La programmazione di Fuori Orario dal 27 marzo al 2 aprile

Su Fuori Orario da stanotte a sabato 26, rapporto cinema e tv anni ’50 /’70 e omaggi a Carmelo Bene e Valerio Zurlini

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CORSO DI SCENEGGIATURA ONLINE DAL 6 MAGGIO

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Domenica 27 marzo dalle 2.10 alle 6.00

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#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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Fuori Orario cose (mai) viste

di Ghezzi Baglivi Di Pace Esposito Fina Francia Luciani Turigliatto

presenta

COMPLIMENTI PER LA TRASMISSIONE..!

quella parte di televisione chiamata cinema (4) 

a cura di Paolo Luciani

Con queste notti inizia una ricognizione di Fuori Orario dedicata al lavoro tutto e solo cinematografico di tanti protagonisti della nostra televisione, in particolare di quella che si è costruita negli “anni d’oro” ’50 /’70.  Per alcuni di loro  il cinema ha rappresentato un momento di passaggio verso un impegno totalmente televisivo, spesso vissuto da innovatori del mezzo e del suo linguaggio; per altri invece il cinema ha accompagnato, con cadenze sempre diverse, ma ricorrenti, un orizzonte concreto e parallelo dove continuare ad esprimersi. Di più: spesso nella produzione cinematografica è facile riscontrare anticipazioni e momenti tipici del loro lavoro televisivo, così come in particolare le modalità produttive della tv sono diventate parte integrante e segno distintivo del loro fare cinema.

In ogni caso, per nessuno dei nomi proposti, crediamo si possa ipotizzare che il cinema e la televisione siano mai stati considerati e vissuti come  fratelli e sorelle minori.

SESTO CONTINENTE             

(Italia, 1953,  col., dur., 92’)

Regia: Folco Quilici

Presentato alla 15esima Mostra del Cinema di Venezia 1954

Primo premio al Festival del Mar della Plata 

 “…il suo film non è solo interessante per le informazioni che fornisce o sorprendente per la rarità delle immagini, ma artisticamente pregnante, poetico a volte ed elegiaco,. Lontano dagli schemi disneyani come dal compiacimento di Bonzi , Craveri, ecc. , il suo film è un utile mezzo di insegnamento e porta un contributo essenziale alla divulgazione delle cultura scientifica”. (Gianni Rondolino, Catalogo Bolaffi del Cinema Italiano”)

LA DOMENICA DELLA BUONA GENTE              

(Italia, 1953,  b/n, dur., 93’)

Regia: Anton Giulio Majan

Con: Maria Fiore, Sophia Loren, Renato Salvatori, Vittorio Sanipoli, Ave Ninchi, Alberto Talegalli, Carlo Romano, Fiorenzo Fiorentini, Mariolina Bovo, Memmo Carotenuto, Turi Pandolfini, Nino Manfredi, Nino Vingelli, Carlo Giuffrè, Riccardo Cucciolla

Dopo un lungo apprendistato come sceneggiatore per numerosi registi a cavallo tra gli anni ’30 e ’40 e i primi anni del ‘50 (Blasetti, Alessandrini, Bragaglia, Bonnard, Mastrocinque, Costa,  ecc.) Majano esordisce alla regia nel 1949; ma sarà nella nascente televisione che troverà il modo di trasferire le sue esperienze di un cinema popolare e letterario, divenendo ben presto uno dei “padri del teleromanzo italiano”. Majano si misurerà con piglio autorale con alcuni dei grandi classici delle letteratura, con trasposizioni che faranno epoca. Alcuni titoli: Piccole donne, Jane Eyre, Capitan Fracassa, L’isola del Tesoro, Una tragedia americana, Delitto e castigo, La cittadella, David  Copperfield, E le stelle stanno a guardare.

Majano e i suoi sceneggiatori costruiscono un classico film  corale “alla Amidei”, dove l’occasione della partita Roma-Napoli offre lo spunto per il dipanarsi di molteplici vicende e storie personali, diversamente articolate sui toni del dramma come della commedia. Oltre alla straordinaria presenza di tanti volti del nostro cinema, anche di quello a venire, il film risulta un notevole documento sociologico su un paese alle soglie del “miracolo economico”.

