SOL LEVANTE – Full Metal Panic!

Una delle serie più apprezzate degli ultimi anni, creata dallo Studio Gonzo e capace di unire sentimento e azione attraverso una riuscita combinazione di commedia scolastica e fantascienza dai risvolti robotici.

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Come sarebbe stato Gundam se a crearlo fosse stata Rumiko Takahashi invece di Yoshiyuki Tomino? Probabilmente il risultato finale avrebbe anticipato quello di Full Metal Panic!, una delle serie più amate degli ultimi anni. Non che la saga del Mobile Suit bianco o i capolavori dell'autrice di Lamù e Inuyasha debbano porsi come modelli diretti della serie creata dallo Studio Gonzo, ma l'ipotesi è intrigante per come riesce in un sol colpo a centrare i due grandi ceppi narrativi che compongono la storia: l'avventura fantascientifico-robotica e la commedia sentimental-scolastica. Sia chiaro: il prodotto merita di essere considerato valido senza porre riferimenti di alcun genere, poiché gli artisti del Gonzo non sono certo gli ultimi arrivati, soprattutto se consideriamo che alla regia troviamo quel Koichi Chigira fattosi poi notare con Last Exile, mentre al mecha design il Kanetake Ebikawa di I Wish You Were Here.

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Tutto è iniziato nel 1998 con alcuni romanzi di Shouji Gato, punto di partenza per la serie animata realizzata nel 2002 e che vede come protagonisti Sousuke Sagara e Kaname Chidori. Lui, a dispetto della giovane età, è un soldato estremamente ligio al dovere, con un passato di battaglie in molte zone "calde" del pianeta. Lei, all'opposto, è una bellissima studentessa, dal carattere forte ma anche romantico. Ma soprattutto è l'ignara custode di alcuni segreti tecnologici che fanno gola a parecchi terroristi. E questo, in una realtà alternativa dove la guerra fredda e il blocco Sovietico sono ancora presenti, è un particolare da non sottovalutare. Pertanto Sousuke viene inviato, sotto le mentite spoglie di studente, a proteggere Kaname, ma la sua indole sospettosa e belligerante mal si concilia con le logiche scolastiche producendo guai e anche un inedito risvolto rosa nella vita della ragazza. I pericoli rappresentati dai malvagi di turno, che trovano una efficace incarnazione nel perfido Gauron, finiranno però per trascinare i due in una girandola di situazioni drammatiche.

La commistione di toni apparentemente dissonanti può rappresentare il primo elemento di curiosità all'interno di una serie che possiede alcune caratteristiche tipiche dei lavori Gonzo. Caratteristiche grafiche innanzitutto, per la propensione a mescolare animazione tradizionale ed elementi in grafica digitale, con esiti non eguali a quelli del successivo Last Exile, ma con una certa cura che permette al tutto di non risultare troppo disomogeneo. L'animazione infatti non accusa cedimenti di sorta tra i vari episodi e i disegni risultano ben fatti e di grande impatto, nonostante apparentemente si segui una linea abbastanza stereotipata, con protagonisti in perfetto "manga-style", dagli occhi grandi e dalla chioma fluente, tratteggiati con pochi segni e linee aguzze. D'altra parte anche la storia in sé riserva delle apparenti contraddizioni, evidenti soprattutto nel tentativo di reiterare le gag a scapito talvolta della coerenza narrativa e del realismo. In effetti l'universo più che credibile è verosimile, anche se gli autori non eccedono mai in iperboli e, soprattutto nel descrivere i movimenti dei robot usati in battaglia (gli Arm Slave), cercano di perseguire una plausibilità che rinnova il debito con la saga di Gundam: i mecha di turno infatti si rompono, a volte non rispondono ai comandi e, quand'anche risultano beneficiati dai poteri paranormali dei piloti o dalla tecnologia più avanzata, che trascende i limiti della meccanica e della fisica, non compiono mai imprese assolutamente straordinarie. Più Tomino che Go Nagai insomma.


Queste apparenti contraddizioni in realtà non solo non impediscono al racconto di risultare fresco e godibile, ma risultano coerenti con lo spirito stesso dell'opera, che parlando di guerra in rapporto ai conflitti tra uomo e donna, ci dice della complessità del mondo. La storia è infatti costruita secondo una serie di dicotomie perfette: non soltanto quella Sousuke-Kaname, o quella Ovest-Est, ma anche quella tra Sousuke-Gauron e tra Kaname e Tessa. Quest'ultima è il colonnello della Mithril, l'organizzazione per la quale lo stesso Sousuke lavora, è giovane, capace e innamorata del protagonista. La sua figura però più che porsi in contraddizione a Kaname ne costituisce una alternativa, al punto che le due non sembrano rivali ma sono animate da una muta accettazione reciproca e anche da una certa complicità.

