LA SCUOLA DI CINEMA SENTIERI SELVAGGI giorno x giorno: 27/9/2005 – Le nostre storie del cinema…

News sulla nostra Scuola di Cinema. I programmi, gli incontri, le curiosità e tutte le ultime notizie. E oggi vi presentiamo il Corso "Storie del Cinema", 20 lezioni e altrettante proiezioni di film per riattraversare la storia del cinema, tutto gratuito per i nostri iscritti ai corsi di Sentieri selvaggi!

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CORSO DI SCENEGGIATURA ONLINE DAL 6 MAGGIO

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STORIE DEL CINEMA

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#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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Docenti: Simone Emiliani e Daniele Dottorini


 


il lunedì sera


Lezione        21.00/22.30


Proiezione   22.30



 


Tutti gli allievi dei corsi annuali sono chiamati a partecipare alle lezioni di storia/storie del cinema proposte da Sentieri Selvaggi: sono parte integrante dei programmi tecnici e critici, sono un utile momento per mettere assieme competenze e conoscenze e rappresentano il necessario percorso che unisce storia del cinema ed esigenze estetiche del fare cinema.


Anche questo non è un corso accademico ma si nutre di strategie operative utili a critici e ai tecnici: la messa in discussione di canoni estetici considerati classici, l'opportunità di stabilire nuovi percorsi, l'esercizio a mettersi in gioco nel visionare film sono gli obiettivi che garantiscono la perfetta integrazione di tutte le componenti dei nostri corsi.


 


Quest'anno abbiamo deciso che il corso sarà fruibile da parte degli allievi sia dei corsi di scrittura che di quelli di regia e tecnici, pertanto lo si potrà frequentare per tutto l'anno senza alcun costo aggiuntivo.


 


 


PREMESSA


20 lezioni nelle quali riattraversare la storia del cinema dalle origini ad oggi. Un percorso tortuoso, quasi deviante quello proposto da questo corso, da leggersi come parziale integrazione dei programmi delle università italiane, ma non solo. Attraverso questo ciclo di film ci si propone di rileggere con strumenti storico-critici originali i movimenti, i generi, le cinematografie, gli autori più importanti. Se ne tralasceranno di importantissimi (da Welles a Keaton a Fellini) perché si considerano già conosciuti. Si andranno a esaminare opere più nascoste e meno famose di cineasti importanti, film sommersi dalla polvere ma ancora di incredibile modernità. Un viaggio senza meta, totalmente al di fuori le coordinate accademiche.


Ogni incontro sarà strutturato come un attraversamento particolare della storia del cinema vista come storia delle forme cinematografiche, incrocio di linguaggi e di sguardi che non possono essere visti come momenti isolati e catalogati all'interno di etichette ben determinate, ma che, al contrario, non smettono di interagire l'uno con l'altro, negandosi o richiamandosi vicendevolmente. Ogni lezione quindi presenterà un percorso fatto di


immagini, frammenti, sequenze e schegge di un cinema non ovvio, a volte sconosciuto, al fine di mostrare ogni immagine, ogni esempio come parte di uno sguardo molteplice che non smette di essere contemporaneo. Ogni percorso culminerà con la visione integrale di un film, che diventerà l'occasione per un approfondimento di quanto emerso a lezione nonché la possibilità di una ulteriore apertura del discorso.


 


OBIETTIVI  FORMATIVI


– Fornire coordinate essenziali d'una storia del cinema "non lineare" ma profonda e strategicamente appassionante


– Permettere di confrontare esperienze e riflessioni critico-tecniche con tutti i partecipanti del corso


– Creare un linguaggio comune, riferimenti entro i quali far scorrere le riflessioni dei vari corsi, qualunque sia il tipo d'approccio


 


A CHI E' INDIRIZZATO


A tutti gli allievi dei corsi di Sentieri Selvaggi.


 


METODOLOGIA


         Visionamenti


         Lezioni frontali


         Analisi e discussioni


 


Ecco il programma delle lezioni


 


1. Le origini


Il cinema e la mummificazione del vivente; la fascinazione del movimento; l'ordinario e lo straordinario nel cinema; la creazione dell'effetto di realtà


 


Film: Corti di Lumière, Melies, Porter


 


2. L'Espressionismo


Il vivente e il non vivente; golem, robot, automi, zombi; il cinema come congelamento della realtà, lo sguardo cinematografico come macchina di morte; la dialettica tra natura ed artificio


 


Film: M (1931) di F. Lang


 


3. Il cinema muto statunitense


L'erotismo dell'immagine e la follia del corpo; l'eccesso come linguaggio del cinema; le dinamiche dei corpi: il femminile e il maschile


 


Film: Giglio infranto (1919) di D. W. Griffith o La folla (1928) di K. Vidor


 


4. Russia anni Venti


Il principio mitologico del montaggio; Frankenstein e Prometeo, frantumazione e ricomposizione dialettica; il cinema come pensiero tra ortodossia ed eresia


