"Ballo a tre passi", di Salvatore Mereu
Se la caratterizzazione quasi da "Respiro" dei quattro bambini dell'inizio e' intrigante, Mereu pian piano si smarrisce, deciso a percorrere la strada di un melodramma con una gamba sola.
Quattro stagioni in Sardegna secondo Salvatore Mereu. La primavera di quattro bambini che scoprono il mare, l'estate di un pastore che incontra il primo amore, l'autunno di una suora che torna a casa, l'inverno di un anziano che trova la morte durante un fuggevole incontro con una prostituta. Legati tra di loro da personaggi che scivolano da una storia all'altra i quattro episodi si muovono progressivamente dalla Sardegna più aspra e incontaminata al grigiore della città. I toni dell'esordio sono documentaristici, l'incomprensibile dialetto sardo porta lo spettatore a concentrarsi sulla bellezza del paesaggio e sui movimenti incerti del gruppo di bambini alla ricerca del mare. Le immagini scorrono fluide verso l'estate di Michele, un pastore selvaggio, a suo agio solo nella sua baracca montana. L'incantesimo si spezza quando incontra una bella francese che si invaghisce misteriosamente di lui e, intrigata dal suo fascino rude, lo corteggia. Mereu si da quasi al surrreale, filmando una (involontariamente) demenziale scena in cui Michele consuma la sua prima volta convinto di avere a che fare con una pecora. L'autunno incombe e con lui arriva una improbabile suora somigliante più a Ines Sastre che a una madre badessa. Il regista sardo filma il suo disorientamento di fronte all'incontro con la famiglia per un matrimonio con accenti melodrammatici che mal si combinano con la recitazione da Incantesimo della protagonista. Nel matrimonio c'è un anziano signore che suona la fisarmonica ed è con lui che Mereu entra nell'inverno del film. Intrappolato nella solitudine del suo appartamento l'uomo cerca fuori qualcuno che faccia risuonare la sua gioia spezzata, così esce per incontrare una prostituta. Tornato con lei a casa le chiede di suonare la fisarmonica e di cantare insieme prima di fare l'amore ma un infarto lo sorprende sul più bello. Sospeso in un campo della sua Sardegna l'uomo incontra tutti i suoi cari in una sorta di antipasto dei 'campi elisi' dove sfilano anche i vari protagonisti del film. Il suo 'ballo' è spezzato sul più bello ma in realtà quello di Mereu si ferma subito dopo il primo. Se Il primo passo del suo 'ballo' ricorda da vicino le atmosfere di Respiro, Mereu pian piano si smarrisce deciso a percorrere la strada del melodramma, andando così, inevitabilmente, fuori tempo.
Sceneggiatura: Salvatore Mereu
Fotografia: Renato Berta, Tommaso Borgstrom, Renato Bravi, Nicolas Franick
Montaggio: Paola Freddi
Musica: Giampaolo Mele Corriga
Scenografia: Giada Calabria
Costumi: Stefania Grilli, Silvia Nebiolo, Valentina Scalia
Interpreti: Caroline Ducey (Solveig), Yael Abecassis (Francesca), Michele Carboni (Michele), Daniele Casula (Andrea), Mauro Frongia (Macangiu), Angelo Botti (Peppeddu), Sebastiano Lai (Istene), Tonino Fulgheri (Marieddu), Francesco Vedele (Padre Marieddu)
Produzione: Gianluca Arcopinto, Andrea Occhipinti per Eyescreen
Distribuzione: Lucky Red
Durata: 107'
Origine: Italia, 2003