"Piccola pesca", di Enrico Pitzianti

Indagine meticolosa in questo documentario dove l'argomento tratta le gravi conseguenze delle esercitazioni americane nella base Nato di Capo Teulada, nel sud- ovest della Sardegna

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Sembra esser giunto davvero il momento per lo sbarco dei documentari nelle nostre sale cinematografiche, anche se ancora con una distribuzione frammentaria e troppo esigua. Certo il problema potrà subire una svolta, in ogni direzione, a seconda dell'impegno che i canali istituzionali in cui questi lavori potrebbero trovare una circuitazione decideranno di assumere. Per ora i segnali non sono affatto confortanti, vista l'assenza dei dirigenti Rai agli Stati Generali del Documentario di Bologna di qualche settimana fa. 

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E certo a misurarne l'urgente necessità può essere il Piccola pesca di Enrico Pitzianti, distribuito nelle sale della Sardegna ed a Roma da venerdì, con alcune uscite nazionali rimandate dal distributore Gianluca Arcopinto a gennaio. L'argomento, poco dibattuto, riguarda le gravi conseguenze delle esercitazioni americane nella base Nato di Capo Teulada, nel sud- ovest della Sardegna. In quei villaggi abitati da poche famiglie una delle principali fonti di sostentamento è la pesca. Ma a partire dagli anni Cinquanta, quando iniziò l'esproprio di vaste porzioni di territorio su cui erigere una delle più importanti basi di addestramento militare del mediterraneo, inizia un periodo di progressivo travaglio per gli abitanti di Sant'Anna Arresi, Teulada, Sant'Antioco, San Giovanni Suergiu, Buggerru, Calasetta, Carloforte. Ben 7500 ettari di terra, ma sopratutto la creazione di una ampia porzione di mare su cui le navi possono esercitare liberamente la loro potenza di fuoco, limite invalicabile che impedisce ai pescatori di esercitare la loro attività, riducendoli in uno stato di sempre più difficile indigenza.


Fortuna che Luciano Marica, cinquantenne formidabile procacciatore di pesce, si mobilita per organizzare la protesta contro le sorde istituzioni politiche e militari che anni or sono organizzarono un fraudolento esproprio ai danni degli ingenui avi. Porta a porta, con la caparbia forza della disperazione inizia una spedizione contro l'avamposto militare, raggiungendo la promessa di indennizzi pecuniari. La meticolosa indagine di Pitzianti arricchisce la posta in palio mettendo in rilievo l'apparizione di malati di leucemia o tumore, derivanti, si è scoperto, dall'utilizzo dell'uranio impoverito per penetrare le corazze dei mezzi blindati.

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Il progetto di realizzare una "portaerei gigante che non si può affondare" non si arresta, ma la lotta, iniziata ormai otto anni fa, riceve dalla mobilitazione una decisiva sferzata. I volti segnati dalla fatica tornano dopo qualche giorno a casa, tra la fiducia nella propria capacità di rivendicare il diritto ad utilizzare la propria terra ed il colpevole silenzio di referenti politici lontani anni luce. 


 


Regia: Enrico Pitzianti


Distribuzione: Pablo


Durata: 80'


Origine: Italia, 2003

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