Sulle nuvole, di Tommaso Paradiso

Scorre fluido il primo film da regista del cantante ma è contaminato da un maledettismo di maniera e da un sospetto di egocentrismo che lascia gran parte dei personaggi secondari ai margini.

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Roma di notte, un cane e le luci della ribalta sono lontane. Come in un western, Nic arriva al bancone di un pub. La ragazza del locale lo chiama ‘straniero’. C’è un maledettismo di maniera (“Perché hai smesso?” – “Un po’ di depressione, un po’ d’alcol”) in questo approdo al cinema di Tommaso Paradiso. Non è un biopic tipo James Mangold su Johnny Cash in Walk the Line anche se dietro la figura di Nic interpretata da Marco Cocci potrebbe nascondersi proprio l’ex-frontman dei Thegiornalisti. Piuttosto la struttura di Sulle nuvole richiama alcuni film statunitensi su star della musica che affrontano i loro demoni, da Jeff Bridges cantante country alcolizzato in Crazy Heart a Bradley Cooper che convive con i fantasmi del passato in A Star Is Born.

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Anni prima Nic aveva tutto: Francesca, la donna che amava e il successo. Il suo brano “Francamente” era diventato una hit. Poi il buio. Ora è a Cecina, non fa niente dalla mattina alla sera e pensa soltanto all’orto aiutato da Carlo, l’unica compagnia che gli è rimasta. Di colpo ritorna a Roma dopo che un vecchio amico gli ha trovato lavoro come fonico. Il lavoro lo perde subito ma lì ritornano i fantasmi del passato. Una notte, ubriaco, in compagnia solo del suo cane, suona alla porta di Francesca, che lui chiama Franca. Lei è felicemente sposata con un medico e madre di due bambini e sta per trasferirsi a Parigi per lavoro. Il marito gli offre ospitalità e con il passare del tempo rivede il suo vecchio agente che torna alla carica per farlo tornare sul palco.

In mezzo a comparsate famose, da Linus e Nicola Savino in radio oltre a Max Pezzali, Gianni Morandi e Fiorella Mannoia presenti alla serata degli Italian Awards, è il protagonista che domina la scena spalleggiato da una convincente Barbara Ronchi, musa ispiratrice prima e grande rimpianto dopo. La sceneggiatura scritta dal cantante assieme a Chiara Barzini e Luca Infascelli insiste su questo scarto passato/presente oltre a sottolineare l’istinto autodistruttivo di Nic: le giornate passate sul divano e le notti al pub. Poi ci sono i flashback che rimettono a fuoco la felicità perduta. È la stessa mente del protagonista che, più che tornare indietro nel tempo, vorrebbe bloccare quei ricordi e renderli eterni.

Non ci sono molte canzoni ma Sulle nuvole lascia comunque il sospetto di un film egocentrico. La nostalgia è solo sul protagonista, su quello che ha potuto sbagliare e invece il film rende più ampi della sua vita e non è mai contagiosa rispetto invece a quella di Radiofreccia, il bell’esordio di Ligabue in cui invece trovare la sintesi giusta tra autobiografismo e ricostruzione. I personaggi secondari restano sullo sfondo, dalla figura del manager al marito di Francesca di cui non viene messo adeguatamente in evidenza il tormento personale che sta provando. Non c’è dubbio che la narrazione scorre fluida soprattutto nel modo in cui costruisce il ritorno sulla scena e Paradiso mette in gioco alcune delle paure del protagonista, come quella di stare sul palco ma la spreca nella scena in cui va a trovare la figlia di Francesca a scuola per darle coraggio per il saggio. In più ci sono citazioni distratte, un vinile di Piero Ciampi buttato lì in una casa in campagna e un finale di troppo con un ralenti che grida vendetta. Per andare davvero ‘sulle nuvole’ serve altro.

 

Regia: Tommaso Paradiso
Interpreti: Marco Cocci, Barbara Ronchi, Paolo Briguglia, Bettina Giovannini, Gigio Alberti, Giovanni Toscano, Fabio Morici, Federica Sabatini
Distribuzione: Warner Bros. Pictures
Durata: 100′
Origine: Italia, 2022

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
2
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Il voto dei lettori
2.76 (17 voti)

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