SERIE TV – Game of Thrones 4×07 – Mockingbird

game of thrones
Finalmente questa quarta stagione ha preso la velocità che tutti aspettavamo. Ecco dunque che in questo Mockingbird gli autori concentrano tutte le attenzioni al vero cuore della storia, confermando Tyron Lannister (interpretato da un magnifico Peter Dinklage) come uno dei pilastri del Trono di Spade

--------------------------------------------------------------
INTELLIGENZA ARTIFICIALE PER LA POSTPRODUZIONE, CORSO ONLINE DAL 17 GIUGNO

--------------------------------------------------------------

Finalmente questa quarta stagione ha preso la velocità e la determinazione che tutti gli spettatori si aspettavano da settimane. Dopo un inizio alquanto sottotono (per usare un eufemismo), gli autori hanno deciso di dare alla storia l’accelerata che serviva, rompendo l’equilibrio tra le varie storyline. Ecco dunque che in questo Mockingbird (Il Campione nella traduzione italiana) si regala qualche accenno (necessario) alle situazioni meno impellenti (Daenerys alle prese con il governo delle città schiaviste, le macchinazioni della Sacerdotessa Rossa, la ricerca di Brianne etc.) per concentrare tutte le attenzioni al vero cuore della storia. Nelle segrete di Approdo del Re, infatti, è imprigionato Tyron Lannister, il personaggio che più di altri ha confermato, in questa stagione, di essere uno dei punti d’eccellenza del Trono di spade. Dopo l’exploit vertiginoso della “confessione” disperata dello scorso episodio, il personaggio interpretato dal magnifico Peter Dinklage si riserva lo spazio per accogliere, nello squallore della propria cella, i tre fantasmi di dickensiana memoria della sua vita. Se la malinconia delle parole all’amato fratello Jamie e l’amaro commiato dall’amico mercenario Bronn (vendutosi al miglior offerente) segnano per Tyron la definitiva conclusione della propria esistenza (comi come l’ha vissuta sino a quel momento), la sorpresa del confronto con Oberyn Martell (Pedro Pascal), oltre a riservare il sollievo di un’inaspettata speranza, apre per il Folletto la strada per l’ipotesi di una vita inedita (sempre che le sorti del duello sorridano alla sua causa). Benioff e Weiss hanno capito che, adesso, il gioco del trono ha come scenario principale all’ombra del trono del giovane e ingenuo Re Tommen, regalando il tanto atteso momento catartico al prossimo The Mountain and the Viper (in arrivo tra due settimane causa pausa televisiva statunitense per il Memorial Day). Il concentrare la storia esclusivamente nelle vicende della capitale, però, non impedisce agli autori di tenere sempre vive, anche solo con qualche sequenza efficace, le file tentacolari del loro gioco al massacro. Ne è un ottimo esempio, l’ennesimo colpo di coda dell’ambiguo Ditocorto che proprio nei minuti conclusivi mostrerà, ancora una volta, tutto il proprio invisibile potere devastante nell’economia dell’intera saga di Martin.

--------------------------------------------------------------
OPEN DAY SCUOLA SENTIERI SELVAGGI, IN PRESENZA/ONLINE IL 7 GIUGNO!

--------------------------------------------------------------
--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative