28/5/2008 – Usa: più pubblico per i film di qualità

Intervistata Linda Blackaby del San Francisco International Film Festival

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Negli Usa aumenta il pubblico che al cinema vuole altro oltre ai blockbuster. A dichiararlo è Linda Blackaby, direttore del San Francisco International Film Festival (SFIFF), il più antico dei festival cinematografici dell’America del Nord, che quest’anno ha raggiunto la cinquantunesima edizione. Blackaby non è sorpresa del fatto che un certo tipo di cinema hollywoodiano stia perdendo terreno in Europa a beneficio delle produzioni locali. 
Il nostro pubblico, nel corso degli anni, è in continuo aumento – spiega al Giornale dello Spettacolo – per vedere piccoli e grandi film di tutto il mondo, fidandosi delle scelte dei nostri programmatori. Sono gli stessi spettatori di tanti blockbuster, ma al tempo stesso sono anche alla ricerca di qualcosa di diverso e alternativo all’offerta hollywoodiana”. 
Il circuito dei festival cinematografici negli Stati Uniti è il più importante del mondo ed è talmente rilevante sotto il profilo commerciale, ma anche artistico, da essere diventato una sorta di vera e propria forma di distribuzione alternativa delle produzioni internazionali che, altrimenti, non raggiungerebbero il territorio nordamericano. L’elemento sociale resta fondamentale per convincere il pubblico a vedere film in grado di stimolare discussioni: “Per noi – dice la Blackaby – è molto importante coltivare  il nostro pubblico attraverso le attività permanenti della San Francisco Film Society, che guardano anche al cinema italiano. Gli esercenti sanno bene che il cinema d’autore, non avendo soldi per la promozione, trova il suo spazio solo se lavora sul pubblico in maniera attenta e continuativa”. 
Le prospettive di crescita e di ulteriore diffusione del cinema internazionale negli Stati Uniti, così come quelle dello sviluppo della produzione europea, sono legate a doppio filo all’espansione del digitale. “Il cinema art house – puntualizza ancora Linda Blackaby – sta subendo un forte attacco dalla diffusione dei contenuti via Internet, Video On Demand e dal mercato home video più in generale. E’ difficile prevedere come questi cambiamenti influenzeranno il mercato. Ormai molte distribuzioni puntano a modelli di business alternativi rispetto a quelli tradizionali, ma è difficile dire come un aumento dell’offerta interesserà il mercato. Certo è che tutti quanti siamo interessati a un modello di sviluppo sostenibile, soprattutto per il cinema in sala”. (d.a.)

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