Lette e…riviste – Le riviste di cinema da tutto il mondo (gennaio 2008)

Questo mese sguardo su “Impact”, “Studio Magazine”, “Film Comment”, “Allt Om Film”, “Fim Diesnt”, “Total Film
 
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Sono passati sette anni dall’uscita nelle sale di La tigre e il dragone, il primo film straniero a sfiorare i 100 milioni di dollari d’incassi al box office americano. A raccogliere l’eredità del wuxiapian di Ang Lee ecco arrivare dal giappone il fantasy/wire-fu/ninja action Shinobi, che ha già sedotto i critici di Impact. Nel numero di gennaio della rivista dedicata al cinema d’azione, tutto sul film di Ten Shimoyama e sul suo destino legato alla sola distribuzione in Dvd. Più classico il genere di The Bodyguard: A New Beginning, l’action-movie del britannico Chee Keong Cheung, che finisce in copertina accanto ad Alien e Predator, protagonisti di una nuova battaglia all’ultimo sangue iniziata a Natale sui grandi schermi degli States. Prima di guardare al futuro bisogna però chiudere i conti col passato. Impact passa in rassegna i dodici mesi dell’appena concluso 2007, per rivivere i momenti salienti del suo cinema d’azione. Un viaggio attraverso gli alti e bassi di un anno di pellicole provenienti da Hong Kong e dal resto del mondo, ricordando la “sconvolgente crudeltà” di 300 e saltellando da un Festival all’altro, dal neo-nato Action On Film Award, al Leeds Film Festival, fino al Dublin City Comic-Con. (g.c.)
 
Ennesima copertina per Johnny Depp, stavolta ‘face’ del numero di gennaio della rivista francese Studio
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Magazine
: tutti gli occhi sono puntati sull’uscita di Sweeney Todd: the demon barber of Fleet Street, nuova pellicola generata dal sodalizio tra l’attore americano e il regista Tim Burton, e che vedremo in Italia a febbraio. Into the wild di Sean Penn e No country for old men dei fratelli Coen sono i film protagonisti di questo numero, e a contorno del dossier dedicato a 'Les agents' di celluloide troviamo numerosi ritratti, sia maschili che femminili: da Thierry Lhermitte – attore, regista e produttore francese, interprete di oltre cento film – a cui è dedicato l’incontro del mese, passando per James McAvoy – l’attore inglese che ha lavorato in pellicole come Atonement e The last king of Scotland – e chiudendo con i profili delle giovani Anna Faris (Scary movie, Lost in traslation, Brokeback Mountain) ed Eva Mendes (Hitch, Ghost rider, We own the night), con uno sguardo nostalgico a Jeanne Moreau, indimenticabile protagonista di Jules e Jim, recentemente vista in Chacun son cinéma. (a.g.)
 
Diversi i nomi importanti che popolano il nuovo numero del bimestrale Film Comment: si parte con George A. Romero e il suo imminente Diary of the dead (in uscita a febbraio negli Stati Uniti), secondo la rivista un ritorno alle origini (gli zombie, il nucleo familiare come punto di partenza, il ruolo dei personaggi di colore) e contemporaneamente un rinnovamento, con elementi di road movie e un gruppo di protagonisti giovanissimi – una troupe di studenti di cinema che sta girando un film horror si ritrova alle prese con veri morti viventi…Si passa poi a Olivier Assayas, che scrive per Film Comment un contributo su Edward Yang (scomparso nel 2007 a 59 anni), il cineasta nato a Shanghai e cresciuto a Taiwan che ha diretto film come Yi Yi e That day, on the beach. Nella sezione ‘Distributor wanted’ troviamo questo mese Béla Tarr con il suo The man from London, passato all’ultimo Torino Film Festival; l’America, le letture, l’ipocrisia, Il padrino e Youth without youth, e … l’industria del vino sono invece alcuni temi dell’intervista esclusiva con Francis Ford Coppola. (a.g.)
 
Allt Om Film nasce nel 2007 dalla fusione tra Ingmar e Stardust. Principale rivista scandinava di cinema, si rivolge ad un pubblico compreso tra i 18 e i 40 anni al quale propone recensioni, guide, analisi, interviste e reportage. La copertina del numero di gennaio è stata assegnata, come si sarebbe potuto facilmente immaginare, ad  Arn: The Knight Templar (titolo originale Arn-Tempelriddaren). Basata sui romanzi di Jan Guillou la pellicola, programmata dal 25 dicembre nelle sale svedesi, è il primo dei due lungometraggi che costituiscono il progetto più costoso mai realizzato nella penisola del nord-Europa. Mentre la Svensk Filmindustri prepara la versione internazionale della medievale storia di Arn Magnusson, fanno il loro ingresso nei cinema della fredda Scandinavia anche The Darjeeling Limited ed Eastern Promises di Cronenberg, pronti a dare filo da torcere all’eroe impegnato nelle crociate. Allt om Film segue la sfida natalizia da vicino, ma non solo. Attento ad informare i suoi lettori a 360 gradi, dedica ad Anton Corbijn e al suo Control parte delle sue attenzioni, senza dimenticare i grandi protagonisti del cinema internazionale di tutti i tempi. E questa volta tocca a Stanley Kubrick. (g.c.)
 
Per Film-dienst è Il labirinto del fauno a meritare la vetta della classifica dei 10 migliori film dell’anno passato, che come sempre la rivista tedesca stila nel mese di gennaio. Nella rosa anche Zodiac, L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford e Lettere da Iwo Jima. Direttamente da Hollywood invece, due film di prossima uscita che dipingono il mondo in cui viviamo come un luogo malvagio: Non è un paese per vecchi dei fratelli Coen e Onora il padre e la madre di Sidney Lumet. Ci pensa la rivista tedesca ad approfondire il tanto attuale tema di riflessione, mettendo a confronto le due pellicole. Ad un’altra sezione il compito di soffermarsi sulla povertà, argomento principe di tanta cinematografia ancor prima dell’avvento del sonoro. Personaggi del mese sono poi la francese Edith Mill, lo scrittore e regista spagnolo Fernando Fernàn Gòmez e l’italianissima attrice di cinema e teatro Eleonora Rossi-Drago. E nel ricordare quel che è stato, grande spazio alla cinematografia della resistenza tedesca, vero e proprio pilastro della storia della Germania. Chiusa un’era se ne apre un’altra. Dai pionieri Georges Meliès e Max Skladanowsky all’odierno Zemeckis di Beowulf le pellicole a tre dimensioni conquistano sempre maggiore dignità nell’universo della cinematografia mondiale. Che sia questa l’epoca del 3-D? (g.c.)
 
Heroes and Villains: ecco il tema del primo numero del 2008 di Total Film – santi e peccatori, da SpiderMan a Batman, da Hannibal Lecter a Indiana Jones, o meglio the best and baddest guys’n’gals in cinema…Tra gli ospiti di questa issue spiccano: Gus Van Sant e Paranoid Park, Charlize Theron che racconta il suo lavoro Nella valle di Elah, e Jerry Seinfeld, ‘the funniest man alive’ voce di Bee Movie. Altro binomio di questo mese è invece quello guardie e ladri: mentre in Italia si attende American Gangster, la rivista britannica si concentra su Joaquin Phoenix (Il gladiatore, The village, Hotel Rwanda, Walk the line), e Mark Wahlberg (Boogie nights, The italian job, Four brothers, The Departed), protagonisti di We own the night (diretto da James Gray, al suo terzo lungometraggio): come con Cronenberg, ancora mafia russa – ma stavolta a New York – con due fratelli divisi dai rispettivi ruoli sociali. (a.g.)
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