Addio a Narciso Ibáñez Serrador, maestro dell’horror spagnolo

Il regista di Gli orrori del liceo femminile e Ma come si può uccidere un bambino? aveva 83 anni

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Si è spento il 7 giugno di quest’anno all’età di 83 anni il regista spagnolo Narciso “Chicho” Ibáñez Serrador, che nonostante abbia diretto due soli lungometraggi è considerato uno dei maestri del cinema horror spagnolo. Figlio di un regista e attore teatrale spagnolo e di un’attrice cinematografica argentina, Serrador nasce a Montevideo, in Uruguay, nel 1935. All’età di 12 anni si trasferisce in Spagna dove, successivamente, inizia la sua carriera di attore e regista teatrale.

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Nel 1963 inizia a lavorare per la televisione spagnola. Tre anni più tardi crea la serie televisiva Historias para no dormir, una serie horror composta sia da adattamenti di grandi autori della letteratura, come Ray Bradbury, Henry James, Edgar Allan Poe e Frederic Brown, sia da storie originali dello stesso Serrador, che nei panni di sceneggiatore si fa accreditare con lo pseudonimo di Luis Peñafiel. La serie, che non risparmia velate critiche al governo franchista, dura fino al 1982 e l’idea viene ripresa nel 2007 nel progetto Películas para no dormir, che include la collaborazione di registi del calibro di Mateo Gil, Jaume Balagueró, Paco Plaza, Enrique Urbizu e Álex de la Iglesia.

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Nel 1969 Serrador dirige il suo primo lungometraggio Gli orrori del liceo femminile (La residencia). È la storia di una ragazza che entra in un collegio femminile francese di fine Ottocento retto dalla severa direttrice Madame Fourneau, interpretata da Lilli Palmer. Presto iniziano ad avvenire misteriosi delitti e le ragazze spariscono una dopo l’altra. Questo film è un’allegoria politica che sposta l’ambientazione nella Francia del XIX secolo per poter sfuggire alla censura franchista e impiega una messa in scena che porrà le basi per l’horror d’autore degli anni ’70. Un cult movie destinato negli anni a guadagnare sempre più fama presso gli amanti del genere.

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Bisogna aspettare il 1976 per avere il secondo e ultimo lungometraggio Ma come si può uccidere un bambino? (¿Quién puede matar a un niño?), altro film leggendario destinato a diventare un cult ancor più del precedente. Narra la storia di una coppia inglese in vacanza nel Mediterraneo che sta per avere un figlio. I due decidono di compiere una deviazione e arrivano sull’isola di Almanzora, che escluso un gruppo di bambini, risulta completamente disabitata. Quando incontreranno un uomo, questi rivelerà che tutti gli adulti sono stati uccisi dai bambini, dopodiché morirà esattamente come gli altri adulti. Anche questo film, tratto dal romanzo di Juan José Plans El juego de los niños, è ricco di riflessioni sociali e politiche.

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Il successo di Serrador in Spagna è dovuto anche dal fortunato programma televisivo Un, dos, tres… responda otra vez, un game show lanciato nel 1972 durato fino al 2004 che include diverse format televisivi come il quiz e la competizione fisica. Nel febbraio 2019 Serrador è stato insignito del Premio Goya alla carriera annunciato una delegazione composta da Álex de la Iglesia, Alejandro Amenábar, J.A. Bayona, Jaume Balagueró, Paco Plaza, Rodrigo Cortés, Juan Carlos Fresnadillo e Nacho Vigalondo.

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