Bif&st – Tra vita e spettacolo

Con Stefania Rocca – che condurrà la cerimonia di consegna dei premi – si chiude quest’anno il ciclo dei “Focus su ”. È anche l’ultimo giorno di Panorama Internazionale: si inizia con Kafkas der Bau di Jochen Alexander Freydank. Poi Fuori Concorso Magicarena di Andrea Prandstraller e Niccolò Bruna e in serata proiezione di The Misplaced World di Margarethe von Trotta

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MagicarenaÈ con Stefania Rocca, che si chiude quest’anno il ciclo dei “Focus su ” al Teatro Margherita, condotti da Franco Montini. Il cinema? «È un bellissimo lavoro solo se lo ami, altrimenti è terribile». Un’ora di conversazione, dal primo ciak a 16 anni, a Torino, la sua città («Ho fatto il provino senza dire nulla ai miei genitori e mi hanno presa, ero una sposa sulla scalinata della basilica. Punto, finiva lì») a oggi. Il Centro Sperimentale a Roma, un secondo anno di studi ancora da terminare e il set diventa Nirvana di Salvatores: «Quella ragazza hacker dai capelli blu era anche un po’ una fatina», racconta. Finito il film, inconcluso il percorso al Centro Sperimentale, così come lo sarà quello all’Actors Studio, dopo alcuni seminari e corsi privati, in una New York dove ha lavorato anche come barista. La Viol@ di Donatella Maiorca: «Quello era un personaggio che in qualche modo anticipava il tempo che sarebbe venuto, fra internet e social network, un film che ho abbracciato». Ancora, il racconto dei personaggi con D’Alatri, Carlo Verdone e Cristina Comencini, l’esperienza con Anthony Minghella, Kenneth Branagh e Abel Ferrara, il successo televisivo di Tutti pazzi per amore e di Una grande famiglia. «Un personaggio che mi piacerebbe interpretare? Alda Merini. Quelli realmente vissuti sono i più difficili, mi è successo con Edda Ciano e Mafalda di Savoia». E ancora: «I personaggi più simili a te rischi di giudicarli, quelli molto diversi da te sono più difficili, devi entrare nei loro pensieri, ma è molto stimolante». Nella serata finale al Petruzzelli, la Rocca condurrà la cerimonia di consegna dei premi. Al Bif&st ha portato anche due cortometraggi da lei diretti: Osa, sul tema dei matrimoni forzati che «in Italia esistono ancora e non lo sapevo», e L’abbraccio con protagonisti alcuni studenti e un’insegnante di una scuola-container a L’Aquila. E un lungometraggio in futuro? «Mi piacerebbe, anzi vorrei proprio fare un film in Puglia, sappiate che ho una storia meravigliosa».

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the misplaced worldÈ anche l’ultimo giorno di Panorama Internazionale. Si inizia con Kafkas der Bau (Kafka’s the Burrow) di Jochen Alexander Freydank, nato nel 1967 a Berlino Est e Premio Oscar nel 2009 per il miglior cortometraggio con Toyland. Introdotto da Enrico Magrelli prima della proiezione, il regista ha spiegato come l’amore per Kafka lo accompagni dall’età di 16 anni, mentre ne sono stati necessari 10 dal momento dell’ideazione del film. Che, ispirandosi al racconto (incompiuto) La tana dello scrittore, racconta di un uomo che fa della sua casa in un complesso residenziale la sua tana per proteggersi dal mondo, dai nemici. Un film-viaggio dentro le sue ossessioni, dentro la sua mente che sprofonda, un incubo allucinato dentro la sua progressiva deriva, dentro un mondo che diventa sempre più brutto, più violento, più misero. Un film che ha impronta personale forte dal punto di vista visivo, meno sul piano narrativo, nonostante la grande prova dell’attore Alex Prahl. Tra scena e backstage, invece, tra la vita e lo spettacolo, attorno e dentro l’Aida di Verdi allestita dalla compagnia La Fura dels Baus, il documentario Fuori Concorso Magicarena di Andrea Prandstraller e Niccolò Bruna, scritto e prodotto da Agnese Fontana. In serata, ancora al Petruzzelli, dopo la Lezione di cinema in mattinata, proiezione di Die Abhandene Welt (The Misplaced World) di Margarethe von Trotta, premiata anche con il Fipresci 90 Platinum Award e accompagnata da Katja Riemann, ritornata su un suo set. Premio Miglior Opera Prima/Seconda a Più buio di mezzanotte di Sebastiano Riso, assegnato da una giuria composta da 30 spettatori e presieduta da Jean Gili.

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