Il secondo capitolo di Shock Wave ricomincia da dove si era fermato, non in forma puntuale certo, ma ideale, in un combinato di dinamismo e tensione, inneschi e detonazioni, e dalla presenza imprescindibile di Andy Lau, nella doppia veste di protagonista e produttore. Dopo la scomparsa dell’ufficiale Cheung Choi-san, protagonista del primo episodio, disintegrato da un’esplosione ad alto potenziale, of course, Andy resuscita nei panni di Poon Sing-fung, un agente del medesimo corpo di intervento EOD (Explosive Ordinance Disposal Bureau), l’ufficio per l’eliminazione di ordigni esplosivi. Un’idea perfetta per iscrivere i personaggi nel novero degli eroi, martiri di una battaglia combattuta per vendetta o per un superiore senso di giustizia, nomi interscambiabili e disposizione al sacrificio in vista di un obiettivo più grande. Eppure stavolta quella immagine viene sporcata dall’accusa di terrorismo, ed è più giusto parlare di un antieroe in quanto dedito al male. Finito in un angolo dopo aver perso una gamba, nel tentativo di sventare l’ennesimo attentato, Poon resta infatti invischiato per ritorsione in una misteriosa organizzazione eversiva guidata da Maverick, un reietto anticonformista. Essere considerato un peso da confinare in un ufficio, dietro una scrivania, è delusione inaccettabile per un elemento del suo calibro, e la macchina da guerra esemplare contro il nemico, grazie alla eccezionali performance fisiche e mentali, diventa l’avversario più difficile da sconfiggere, anche se menomato dall’uso di una protesi. La trama si infittisce con la presenza di Ni Ni, che interpreta Pong Ling, ex fidanzata di Poon ed ispettore capo della CTRU (Counter Terrorism Response Unit), disposta ad escogitare un piano per fargli un lavaggio del cervello e convincerlo di essere in realtà un infiltrato, un agente sotto copertura, ed evitargli una pena severa.

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L’intreccio comunque, anche se molto più problematico rispetto al primo episodio della saga, è schematizzato con la finalità di azionare il dispositivo, ovvero mostrare gli ingegnosi e molteplici metodi di composizione di una bomba, dalla scelta del materiale al metodo di accensione, alla velocità di propagazione, ai timer in bella vista per indicare l’avvicinarsi del momento fatidico. Premessa necessaria a far vedere in repentina risposta gli altrettanto acuti sistemi delle unità speciali per sventarne la minaccia, la prontezza di risposta in un puro disprezzo del pericolo e l’arguzia nel decriptare piani complessi. Viene fuori un episodio sempre abbastanza dinamico in rispetto ai dettami action, sparatorie, inseguimenti, con l’aggiunta di un quadro psicologico pieno del rimpianto per una separazione provocata dal tradimento, e definito dalla perdita di memoria, altra tecnica narrativa utile per distendere il racconto attraverso l’uso del flashback. Tra scontri a fuoco e momenti di intimità si arriva alla resa dei conti, con una posta in gioco altissima in termini di vite umane ed una redenzione ancora da conquistare. Il film già campione di incassi in giro per il mondo è stato presentato in anteprima italiana al Far East Film Festival 2021, che lo porta in sala.

Titolo originale: Shock Wave 2
Regia: Herman Yau
Interpreti: Andy Lau, Ching Wan Lau, Ni Ni, Sean Tierney, Jai Day, Jason J Lai
Distribuzione: Tucker Film
Durata: 120′
Origine: Hong Kong, 2020

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi

2.5

Il voto al film è a cura di Simone Emiliani

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Il voto dei lettori

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