Pussy Riot – a Punk Prayer, Mike Lerner, Maxim Pozdorovkin

Arte, musica e colori sgargianti dominano la scena in Pussy Riot – a Punk Prayer, in cui la storia del collettivo femminista si fonde ai video musicali e alle testimonianze di chi è stato più vicino alle tre attiviste durante il loro percorso di vita, proclamando a gran voce il loro messaggio pacifico.

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A distanza di due anni dalla coraggiosa performance delle Pussy Riot nella Chiesa ortodossa del Cristo Salvatore di Mosca, l’eco dissacrante della loro preghiera punk continua a risuonare in tutto il mondo. Armate di passamontagna colorati, abiti succinti e chitarre elettriche, le Pussy Riot hanno colpito dritto al cuore lo Stato e la Chiesa, interrompendo violentemente la celebrazione e intonando una preghiera rivoluzionaria e anticlericale, per incitare la massa alla ribellione contro Putin e contro il maschilismo della chiesa. I fedeli sono impauriti e disorientati. La preghiera punk è dura, violenta, urlata a squarcia gola. Il collettivo femminista urla contro il sessismo, contro i soprusi dello stato, contro chi vuole ridurre i cittadini a un gregge silenzioso e accondiscendente, e contro chi preferisce eliminare le voci scomode piuttosto che affrontarle. In una manciata di minuti il loro grido di protesta è stato soffocato, tre delle componenti del gruppo, Nadia, Masha e Katia, sono state arrestate, accusate di blasfemia e condannate a due anni di reclusione. 

Da lì a poco la stampa mondiale ha puntato i riflettori sul caso Pussy Riot, ritenendo la condanna eccessiva e manifestando solidarietà alle giovani ribelli. Oltre alle innumerevoli sorellanze femministe in giro per il mondo, centinaia di artisti come Madonna, Sting, ed Elton John si sono mobilitati per chiedere all’irreprensibile governo russo di revocare la condanna, ma il caso è rimasto congelato. L’ordine è stato scompigliato, il potere è stato sfidato pubblicamente, senza timore reverenziale, e qualcuno deve pagare. Poco importa che la protesta fosse pacifica, che le Pussy Riot non avessero intenzione di offendere o di ledere nessuno, né moralmente né fisicamente, e che il loro unico strumento di dissenso fosse la musica, e l’arte in tutte le sue espressioni, pronunciare il nome di Putin invano in Russia è un reato.

Mike Lerner e Maxim Pozdorovkin hanno portato la preghiera punk e la vita privata delle Pussy Riot sul grande schermo, regalandogli una risonanza ancora più ampia. Sono entrati nelle case delle tre attiviste, hanno intervistato i genitori, fieri sostenitori delle scelte politiche delle loro figlie, e hanno indagato sul loro passato e sulle origini del movimento. Mogli, madri e giovani universitarie, hanno sempre difeso i propri diritti e protestato quando venivano violati, senza mai perdere l’appoggio dei genitori che, anche davanti agli atti di protesta più osceni, le hanno sempre considerate un simbolo di cambiamento, e di speranza, una goccia d’acqua che può trasformarsi in uno tsunami.

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Arte, musica e colori sgargianti dominano la scena in Pussy Riot – a Punk Prayer, in cui la storia del collettivo femminista si fonde ai video musicali e alle testimonianze di chi è stato più vicino alle tre attiviste durante il loro percorso di vita. Il documentario segue con ritmo incalzante la storia processuale di Nadia, Masha e Katia, e le scruta al di là delle sbarre, tendendo l’orecchio verso le confidenze che si scambiano prima del processo, proclamando a gran voce il loro messaggio pacifico.  

Attraverso le parole di Brecht, Mike Lerner e Maxim Pozdorovkin portano in scena la filosofia del collettivo, dalla nascita, all’aula di tribunale, ribadendo che l’arte non è lo specchio che riflette la realtà ma il martello che le da forma, e che l’arte è l’unico strumento con cui le Pussy Riot hanno mosso guerra al Governo, alla Chiesa e al bigottismo, che vuole le donne confinate nel ruolo che la storia gli ha cucito addosso. Nadia, Masha e Katia hanno avuto il coraggio di strapparsi di dosso il conformismo e la tradizione, e il loro gesto estremo di rivolta ha acceso la speranza nel rinnovamento di una società che è rimasta per troppo tempo asservita al potere.

Titolo originale: Show Trial: The Story of Pussy Riot
Regia: Mike Lerner, Maxim Pozdorovkin
Interpreti: Maria Alyokhina, Nadezhda Tolokonnikova, Yekaterina Samutsevich
Origine: Russia, Gran Bretagna, 2013
Distribuzione: I Wonder Pictures
Durata: 90'

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