Nell'economia del racconto – e in questo la continuità con I Wish You Were Here è evidente – i personaggi femminili possiedono una carta vincente rispetto a quelli maschili, sono raffigurati come elementi salvifici poiché possiedono il potere della comprensione. Che non è soltanto la conoscenza di cui Kaname è depositaria e che pure giunge spesso in aiuto di Sousuke, ma soprattutto il potere di capire la complessità dell'animo altrui e quindi della ricchezza pure presente negli uomini come lo stesso Sousuke. Questi infatti deve scontare una congenita tendenza distruttiva che, sebbene simpaticamente irrisa da un plot che si diverte a mettere alla berlina molti cliché del fanatismo militare, è comunque latente nei personaggi maschili. A rappresentare anche in questo caso lo speculare del protagonista è in fondo Gauron, che viene dipinto come un'autentica mina vagante, un folle che gioca continuamente con la vita altrui e propria per puro divertimento sadico. Sousuke non diventerà mai come lui, pur essendogli affine per molte cose, dall'abilità in battaglia alla capacità di usare il Lamba Driver, ovvero il "potere" che permette ai robot di implementare la propria capacità offensiva: e questo grazie all'amore rappresentato da Kaname.


Come si può notare il plot è complesso e nasconde riflessioni non banali, ma ad un livello più superficiale Full Metal Panic! è una serie che merita per la fragranza che le permette di essere semplicemente godibile, a tratti molto divertente e soprattutto appassionante nell'azione e nei risvolti sentimentali. La regia di Koichi Chigira si esprime in inquadrature dinamiche e movimenti di macchina ampi, che tendono a conferire al quadro una grande ariosità, più da film cinematografico che da serie televisiva, impressione sottolineata dalle musiche epiche di Toshihiko Sahahi. L'unica pecca riguarda alcune incertezze nella descrizione delle scene d'azione, non sempre chiarissime nel loro svolgersi.


Il successo conseguito dalla serie ha portato al varo di altre due stagioni: Full Metal Panic? Fumoffu (2003) è uno spin-off comico i cui episodi insistono sulle gag tra Sousuke e Kaname e le vicende si incastrano nella continuity della prima serie. Full Metal Panic: The Second Raid (2004) è invece il vero e proprio sequel, da poco conclusosi in patria, dove già si pensa a nuove storie per una storia che in effetti non esaurisce nelle prime 24 puntate tutti i suoi spunti.


 

IL DVD


I diritti italiani di Full Metal Panic! appartengono a Shin Vision, che alla serie ha già dedicato tre edizioni DVD, le prime due delle quali in versione "regular" e "collector's". L'ultima ad uscire è stata la Complete Edition, che racchiude i 24 episodi in 4 dischi, all'interno di un box amaray con sovraccoperta in cartoncino. Elegante nella grafica ed essenziale nei contenuti, la collection offre una buona qualità video: la presenza di 6 episodi a disco ha permesso infatti di tenere sotto controllo la compressione evitando fastidiosi artefatti e certo la presenza di master recenti ha favorito il lavoro dei realizzatori. Per quanto riguarda l'audio, accanto all'indispensabile traccia giapponese troviamo l'italiano in Dolby Digital EX 5.1: si tratta della traccia non censurata, quindi comprensiva dei termini più forti assenti dall'edizione televisiva (un plauso alla scelta che permette dunque di godere di una versione quanto più fedele possibile all'originale). A proposito di italiano non si può non esprimere anche un apprezzamento all'eccellente doppiaggio che vede in prima linea Simone D'Andrea e Perla Liberatori nei ruoli di Sousuke e Kaname, anche se a giganteggiare è soprattutto un magnifico Roberto Draghetti nel ruolo di Gauron. Gli extra comprendono le sigle textless, l'opening giapponese di Fumoffu e vari trailers e specials sulle altre uscite Shin Vision.


Per quanto riguarda l'appena citata Full Metal Panic? Fumoffu, invece, la serializzazione è in corso e al momento sono disponibili i primi due volumi, per un totale di 7 episodi su 17. Il secondo DVD non sembra presentare evidenti difetti sotto il profilo dell'immagine e dell'audio, presente in codifica Dolby Surround 2.0 sia per l'italiano che per il giapponese. Gli extra comprendono un trailer realizzato in occasione della manifestazione Tokyo Character Show 2003 (in lingua originale senza sottotitoli), la sigla di testa in versione giapponese e due bellissimi trailer di Full Metal Panic!, oltre ovviamente agli immancabili "prossimamente" Shin Vision. La confezione comprende anche un pieghevole che, diversamente dal solito, non presenta i credits ma un'immagine a figura intera di Kyoko Tokiwa, l'amica di scuola di Kaname. Altrettanto curiosamente tutti questi contributi non sono elencati sulla fascetta. In tutto sono previste 6 uscite.

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