La crociata del Codacons

Il presidente Rienzi attacca Avatar

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Il Codacons sembra sempre più lanciato in una campagna di ‘moralizzazione’ del cinema. Dopo il caso di Paranormal Activity, di cui si denunciavano gli effetti collaterali ai danni soprattutto degli spettatori minorenni, ecco che arriva un attacco violento contro Avatar. Già nei giorni scorsi, l’associazione dei consumatori e degli utenti aveva lanciato un allarme sui rischi derivanti dall’utilizzo degli occhiali per il 3D, perché molto spesso privi del marchio CEE e potenziali veicoli d’infezioni di varia natura. Ora giunge anche un comunicato, a firma del presidente Carlo Rienzi, che si scaglia direttamente contro il film di James Cameron, definendolo “una grandissima bufala in 3D”. Si legge nella nota: “non solo la confusione regna sovrana mettendo insieme americani buoni e indiani della riserva, e americani cattivi con la sindrome del Vietnam e la nuova politica Obamiana, ma per di più il 3D distrae al punto che, insieme con il chiasso e il rumore insopportabile che accompagna tutto il film, nemmeno i giovani di cervello, e che si recano a vederlo con tutte le buone intenzioni, riescono ad andare al di là delle figure e dei colori, schiacciati come sono dagli effetti speciali”. Inoltre, continua Rienzi, “ancora più grave forse è l'illusione che si genera nei giovani che pensano che si possa guarire dalla paralisi alle gambe collegandosi con il mondo virtuale”. L’auspicio del presidente del Codacons, dunque, è quello di sequestrare gli occhialini, qualora si ravvisasse un effettivo rischio per la salute, e addirittura di bloccare il film: “e forse avremo fatto un bene all'umanità della Terra e di Pandora”. E’ uno sfogo, quello di Rienzi, che non può fare a meno di lasciare perplessi, anche perché mostra intenzioni censorie che con il cinema ben poco hanno a che fare. Intanto, sulla questione degli occhialini, è intervenuto Matteo Piovella, presidente della Società Oftalmologica Italiana, il quale ha sottolineato che gli occhiali vengono realizzati secondo una tecnologia ormai consolidata. I disturbi che alcuni spettatori possono avvertire non sono da addurre pertanto agli strumenti utilizzati, ma ad eventuali difetti visivi dei singoli. Si tratta, in ogni caso, di disturbi lievi, che tendono a sparire rapidamente. L’importante, sottolineano gli esperti, è che gli occhiali vengano indossati insieme alle correzioni ottiche in uso e che siano sterilizzati regolarmente. (a.s.)
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    Un commento

    • E l'Italia sprofonda sempre più nel ridicolo… interessante notare come ora il Codacons si metta anche a fare le critiche di merito ai film: avvisatemi quando ne gireranno uno, mi sa che il prossimo passo è quello.