5/9/2005 – Cinema mio, ma quanto mi costi…

E se lo dicono i distributori…

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"I film costano troppo. Il male del cinema è anche questo". A dirlo al Giornale dello Spettacolo è Paolo Pozzi, direttore commerciale di Medusa e neo presidente dell'Unidim, unione distributori, preoccupato, così come gli altri operatori del settore, per gli alti costi di produzione e acquisizione dei film. "Costa tantissimo anche il prodotto italiano – aggiunge Pozzi – e questo rende complicato l'obiettivo di raggiungere il trenta o quaranta per cento di mercato grazie ai film nazionali".
L'aumento dei prezzi, secondo Vania Traxler di Lady Film, "dipende in buona parte dalle percentuali dei venditori, dalle spese dei festival e dalla promozione".
Preoccupato per le spese di lancio è anche Andrea Occhipinti di Lucky Red: "la promozione incide notevolmente sul budget complessivo. Compri un titolo e sai già che devi spendere un trenta per cento del suo valore per il lancio".
Valerio De Paolis, della Bim, insiste sulla promozione, sempre più costosa e difficile: "fino a qualche anno fa ci aiutava la stampa con un corpo critico compatto che, scrivendo su testate importanti, spingeva la gente ad andare al cinema. Adesso le cose sono molto cambiate e i giornali, con i loro giudizi sintetici e le "tramine", non fanno più promozione".
Difficile la situazione anche per Luciano Sovena, dell'Istituto Luce: "i prezzi oggi non tengono conto del mercato italiano che è completamente esploso. Fortunatamente, per certe acquisizioni c'è il mercato video a coprire le spese. Il futuro, però, resta difficile per chi non compra avendo alle spalle una televisione che ti garantisce di spalmare la spesa. Sono scarsamente ottimista e temo che in futuro non ci sarà spazio per tutti".
Secondo Ernesto Grassi di Eagle Pictures: "i film costano molto, ma essendo le trattative in dollari, fino ad ora siamo stati avvantaggiati dall'euro forte".
Per Michele Napoli di Filmauro "alcuni prezzi sono "allucinanti" perché non tengono conto di quello che dovrebbe incassare un film per recuperare almeno le spese. Come fa un titolo medio a costare quattro milioni di dollari? Questo significa che uno importante può arrivare a nove – dieci".
Gianluigi Della Casa, di Medusa Cinema e vicepresidente Anec, associazione esercenti cinema, sottolinea che gli alti costi dei film stanno avendo delle gravi ripercussioni anche sull'esercizio: "dobbiamo renderci conto che in Italia c'è una crisi dei consumi e che, comunque, anche negli Stati Uniti il cinema soffre una grande concorrenza da parte di altre forme di divertimento. Tutto questo fa pensare all'inizio di una profonda trasformazione strutturale di un sistema che deve necessariamente cambiare per sopravvivere".

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