"Intramontabile effervescenza", di Marcos Carnevale

Estranea com'è alla coppia di trasmissione produzione/consumo, sulla vecchiaia c'è molta reticenza da parte di una comunità che si affanna disperatamente a posticipare i segni – specie quelli visibili – del declino psicofisico. Coraggioso, allora, chi come Marcos Carnevale parla addirittura di una storia d'amore tra anziani.

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Ci vogliono coraggio e passione per parlare, sugli schermi, di vecchiaia e di morte. Non la morte spettacolare ed enfatica rappresentata da Scorsese, non la vecchiaia anestetizzata di cui le fiction fanno caricatura, ma il reale e struggente sentore dell'approssimarsi della fine del tempo. Coraggio ed amore, quando la figura dell'anziano viene progressivamente estromessa dal sistema di rappresentazione della società, rispondendo ad imperativi che impongono l'edulcorazione, la sedazione, il rientro dei discorsi intorno alla terza età nell'alveo del tradizionalismo e della consuetudine. Estranea com'è alla coppia di trasmissione produzione/consumo, su questa fase della vita con cui ognuno prima o poi si misura c'è molta omertà, massimamente nelle forme espressive visive. Parlare della morte nel suo essere evento naturale, o semplicemente permettere alla morte di affacciarsi sulla scena, è il tabù di una comunità che si affanna disperatamente, con ogni mezzo, a posticipare i segni – specie quelli visibili – del declino psicofisico. Ecco allora che il tentativo del quarantaquattrenne regista argentino, al terzo lungometraggio, si fa forte del suo essere al contempo dimostrazione di eroismo e di tenerezza.

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Il titolo pomposo e anche un po' cacofonico dell'edizione italiana non si addice, come quello originale Elsa y Fred, all'elementarità della vicenda: sul finire degli anni, da poco vedovo, avvitato nel malinconico ricordo della moglie, l'anziano Alfredo si trasferisce in un palazzo madrileno. Conosce così una coetanea che, all'opposto, esprime il desiderio di sfruttare intensamente ogni giorno le si prospetti ancora da vivere, non rinunciando al sogno giovanile che la vedeva emulare Anita Ekberg, quando Fellini la scolpì ninfa ulteriore della Fontana di Trevi. Tra i due nasce un legame che li sostiene e, in qualche modo, li trasforma.


Carnevale e gli altri sceneggiatori hanno sfruttato le doti comiche dell'attrice che interpreta Elsa, l'uruguayana Concepción "China" Zorrilla, imbastendo una messinscena semplice e convenzionale calibrata sui toni della commedia. Ma sono in particolare alcune inquadrature dei volti dei protagonisti, e i tentativi di registrare i tracciati dei loro sguardi reciproci, a sottolineare il senso dello sforzo di Carnevale e a mettere in secondo piano le insidie della mellifluità, in agguato in Intramontabile effervescenza come in ogni storia d'amore che si rispetti.

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Titolo originale: Elsa y Fred


Regia: Marcos Carnevale


Interpreti: Manuel Alexandre, China Zorrilla, Blanca Portillo, Roberto Carnaghi, José Ángel Egido, Gonzalo Urtizberea


Distribuzione: Lady Film


Durata: 106'


Origine: Spagna/Argentina, 2005

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