Un’avventura, di Marco Danieli

Sembra che la vera avventura sia fare un musical oggi parlando soltanto d’amore. Danieli ripropone i brani di Battisti-Mogol e costruisce una storia che rimane ferma al ritornello

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L’avventura di Matteo (Michele Riondino) e Francesca (Laura Chiatti) inizia nello stesso luogo – un piccolo paese della Puglia, agli albori degli anni ’70 – ma poi prende strade diverse. Mentre lei vuole vedere il mondo e sentirsi una donna libera, lui rimane fermo nella sua dimensione conosciuta, mentre sogna di diventare cantautore e aspetta il ritorno del suo primo amore. Se la vita li rimetterà insieme, sarà per far capire loro che anche se l’amore vero è una realtà, c’è sempre pure la possibilità di uno scontro, di una delusione. Di due strade che torneranno ad allontanarsi.

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Al suo secondo lungometraggio, Un’avventuraMarco Danieli (La ragazza del mondo) fissa ancora lo sguardo sull’amore giovanile e la ricerca della propria libertà, ma questa volta tutto scritto con le note delle canzoni di Lucio Battisti e Mogol. Forse la vera avventura è avere il coraggio di girare un musical in Italia, senza fermarsi ai pregiudizi o alla paura di essere criticati prematuramente. Ma cosa potrebbe stupirci di un film del genere? Il fatto che un volto riconosciuto si metta all’improvviso a cantare in italiano? Che le canzoni di Battisti/Mogol siano messe alla prova del tempo ancora un’altra volta? Che il cinema italiano, invece di guardarsi indietro e replicare modalità riassicuranti, decida d’intraprendere un’avventura che può essere considerata quasi una sorta di atto kamikaze?

Anche se l’intento di Danieli è rendere evidente ogni intenzione attraverso la musica, il canto e gli sguardi in macchina, Un’avventura si sostiene pure con il non detto, su argomenti – politica, storia, rivoluzione – affrontati sempre nella sfera privata, senza affacciarsi mai al mondo là fuori. Matteo, il cuore pulsante del film, comincia poi a diventare una sorta di Lucio Battisti che non arriva mai alla trasformazione totale, con i capelli che appena si muovono, lo sguardo sempre in macchina, l’atteggiamento timido e anche la nostalgia di non riuscire a esprimere tutto quello che vorrebbe dire. La sensazione di stare per sparire, di essere già un mito o un ricordo, un brano che si riproduce tantissime volte e che tutti conosco a memoria ma che nessuno riesce a capire del tutto.

Più che sfruttare un immaginario collettivo oppure avventurarsi con un genere che rischia 

di sparire, forse l’audacia di Danieli si trova nell’atto quasi puritano di prendere come centro, come bussola, semplicemente l’amore e la musica. Ma ormai ogni testo, ogni brano, ogni ritornello mostra sempre un pezzo allacciato ad una storia più lunga, più profonda, irraggiungibile, che è allo stesso tempo la promessa di una storia migliore da raccontare. 

Un’avventura lascia spesso la sensazione di restare sempre sospeso nel ritornello. Senza perdere mai di vista la cura per la forma, le luci e la proposta cromatica come riflesso di un’epoca e uno stato dell’anima – un po’ alla La La Land – la narrazione si concentra sul brano giusto nel momento appropriato e costruisce un tessuto fatto più di momenti che di continuità. Ma come il linguaggio della pubblicità – di cui si occupano entrambi i protagonisti – gli attimi brillanti vanno via troppo veloci e lasciano la sensazione di qualcosa d’incompiuto, o forse troppo leggero per restare nella retina e nell’anima.

“Quando s’alza il vento, più fermare non si può. Dove vado, non lo so”. Il brano che  sceglie il regista per catturare il flusso di una separazione – e anche la metafora delle rivolte come aria fresca di cambiamento che porta via anche le persone – diventa poi la rappresentazione di qualcosa di volatile, effimero, una messa in scena che riesce a mettere in piedi qualcosa che poi subito viene portata via dal vento.

Una volta superato il pudore iniziale o la ricerca di qualcosa in più, si può trascorrere un momento piacevole e godersi il ritornello, senza sapere però se torneremo ad ascoltarlo ancora.

Regia: Marco Danieli
Interpreti: Michele Riondino, Laura Chiatti, Valeria Bilello, Thomas Trabacchi
Durata: 105′
Origine: Italia, 2019
Distribuzione: Lucky Red

 

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