"Parlami d'amore", di Silvio Muccino

Tutto odora di polvere, nell’opera prima di Silvio Muccino, si sente più la vecchiaia che la giovinezza, si percepisce più il tempo passato di quello a venire. Sarebbe bello che tutto questo fosse frutto di una progettualità, ma in realtà è solo effetto di una performance sovrastrutturata: una bolla di sapone che non ne vuole sapere di scoppiare e rivelare il suo magnifico vuoto

--------------------------------------------------------------
CORSO DI SCENEGGIATURA ONLINE DAL 6 MAGGIO

--------------------------------------------------------------

Strano come tutto odori di polvere in Parlami d’amore, come si senta più la vecchiaia che la giovinezza, si percepisca più il tempo passato di quello a venire. L’intenzione di staccarsi dal filone giovanilistico è chiara, l’idea di lasciarsi alle spalle il "come-te-nessuno-mai" e il "che-ne-sarà-di-noi" per abbozzare il barocchismo âgé di un immaginario che cita in disappartenenza nouvelle vague e chiatte sulla Senna, chiama a raccolta rughe chapliniane, installa scenografie in laceri parquet da antiquariato rurale… Una Roma da bere in postmoderna performance anni Ottanta si materializza sullo sfondo, accogliendo il residuale maledettismo di un figlio dei centri di accoglienza per tossici tra le braccia di una gioventù patinata e benestante, persa in orgiastiche feste kubrickiane… Una psicologa pentita e penitente che insegna la seduzione a un figlio di nessuno gettato nel mondo con gli strumenti del restauro ("restituire la vita", preferisce dire lui…), una squinzia angelicata che puzza di latte e dolcevita anche solo a guardarla da lontano, un cugino tossico che predice disgrazia in ogni gesto… Sì, insomma, strano come Parlami d’amore sia in realtà un film residuale, distratto in un tempo che non rappresenta nessun presente, ma neanche nessun vero passato. Sarebbe bello che tutto questo fosse frutto di una progettualità, ma in realtà è solo effetto di una performance sovrastrutturata, una bolla di sapone che sfida il tempo, una di quelle bolle che non ne vogliono sapere di scoppiare e rivelare il loro magnifico vuoto…

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------

Scaraventato nel mondo senza neanche la colpa di esser stato un tossico, Sasha cerca il suo amore infantile (Benedetta) e incorre nella (lezione di) seduzione di Nicole: triangolo imperfetto, perché nessuno ama nessuno, ma tutti amano l’idea di amare tutti. Come sempre quando si parla troppo di sentimenti, i sentimenti sfuggono inesorabili: lo dice già il titolo, del resto… Parlare d’amore, farlo fermentare in botti di rovere, caldeggiare la fragranza di un profumo: il cinema sta da un’altra parte, nel tempo supremo del resistere alla ipertrofica performance di questo giovane divo che dovrebbe mettere a frutto la sua immaturità e invece la carica di una sapienza che non possiede. Troppi colori, troppi oggetti in scena, troppe anse e troppe ansie: svaporare appare impossibile, tutto si pone con una pesantezza strutturale che non lascia scampo. Soprattutto nella seconda parte, che diviene davvero pesante (nel senso di noiosa) nel suo melodramma malamente incarnato in personaggi senza peso reale, nei dialoghi che vestono d’ansia il dramma e si affidano a scambi incomprensibili di battute, nei buchi di sceneggiatura che risolvono frettolosamente snodi e assenze. Per non dire della tentazione da tavolo verde del finale, della torsione gambling che si offre con presunzione alla soluzione conclusiva. L’eccesso di materia grava sulla struttura e la rende ingombra e fragile, pronta a crollare e tenuta in piedi solo dalla forza di un sistema cinematografico attuale, che purtroppo non necessità più di un reale immaginario. Parlami d’amore porta le stimmate di Silvio Muccino: esagitato, esagerato, privo di registro. Potrebbero essere qualità, se solo il giovane attore/scrittore/regista non avesse l’ansia della prestazione.

 

 

Regia: Silvio Muccino

Interpreti: Silvio Muccino, Carolina Crescentini, Aitana Sanchez-Gijon, Andrea Renzi, Geraldine Chaplin

Distribuzione: 01 Distribution

Durata: 115’

Origine: Italia, 2008

 

--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array