VENEZIA 67 – La "pecora nera" di Ascanio Celestini

Celestini e Ciprì
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celestini e ciprì

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#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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L'ingresso nel regno del Cinema con la "C" maiuscola per il giovane Ascanio Celestini è intriso di polemiche: selezionato per il Concorso Ufficiale della 67° Mostra del Cinema di Venezia, La Pecora Nera si assume l'oneroso compito di scalzare l'istituzione Pupi Avati, tra aspre critiche e qualche apprezzamento. Nella foto, lo vediamo sul set con una storica "pecora nera" del cinema italiano, il direttore della fotografia (ma anche attore, sceneggiatore, regista, montatore)  Daniele Ciprì

Dopo il promettente esordio alla regia col documentario di denuncia Parole Sante , ironica presa di posizione sul precariato presentata al Festival del Film di Roma nel 2007, il 38enne attore romano, eclettico cantastorie per vocazione, torna dietro la macchina da presa per regalare volti e voci all'omonimo libro nonchè spettacolo teatrale La Pecora Nera, raccolta di memorie di Nicola e dei suoi 35 anni di "manicomio elettrico".

Senza mai ambire all'universalità eppure sfiorandola grazie ad un umanesimo spontaneo ed orizzontale, dal particolare al particolare, commenta: io ascolto le storie di chi ha viaggiato attraverso il manicomio non per costruire una storia oggettiva, ma per restituire la freschezza del racconto e l’imprecisione dello sguardo soggettivo, la meraviglia dell’immaginazione e la concretezza delle paure che accompagnano un viaggio. (Ascanio Celestini).
 

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CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

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