Viaggio a sorpresa, di Roberto Baeli

Come l’ultimo dei tycoon Ronn Moss (qui attore e produttore) dedica un intero film alla “sua” Puglia. Ma il solo affetto non può sostenere un film che non prova mai a cercare una sua vera identità

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Dieci anni fa, Ronn Moss, il Ridge di Beautiful, si ritrova in Puglia per girare alcune puntate della soap e se ne innamora follemente. Tra la fine del 2021 ed il 2022 non solo si trasferisce in pianta stabile a Fasano, ma acquista anche una masseria centro di una nuova attività imprenditoriale. E tuttavia non basta, per dichiarare il suo amore nei confronti della Puglia Ronn Moss vuole fare le cose in grande. Così l’attore produce questo Viaggio a sorpresa, storia di un broker newyorchese che acquista una masseria in Puglia per chiudere un conto con il proprio passato, salvo poi ritrovare, attraverso il confronto con il luogo ed i suoi abitanti, quell’equilibrio interiore apparentemente perduto. Ronn Moss non solo produce ma interpreta e scrive anche il soggetto di questo film così fuori dal tempo, quasi il sogno di qualche ultimo tycoon.

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Per sviluppare il progetto, si fa aiutare dalla co-protagonista Mayra Pietrocola, da un cast di comprimari comici (Paolo Sassanelli, Totò Onnis, ma soprattutto Lino Banfi) e da Roberto Baeli, montatore, compositore, che qui esordisce alla regia. Baeli mantiene tuttavia la presa sul film forse soltanto negli attimi iniziali, quando racconta la delusione del protagonista nei confronti dell’ambiente New York ed il suo arrivo a Locorotondo con un montaggio ritmatissimo indubbiamente derivativo ma da cui trapela il coinvolgimento della regia nell’azione. Poi, però, perde interesse, si limita a circoscrivere gli spazi d’azione dei personaggi, a seguirli, ma lentamente si eclissa, preferendo lasciare a loro la gestione dei tempi e dei modi del racconto. È il primo grande errore alla base di Viaggio a sorpresa, che, sballottato tra le personalità forti di Ronn Moss e del duo Onnis/Cursio Giacobbe cede quasi subito ad una grave crisi d’identità. Il film di Baeli non sa infatti se essere fino in fondo una commedia grottesca o una rom com dal piglio pedagogico, soprattutto perché entrambe le strade portano a inesorabili vicoli ciechi: Ronn Moss non si libera infatti dei tratti del suo Ridge, mentre Onnis e Cursio Giacobbe fanno il possibile ma non riescono a emancipare la loro comicità da una dimensione “instant”, superficiale, quasi da video di Youtube.

Viaggio a sorpresa

Ma a ben vedere a Viaggio a sorpresa manca proprio il desiderio di raccontare una storia. Tutte le linee sembrano essere rimaste allo stato del soggetto, a tal punto che a volte il film sembra prendere apertamente tempo soltanto per evitare di sviluppare certi spunti narrativi o si allontana dal suo protagonista per aprire qualche superficiale sottotrama solo per non ammettere di girare a vuoto. Per raccontare la poca confidenza che il sistema ha con il suo spazio narrativo non serve in realtà spingersi fino ad alcuni stratagemmi che la diegesi usa per risolvere certi snodi altrimenti difficili da gestire (con intere, potenziali, sequenze risolte dall’onnipresente voice over di Ronn Moss), basta riflettere sul modo in cui il racconto fraintenda il suo centro narrativo. Lo spunto che dà il via al film, quel segreto che ha spinto il broker da New York a Locorotondo rimane infatti sullo sfondo. Riemerge solo sul finale, negli ultimi minuti, quando ormai è troppo tardi. La linea narrativa che avrebbe dovuto sostenere il racconto si riduce dunque ad un pretesto vuoto, quasi ad un Mcguffin per una narrazione edificante. Ma il problema rimane e, anzi, si fa più evidente. Non venendo preparato, anticipato, nel modo giusto, il potere formativo del racconto non può infatti che soffrirne.

Allo stesso Moss è però evidente che tutto questo non interessi. Il suo obiettivo è infatti offrire una cartografia sentimentale della sua terra d’adozione, una rappresentazione che tuttavia non può che subire lo sguardo dell’individuo “alieno”, affascinato da quegli spazi ma incapace di entrare davvero in contatto con l’autenticità del luogo. Raggiungere la vera Puglia a partire da Viaggio a sorpresa è in effetti arduo. La rappresentazione degli spazi va infatti rapidamente alla deriva, distorta dallo sguardo di Moss ma anche da una macchina del cinema sempre più evidente e che incrocia le sue traiettorie con le opprimenti esigenze promozionali del territorio, tra voli di droni che disperdono l’attenzione dello spettatore ed un racconto degli spazi che procede sempre più per cliché, tra pizziche e burrate.

È un’impresa a tratti folle, quella che sostiene Viaggio a sorpresa, un film nutrito dalla buona fede e dal sincero affetto del suo protagonista nei confronti di un territorio ma a cui manca praticamente tutto il resto, a partire da un’identità creativa forte che possa sostenerlo. E allora il meccanismo non può che cedere, appoggiarsi ad altri sistemi, griglie (quella promozionale in primis) che però finiscono per privarlo anche di quel poco di calore che pareva essere riuscito a proteggere.

 

Regia: Roberto Baeli
Interpreti: Ronn Moss, Lino Banfi, Mayra Pietrocola, Paolo Sassanelli, Marit Nissen, Pietro Genuardi, Totò Onnis, Fabio Cursio Giacobbe
Distribuzione: Minerva Pictures
Durata: 97′
Origine: USA, Italia, 2021

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
1.5
Sending
Il voto dei lettori
3.29 (14 voti)
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