"The Women", di Diane English

Nelle intenzioni della regista e sceneggiatrice Diane English, questo remake distante settant’anni dall’omonima commedia di Cukor avrebbe dovuto essere “un tributo alle donne”. Invece si accontenta di farsi annoverare tra le commediole (apparentemente) innocue, e non si turba più di tanto nel salutare i suoi spettatori – le sue spettatrici – con un grossolano, prevedibile e auto-sconfessante “auguri e figli maschi”.
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Nelle intenzioni della regista e sceneggiatrice Diane English, alla prima prova su pellicola dopo anni di produzione televisiva, questo remake distante settant’anni dall’omonima commedia di Cukor avrebbe dovuto essere “un tributo alle donne”. Come allora, nel film compaiono esclusivamente personaggi femminili, rimanendo gli uomini in una situazione di permanente invisibilità ed inudibilità, costantemente tenuti nel fuori campo della narrazione. Dello script originale – a sua volta derivante da una pièce teatrale – rimane la struttura di base: quella di una commedia avviluppata intorno alle vicende umane che coinvolgono due amiche, Mary (Meg Ryan) e Sylvia (Annette Bening), e che chiamano in causa altri personaggi complementari: qualche amica, una bambina, una governante.
Ma il dato più importante, nella sua nuda crudezza, è un altro: The Women è un film estremamente debole, lontano dalla “bella rinfrescata” che, a sua detta, l’autrice intendeva dare ai precursori teatrale e cinematografico. Dove la primigenia pièce voleva esercitare un’opera di stigmatizzazione del decadimento dei costumi, colpendo la vacuità e l’insipidità della vita di alcune gentili signore della high society (obiettivo che trovò in Cukor una conferma filmica mordace e divertente), il film della English è ridotto al semplice abbozzo di “macchiette relazionali”, slegate fra loro e prive anche di un convincente significato autonomo. Con la complicità, peraltro, di una messa in scena notarile, che trasforma in patetico ciò che vorrebbe essere autoironico, e l’aggravante di una combinazione infelice di fattori di disturbo: come l’utilizzo strumentale di un personaggio inutilmente omosessuale, o l’involontaria – si spera – scelta di inscenare momenti di “metavita”, quali appaiono le riflessioni dirette ed indirette sulla bellezza messe in campo da attrici come la Ryan e la Bening, appena peri-cinquantenni ma già titolari di evidenti quanto imbarazzanti interventi di “ringiovanimento”.
Piuttosto che il “tributo alle donne” che avrebbe dovuto/voluto essere, The Women insomma si accontenta di farsi annoverare tra le commediole (apparentemente) innocue, e non si turba più di tanto nel salutare i suoi spettatori – le sue spettatrici – con un grossolano, prevedibile e auto-sconfessante “auguri e figli maschi”.
 
Titolo originale: The Women
Regia: Diane English
Interpreti: Meg Ryan, Annette Bening, Eva Mendes, Debra Messing, Jada Pinkett Smith, Candice Bergen
Distribuzione: BIM
Durata: 100’
Origine: USA, 2008
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