The Lure, di Agnieszka Smoczyńska

Nella Polonia anni ’80 si muovono due sinuose donne-sirene, le quali dietro a volti bellissimi nascondono un lato animalesco. Un musical horror in programmazione al Monsters di Taranto in streaming

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The Lure: l’esca, il richiamo. Il canto che ammalia ed attira. Ed è infatti canto magnetico delle sorelle sirene (Silver e Golden, Argento e Dorata, interpretate rispettivamente da Marta Mazurek e Michalina Olszańska), trovate una notte su una spiaggia da un gruppo di musicisti di un night club e portate lì come grande attrazione, a dare ad Agnieszka Smoczyńska il punto di partenza per il suo film così sui generis.  A metà fra le sirene omeriche figlie della tradizione classica e l’immortale donna-pesce descritta da Hans Christian Andersen, le creature della regista polacca hanno poco o nulla della Ariel di Walt Disney, a sua volta adattamento edulcorato della fiaba dello scrittore danese.

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A contatto con l’acqua Argento e Dorata sviluppano una lunga e viscida coda della quale vengono private quando l’acqua viene a mancare. Come per la sirenetta di Andersen anche per loro è prevista la trasformazione in spuma di mare, nel caso in cui l’innamorato umano dovesse scegliere un’altra. Ed infatti sarà Argento a trovare l’amore sulla terraferma, nelle fattezze diafane del bassista della band, per il quale deciderà di amputarsi la coda e di costruirsi arti e genitali femminili, dei quali le due sirene, anche nel momento della trasformazione in versione “umana”, sono sprovviste. Questa trasformazione implica però la perdita della voce, un elemento fondamentale per le due sorelle, cantanti di punta del locale notturno, ma è una trasformazione per cui Argento non vuole sentire ragioni, ne ha bisogno.
La necessità di poter vivere la fisicità umana, di staccarsi dalla sua condizione vincolante a cui però sa di essere comunque indissolubilmente legata nel profondo della sua essenza. La ricerca di una nuova vita sotto un’altra forma nella speranza che l’amore riesca a permetterlo (ma abbiamo già ricordato come il lieto fine disneyano sia piuttosto lontano dalla cruda visione della regista, che qualche anno fa si è dedicata alla narrazione di un’altra vita che si trasforma, questa volta a causa della perdita di memoria, con Fuga). A cercare di opporsi fino alla fine a questo irrefrenabile bisogno di sua sorella sarà Dorata, molto più strenuamente ancorata alla sua essenza primordiale. Tra di loro le due molto spesso comunicano in un modo incomprensibile agli umani e a più riprese non disdegnano un pasto a base proprio di questi ultimi, ed è qui che l’elemento horror prende propriamente piede. Gli uomini, attratti da una notte di divertimenti, diventano in un rovesciamento volto anche ad una sorta di presa in giro della visione maschio-centrica, la portata principale di macabri banchetti in riva al mare.

E l’altro polo fondamentale di The Lure (Córki dancingu il suo titolo originale) è costituito dalla musica. Il film infatti si fregia del titolo di primo musical nella storia del cinema polacco. Ed è sicuramente un esordio particolare. Smoczyńska ambienta il tutto in uno squallido locale della Polonia comunista il quale però è allo stesso tempo estremamente curato nelle performance e scenografie e con l’arrivo dell’attrazione extra- ordinaria delle due sorelle sirene raggiunge l’apice del weird. Il canto ammaliante che le due creature intonano nelle prime sequenze del film viene poco dopo sostituito da una vivace versione di I Feel Love di Donna Summer che risuona per tutte le stanze del night club. Questa cucitura della musica, cantata quasi integralmente in lingua polacca, all’interno di molte scene (inclusa la scena fra i due innamorati che potrebbe essere uscita da dei distorti Moulin Rouge o La La Land) ha corso il rischio di apparire a tratti fuori luogo, finendo invece per aumentare l’elemento bizzarro e affascinante del film. Sicuramente infatti ciò che colpisce prepotentemente di The Lure è il comparto visivo estremamente curato unito a questa inusuale componente musicale, che fa da cornice ad una storia intrisa di interessanti spunti sul rapporto tra terra e mare (e il loro relativo incontro).

The Lure è uscito in patria nel 2015 e ha ricevuto il Premio speciale della giuria al Sundance 2016.

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3.6

Il voto al film è a cura di Simone Emiliani

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Il voto dei lettori
3.4 (5 voti)

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