“The Heist – Il colpo” di David Mamet

“The Heist” conferma talento di Mamet nella direzione del cast e nella costruzione della trama, ma mette a nudo l’eccessiva teatralità di una messa in scena troppo timida verso i ritmi incessanti dei moderni action-movie

--------------------------------------------------------------
CORSO DI SCENEGGIATURA ONLINE DAL 6 MAGGIO

--------------------------------------------------------------

I film di David Mamet sono un raro esempio di cinema attoriale, storie dove il tessuto narrativo avvolge il corpo dei protagonisti, lasciandosi continuamente plasmare da interpretazioni sopra le righe e contaminare dalla verve di personaggi in bilico fra noir e commedia brillante. Un cinema squadrato da sceneggiature che scattano come precisi meccanismi ad orologeria e curvato sui volti di grandi attori sempre pronti a sfidare la certezza del testo con l’incertezza di un gesto, una smorfia, una battuta rubata. Sono queste le cifre stilistiche che innervano l’opera di Mamet – dagli esordi con “La casa dei giochi” fino a “Il caso Winslow”, passando per le claustrofobiche inquadrature di “Homicide” e “La formula” -, scrittore di cinema innamorato della Hollywood anni’40, di quelle torbide atmosfere a metà fra suspense e sottile ironia. Le stesse atmosfere e i “detour” visivi che tornano puntuali in “The Heist – Il colpo”, altro film costruito come una rigida partitura musicale e affidato all’ispirazione artistica di raffinati esecutori come Gene Hackman e Danny DeVito, autentici mattatori di questa cronaca di una rapina impossibile infarcita di citazioni cinefile e vorticosi giochi linguistici fra i due protagonisti.
E se il copione si diverte ad omaggiare le commedie straparlate di Howard Hawks o di Preston Sturges, altro regista-sceneggiatore degli anni della Grande Guerra famoso per dialoghi taglienti e battute a raffica, la storia corre via liscia fra l’assalto ad una gioielleria blindata, qualche colpo di scena ed un rocambolesco finale. Anche se la macchina da presa non sempre riesce a tenere il passo delle parole, e il gran ritmo della sceneggiatura sembra smarrirsi fra troppe inquadrature scontate ed un montaggio incapace di dettare i tempi giusti alle sequenze d’azione. Così “The Heist” conferma le indubbie doti “letterarie” di David Mamet, il suo talento nella direzione del cast e nella costruzione della trama, ma mette a nudo l’eccessiva teatralità di una messa in scena troppo timida verso i grandi spazi aperti e i ritmi incessanti dei moderni action-movie.
Titolo originale: Heist
Regia: David Mamet
Sceneggiatura: David Mamet
Fotografia: Robert Elswit
Montaggio: Barbara Tulliver
Musica: Theodore Shapiro
Scenografia: David Wascoc
Costumi: Renée April
Interpreti: Gene Hackman (Joe Moore), Danny DeVito (Bergman), Delroy Lindo (Bobby Blane), Sam Rockwell (Jimmy), Rebecca Pidgeon (moglie di Moore), Ricky Jay (Pinky Pincus), Alan Bilzerian
Produzione: Don Carmody, Cas Donovan, Scott Ferguson, James A. Holt per Franchise Pictures, Indelible Pictures, Morgan Creek Productions, Stolen Film Productions
Distribuzione: Warner Bros. Italia
Durata: 111’
Origine: Usa, 2001

--------------------------------------------------------------
#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

--------------------------------------------------------------
--------------------------------------------------------------
CORSO ONLINE SCRIVERE E PRESENTARE UN DOCUMENTARIO, DAL 22 APRILE

--------------------------------------------------------------

    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    Array