LOCARNO 65 – Lore, figli delle SS. In viaggio tra i fantasmi del dopoguerra
Il trailer è visibile anche qui
Dopo le prime foto, ecco il trailer di Lore, presentato in questi giorni al 65° Locarno Film Festival. Adattamento di una delle tre storie contenute nel premiato romanzo d'esordio di Rachel Seiffert The Dark Room, Lore è il secondo lungometraggio della regista australiana Cate Shortland, che ha esordito nel 2004 con Sommersault, interpretato dai connazionali Abbie Cornish e Sam Worthington e presentato a Cannes.
Selezionato quest'anno anche a Toronto e Sydney, e in uscita a ottobre in Germania, Lore è una storia di sopravvivenza e di formazione che racconta un punto di vista poco indagato nella storia del cinema: quello dei bambini figli dei nazisti catturati dalle forze alleate nel 1945.
Lungo la strada, i ragazzini si imbattono in un paesaggio devastato, la povertà e la fame del dopoguerra, e per la prima volta sono messi di fronte alle conseguenze delle azioni dei loro genitori.
L'incontro con un giovane sopravvissuto ebreo, Thomas (Kai Malina) metterà in crisi anche la percezione dell'estraneo di Lore: quello che le è stato sempre additato come il nemico aiuta il piccolo gruppo a superare ostacoli e situazioni difficili – e segna il suo passaggio dall'infanzia a un'adolescenza sensuale: Thomas la attrae la respinge insieme.
"Mi sono sentita colpita a vari livelli quando ho letto per la prima volta il romanzo di Rachel Seiffert. Mi è piaciuto 'Das Unheimliche', l'elemento perturbante presente nella storia di questi bambini, il modo in cui rielaborano un paesaggio attraversato dai fantasmi del dopoguerra" racconta la Shortland, del '68, un marito regista come lei, Tony Krawitz (Dead Europe).
"La fisicità del film deriva anche dall'accattivante e apparente semplicità del romanzo: i bambini devono andare da A a B. Ma dietro questo tema, ci sono aspetti infinitamente più complessi.
Parliamo di colpa e di responsabilità, di cosa significa riconoscersi figli di criminali. Lore è piena di domande, sa che alcune di esse non potranno mai avere risposta, e dietro il suo aspetto tranquillo, credo resti inespressa una rabbia incontenibile.
Soprattutto, volevo che il mio film fosse inconfondibilmente contemporaneo. Non parla al passato, cerca il dialogo con il presente."
La splendida fotografia è di Adam Arkapaw (Animal Kingdom e Snowtown) la coproduzione dell'australiana Porchlight Films, della tedesca Rohfilm e della britannica Edge City Films. Il libro di Rachel Seiffert è stato pubblicato in Italia da Frassinelli come La camera oscura.
Online c'è un'interessante conversazione con la regista in occasione del Sydney Film Fest.
Nella nostra gallery, tutte le nuove foto di Lore.