LIBRI DI CINEMA – "Nanni Moretti – Lo smarrimento del presente"

Seguendo un percorso di analisi che si rifà vagamente alla visione di Gilles Deleuze come costante interfaccia filosofica tra cinema e pensiero, De Gaetano inaugura un interessantissimo percorso che si smarca immediatamente dall’approccio cronologico delle monografie classiche per seguire invece il flusso del “romanzo-Moretti”  teso ad una sostanziale ricerca di un senso da dare all’esistenza. Da Luigi Pellegrini Editore

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Nanni Moretti, Lo smarrimento del presente

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Nanni Moretti – Lo smarrimento del presente

di Roberto De Gaetano

Luigi Pellegrini Editore

pp. 237 – € 18

 

  

 

 

 

Il cinema di Nanni Moretti è un continuo divenire (a)temporale che configura il rapporto di un soggetto con il mondo che lo circonda. È un perenne fluire umanissimo nei meandri di una soggettività smarrita, che  occultandosi nelle maschere comiche, grottesche, tragiche o sociali prova a smascherare a sua volta un presente nel quale domina l’inadeguatezza dell’essere. Ora, lo studioso e professore di cinema Roberto De Gaetano – che aveva già dedicato a Moretti un precedente volume, La sincope dell’identità, di cui questo Lo smarrimento del presente ne è un sostanziale aggiornamento – si incunea nei meandri della maschera morettina (che parte dall’intransigenza dolorosa di Michele Apicella per arrivare alla fragilità consapevole di Papa Melville) per indagarne le implicazioni nella sua sostanziale ricerca di un senso da dare all’esistenza. Seguendo un percorso di analisi che si rifà vagamente alla visione di Gilles Deleuze come costante interfaccia filosofica tra cinema e pensiero, De Gaetano inaugura un interessantissimo percorso che si smarca immediatamente dall’approccio cronologico delle monografie classiche per seguire anch’esso il flusso del “romanzo-Moretti” costruito dai suoi undici film. Partendo da quelle che sono le architravi filosofiche dell’autore: il presente sociopolitico del Nostro Paese, la coesistenza di tragico e comico, l’ossessione per il linguaggio, l’amore impossibile perché imperfetto, il rifugio nell’infanzia come età dell’oro o come rifiuto di crescere, il rapporto di amore-odio con il cinema italiano; per poi inoltrarsi in una analisi molto acuta sul regista/attore/personaggio/figura Nanni Moretti, che nelle varie tappe della sua carriera ha operato un sostanziale smarrimento del confine che divide uomo e personaggio, attore e autore: in una «drammaturgia centripeta e frammentaria, che annulla e cancella ogni continuità e fluidità narrativa per concentrarsi sul corpo e sulle sue capacità di irradiare tensioni, nevrosi, isterismi». Individuando poi in Palombella Rossa il punto limite del Moretti/Maschera tragicomica che oppone all’incompiutezza dell’esistenza il suo fragile perfezionismo; e ne La stanza del figlio il punto limite del Moretti/Figura tragica che abbandona le difese comiche del cliché per entrare (anche narrativamente) nei meandri del dolore. Ecco che questo smarrimento del presente trova forse un rilancio decisivo proprio nella figura di papa Melville in Habemus Papam. Figura nella quale De Gaetano rintraccia «l’immagine ultima e più radicale dei destini della soggettività moderna» incarnata dal Potere più totalizzante che non riuscendo a sostenere il peso della propria responsabilità, si "smaschera" in pubblico in tutta la sua fragilità. Insomma il libro di Roberto De Gaetano è letteralmente un salutare viaggio nel viaggio: una lettura che si presenta da un lato come fervida riflessione su uno dei pochi autori imprescindibili degli ultimi trent'anni di cinema italiano, e dall’altro come inaspettata fonte di riflessione universale sulla soggettività stessa di ognuno di noi lettori/spettatori.

  

  

INDICE

Parte I

– La profondità e la superficie

– Senso, non senso, perdita di senso

– L'amore impossibile

– Il cliché e i travestimenti della realtà

Parte II

– La mascera, il personaggio, la figura

– Il corpo e lo sguardo

– L'attore e l'autore

Parte III

– Moretti e il cinema italiano

– La commedia grottesca

– La pena e il dolore

– La formazione incompiuta

Parte IV

– Un mondo senza fuori

Habemus Papam, lo smarrimento del presente

 

 

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