 


Film: Sciopero (1925) di S. M. Ejzenstein o Il cammino verso la vita (1931) di N. Ekk


 


5. Il melodramma e lo star-system


Il corpo divino, il corpo del divo; l'amore folle e la dipendenza totale;


 


Film: Sogno di un prigioniero (1935) di H. Hathaway o La voce nella tempesta (1939) di W. Wyler


 


6. La commedia sofisticata


Il cinema come musica, la parola come ritmo e melodia; la costruzione del meccanismo cinematografico; l'ambiguità del senso, tra intrattenimento sottile e critica feroce;


 


Film: Scrivimi fermo posta (1940) di E. Lubitsch o L'orribile verità (1937) di L. McCarey


 


7. Il realismo poetico francese


La poesia del reale, il disvelamento del male attraverso la finzione poetica; corpi silenziosi, antieroi dal destino segnato;


 


Film: Alba tragica (1939) di M. Carné


 


8. Il noir


Il cinema come astrazione del genere; il nero come irrappresentabile; l'inquietudine dell'esistenza attraverso le figure estetiche del noir


 


Film: Le catene della colpa (1947) di J. Tourner o La donna del bandito (1949) di N. Ray


 


9. Il fantastico britannico


La sospensione tra realtà e onirismo, l'adattamento letterario e l'attraversamento gotico dei generi (la Ealing); la manipolazione del set come luogo sempre da inventare


 


Film: Narciso nero  (1946) di Powell-Pressburger


 


10. Il post/neorealismo


La semplice nudità della cosa come scandalo insostenibile allo sguardo; la libertà morale di vedere come sono fatte le cose; oltre il quotidiano; l'erranza, il mistero del reale


 


Film: Bellissima  (1951) di L. Visconti o Umberto D. (1952) di V. De Sica 


 


11. Il sur/western


Figure astratte e paesaggio mitico; il western come costruzione del mito; l'infinita produttività del western come principio generatore del cinema


 


Film: Il cavaliere della valle solitaria  (1952) di G. Stevens


 


12. Viaggio in Oriente


Il poetico mistero del femminile; contro l'estetica della violenza, la violenza come estetica della contemporaneità; nostalgia del passato e lavoro sui generi;


 


Film: Viaggio a Tokyo  (1953) o Tardo autunno (1960) di Y. Ozu 


 


13. La Nouvelle Vague


Il film come deriva (potenzialmente) infinita; il film che genera altri film ed è generato da altre immagini; la libertà di creare a partire dalla consapevolezza del cinema;


 


Film: Bande à part (1964) di J. L. Godard


 


14. Residui dal Free Cinema


Follia e libertà; il cinema come libera improvvisazione, il set diventa il corpo dell'attore, estrema verità dell'immagine; cinema e politica come sberleffo;


 


Film: Io sono un campione  (1963) di L. Anderson


 


 


15. La commedia all'italiana


L'insostenibile compresenza di tragedia e commedia, del dramma e della maschera, di barocco ed intimità; il disvelamento del reale attraverso la finzione dell'eccesso; la costruzione di un immaginario nazionale


 


Film: Una vita difficole (1961) di D. Risi o La voglia matta (1962) di L. Salce


 


16. Il road-movie


Movimento e falso movimento; nomadismi menatali e fisici; il paesaggio come estensione dell'umano o come limite dello sguardo; perdersi e ritrovarsi in un altrove;


 


Film: La rabbia giovane (1973) di T. Malick o Strada a doppia corsia (1971) di M. Hellman


 


 


17. Il nuovo cinema tedesco


Il cinema che si muove a partire dalla realtà del desiderio; le dinamiche del potere e della follia come motori della storia; tra nostalgia di paesi lontani e inseguimenti di un cinema che non esiste più;


 


Film: Nel corso del tempo (1975) di W. Wenders


 


 


18. La giungla urbana


La città come set stratificato, luogo dell'immaginario e infinito produttore di immagini; la violenza come elemento costituente l'immagine; le strade, le case e le luci come elementi del montaggio; equivalenza tra città e cinema;


 


Film: Vivere e morire a Los Angeles (1985) di Friedkin o Fuori orario (1985) di M. Scorsese


 


 


19. Recupero dei generi a Hong Kong


Il cinema come fantasmagoria del genere, gioco di icone e astrazione dei gesti; la ricerca della verità attraverso l'estrema finzione; la morte come messa in scena seriale;


 


Film: The Blade (1995) di T. Hark


 


20. Finestra su Taiwan


 


La ricerca di una nuova forma di cinema; il tempo come densità dell'esistenza e respiro dell'immagine; analisi del desiderio e dell'amore nell'età del disincanto (del mondo e del cinema); l'ultimo livello della poesia


 


Film: Rebels of the Neon God (1992) di Tsai Ming-liang


 


 


 


 


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