nei passaggi dove parla di libri e di quadri, delle diverse libertà fruitive del pubblico..), si può ben dire, anzi io credo di poter ben dire di potermi interessare o non interessare al volo di una cosa, se sento sempre al volo (volo che mi libra e mi chiude) che m'interessa o no. è perverso, ma questi scambi internetiani mi sollecitano sempre la domanda del cumenda: ma lei non sa chi sono io

    • Forse il testo non è mai stato degli autori, ma sempre e solo del pubblico. In questo non ci vedo grandi novità, è vero @bov. Però riutilizzare il testo di un autore è già pratica più recente -pop art, punk, postmoderno. Va osservato che l'utilizzo che fa l'anonimo di twitter è particolare: il testo è quello dell'autore, in parte, quell che viene "rubato" è il personaggio, la sua identità, la sua filosofia. Cosa c'entra la rete? La differenza sta nella condivisione, non nella pura riscrittura. Rubo, riscrivo, condivido. E qualcuno "mi segue". Quindi ridivento "autore". Il circolo si chiude ?

    • a parte la constatazione che ti devo fare, e cioè che la popart fu figlia o nipotina a sua volta.. e si andrà all'infinito di postmoderno in postantico con tappe obbligate quali p.es. la mossa prefativa stevensoniana a L'Isola Del Tesoro, dove l'Autore dice di voler scrivere 'al modo di..' (i vecchi scrittori settecenteschi) allo stesso manzoni, a..). comunque, togliendo al postmoderno quel che è di cesare, noto un vezzo comune negli interventi. il mio acronimo 'bov' diviene @bov. ora mi chiedo perché (del resto anche michaux è ridiventato acquoso in me con la eaux finale: è il caldo). mi pare un comune denominatore a segnare, non sottraendosi alla moda di tale segnare, anzi riproducendola nel così fan tutti retesco. la mia, se vuoi, è una posizione opposta, non cieca o ottusa (spero!), tanto è vero che come vedi uso internet, ma meno fiduciosa in queste crinoline che possono avere un ruolo come tante cose hanno (il caldo ora interagisce ancor più in me).

    • Cara @bow, possibile che alla tua così ampia cultura sia sfuggito che l'uso della "@" prima del nickname sia usato su twitter (e nei commenti) come riferimento? Devo fare la maestrina e spiegarti che significa che la risposta si riferisce al commento del Nick indicato con la @? Io, comunque, mi trovo abbastanza d'accordo con @Paolo, ma non sono sicura che il circolo sia chiuso, anzi.

    • Era @bov, chissà perchè pensavo alla diva del muto 🙂

    • propongo come apertura di un blog prossimo il passaggio nell'intervento di antonio conte sulla giustizia sportiva 'dovrei avere una telecamerina, una telecamerina qua (in fronte), ventiquattro ore su 24'.

    • va forte anche, nella mia personale classifica di spunti per blog-da-farsi (o di immagini a commento di questi blog che ne diverrebbero solo a quel punto stupite code silenti: l'immagine a volte dice tutto), il cristo riimmaginato dalla signora restauratrice improvvisata spagnola, magari mixato col profilo di monte lontano marziano vedibile in una delle foto spediteci dalla curiosità stessa nostra. ma come parlarne? come, senza sembrare divedelmuto? come comunicare poche risibili facezie che ti stanno a cuore per due giorni, se i dottorandi della @comunicazione postuma moderna iperdesiderosi di comunicazione sì ma giusta internettistica si schifano per due sole righe che scrivi occasionalmente, anche per o con passione? mistero rinvenibile nel vuoto pre o posticonico cristologico della signora, sotto forma di sempiterno equivoco d'arte o di vita (una cancella l'altra, o la permette: avesse portato la firma di lynch…).sterzando, della nuotata fredda di stamane ricordo il v …