 

Venerdì 1 aprile dalle 1.20 alle 6.00

A VIVA VOCE: CARMELO BENE PER SEMPRE (2)

a cura di Fulvio Baglivi

CARMELO BENE 2002/2022. IL CONGEDO IMPOSSIBILE    PRIMA VISIONE TV

(Italia, 2022, col., dur., 60’)

A cura di: Luisa Viglietti, Stefania De Santis, Associazione L’orecchio mancante

Con: Iaia Forte, Filippo Timi, Lino Musella, Tommaso Ragno, Federica Fracassi, Silvia Pasello, Enrico Terrinoni, Paolo Mazzarelli, Marco Foschi, Graziano Graziani

Brani musicali: Gaetano Giano Luporini

Brani della serata del 21 marzo 2022 al Teatro Argentina di Roma, organizzata da Luisa Viglietti, Stefania De Santis e L’Associazione L’orecchio mancante promossa da Rome Culture e Teatro di Roma – Teatro Nazionale. In ricordo di Carmelo Bene attori e attrici, da Iaia Forte a Filippo Timi, amanti e studiosi dell’opera del genio salentino, si dividono il palcoscenico. Tommaso Ragno legge brani da L’Ulisse di Joyce, Marco Foschi da ‘L Mal de’ Fiori, dei brani i tratti dall’opera filosofica Mille Piani di Gilles Deleuze e Felix Guattari letti da Federica Fracassi, Silvia Pasello leggerà alcune poesie di Jules Laforgue e Iaia Forte una preghiera dalla voce di Edipo da Il Mondo Salvato dai Ragazzini, La Serata a Colono di Elsa Morante.

TEATROMUSICA – INTERVISTA SU OTELLO

(Italia, 1979-1980, col., dur., 5’)

Puntata della trasmissione Teatromusica dedicato al teatro d’avanguardia con un’intervista a Carmelo Bene su Otello o la deficienza della donna, prima versione 1979, girata nel suo camerino.

INTERVISTA – L’OTELLO DI CARMELO BENE                                                      

(Italia, 1985, col., dur., 5’ circa)

Intervista del poeta e giornalista Gaio Fratini per la messa in scena di Otello, da William Shakespeare al teatro Quirino di Roma nel 1985, seconda versione di Otello dopo quella del 1979.

OTELLO O LA DEFICIENZA DELLA DONNA

(Italia, 1979-2002, col., dur., 70’)

Regia, scene, costumi: Carmelo Bene

Interpreti: Carmelo Bene, Cosimo Cinieri, Michela Martini, Rossella Bolmida, Cesare Dell’Aguzzo

Prodotto dalla RAI e girato negli studi di Torino nel 1979 ma montato anni dopo, nel 2001-2002, è la messa in scena per la tv dell’omonimo spettacolo nella versione del 1979. Uno degli ultimi lavori di CB, fu proiettato per la prima volta nel 2002, il 18 marzo, subito dopo la morte, al Teatro Argentina di Roma. 

TAGLI DI OTELLO

(Italia, 1979, col., dur., 20’ circa)

Alcuni tagli, frammenti, scene, prove delle quindici ore di Otello girate da Carmelo Bene a Torino nel 1979 per la RAI. Andati in onda nel 2002 a Fuori Orario nella notte INFINITY (H)OTELLO. 

BENE! QUATTRO DIVERSI MODI DI MORIRE IN VERSI (prima serata)

(Italia, 1974-1977, col., dur., 49′)

Uno dei primi lavori televisivi di Carmelo Bene, realizzato nel 1974, lo stesso anno del primo Amleto (da Shakespeare a Laforgue), subito dopo aver chiuso con Un Amleto di Meno la parentesi cinematografica aperta nel 1968 con Hemitage e Nostra Signora dei Turchi, ma andato in onda soltanto nel 1977, in due serate su Rai 2 il 27 e 28 ottobre. I diversi modi di morire sono nelle parole di quattro grandi scrittori russi, Majakovskij-Esenin-Blok-Pasternak, riadattate e recitate dalla voce di Bene che cura anche la regia. Girato in video, con musiche di Vittorio Gelmetti, è un’opera esplorativa e di rottura che disintegra la teatralità insita nella televisione frantumando lo spazio/studio mentre ne esalta la fin(i)tezza. I versi dei quattro poeti russi formano un florilegio che

ruota intorno alla rivoluzione vista come apocalisse antropologica e culturale con i suoi fuochi fatui e le sue macerie.

 

Sabato 2 aprile dalle 1.30 alle 6.30

COMMIATO ETERNO – IL CINEMA DI VALERIO ZURLINI (2)

a cura di Fulvio Baglivi, Simona Fina e Roberto Turigliatto

ESTATE VIOLENTA

(Italia 1959, b/n, dur., 94′)

Regia: Valerio Zurlini

Con: Eleonora Rossi Drago, Jean-Louis Trintignant, Jacqueline Sassard, Enrico Maria Salerno, Lilla Brignone, Giampiero Littera, Tina Gloriani, Federica Ranchi, Cathia Caro, Raf Mattioli, Bruno Carotenuto

Riccione, luglio 1943. Carlo, figlio di un gerarca fascista bolognese, esonerato dal servizio militare, raggiunge i propri amici in vacanza, dove conosce Roberta, vedova di guerra e madre di una bambina. Tra i due nasce una intensa relazione che provoca la gelosia della giovane Rossana, a sua volta innamorata di Carlo. Il precipitare degli avvenimenti seguito all’11 settembre e alla caduta del fascismo costringe il padre di Carlo alla fuga e mette Carlo e Roberta davanti alle scelte drammatiche che impone la guerra e che li porteranno a una dolorosa separazione.

“La mia profonda formazione tolstoiana si rivela in questa piccola equazione: una storia privata è ingrandita e diventa straordinaria, cioè necessaria, se si presenta sullo sfondo di un grande avvenimento storico (…) Per me la coppia è sempre impossibile e non soltanto quando c’è una differenza sociale o una barriera esterna. La fusione della copia è una cosa assolutamente effimera, destinata a morire.  Ma io non credo assolutamente che un sentimento intenso non possa diluirsi e restare forte sul lungo periodo. Nei mei film, parlo sempre della fine dei sentimenti (…) Se nei miei film io creo situazioni fatte per rendere impossibile la coppia a priori, questo è solo il riflesso romanzato e drammatico di una convinzione più profonda: la fatale impossibilità della coppia”.(Valerio Zurlini)

LA RAGAZZA CON LA VALIGIA              

(Italia, 1961, b/n, dur., 117′)

Regia: Valerio Zurlini

Con: Claudia Cardinale, Jacques Perrin, Romolo Valli, Corrado Pani, Gian Maria Volonté, Renato Baldini, Luciana Angiolillo

Un’estate in provincia, tra Parma e la Riviera romagnola. Aida Zepponi, una ballerina alla deriva, ha una relazione con Marcello, che ha conosciuto a Riccione, un dongiovanni che le ha fatto false promesse e ora vuole disfarsi di lei. Aida è rimasta sola e Marcello le procura un appuntamento con suo fratello sedicenne, Lorenzo, convinto di farle uno scherzo. Il ragazzo, dapprima impietosito, ben presto si innamora della ragazza. Nonostante la loro unione sembri impossibile, Lorenzo decide di invitare Aida a raggiungerlo a Parma. Il professore di matematica di Lorenzo, un sacerdote, convince Aida della rovina a cui questo amore porterà inevitabilmente il ragazzo. Aida decide di andarsene. Uno dei più bei film d’amore del cinema italiano.

“Erano due personaggi stranamente assortiti, appartenenti a mondi differenti, due solitari che esprimono nel loro incontro la volontà di aiutarsi reciprocamente. Questo cocktail, non mescolato a freddo con ingredienti sconosciuti, rivela subito tutta la sua potenzialità esplosiva.” (Valerio Zurlini)

LA PIETÀ DI NOVEMBRE (2° parte)                                                   

(Italia, 1968, dur., 60’ circa)

Dramma: Franco Brusati

Regia: Valerio Zurlini

Interpreti: Giorgio Albertazzi, Anna Proclemer, Diana Torrieri, Augusto Mastrantoni, Carlo Sabatini

Zurlini fu il regista teatrale del dramma di Franco Brusati che ebbe la prima Roma al Teatro Eliseo il 21 marzo 1966. La Rai ne realizzò la versione televisiva, con la regia televisiva di Lino Procacci, che andò in onda il 28 dicembre 1968 sul Secondo programma RAI. Mai più andato in onda successivamente, la versione televisiva di La pietà di novembre fu poi riscoperta da Fuori Orario. È la storia di Luca, un giovane dalle ambizioni sbagliate, che vuole dimostrare con una grande impresa, con un gesto tragico, le sue capacità. Qui la vicenda si inserisce e si dissolve in quella di Lee Oswald che uccide il presidente Kennedy per entrare nella storia. Brusati vuole rappresentare una gioventù sbandata spinta da falsi ideali eroici.

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