Blog GUERRE DI RETE – Social, odio e disinformazione

La newsletter di notizie cyber a cura di Carola Frediani: Oggi si parla di criptoguerre e dichiarazioni sulla cifratura; social, odio e disinfo tra campagna Usa e leaks; CyberCommand e Microsoft

Guerre di Rete – una newsletter di notizie cyber
a cura di Carola Frediani
N.84 – 17 ottobre 2020

Oggi si parla di:
– criptoguerre e dichiarazioni sulla cifratura
– social, odio e disinfo tra campagna Usa e leaks
– CyberCommand e Microsoft contro Trickbot
– truffe informatiche in Italia
– spyware
– e altro

 

SOCIAL, ODIO E DISINFO
Facebook vieta ads antivaccini

Facebook continua a dare un giro di vite sulla propria piattaforma, evidentemente preoccupata che con le elezioni americane la situazione gli sfugga definitivamente di mano. Ha dunque messo al bando le pubblicità antivaccini. Ovvero, come spiega SkyTg24, “ora, se una pubblicità scoraggia esplicitamente una persona a vaccinarsi, verrà rifiutata dall’azienda. Tuttavia, saranno ancora consentiti annunci a favore o contro la legislazione e opinioni divergenti sulle politiche governative legate ai vaccini. Allo stesso modo, contenuti vicini a posizioni no-vax continueranno a essere visualizzati organicamente sulla piattaforma e all’interno dei gruppi. Il divieto è quindi circoscritto alle inserzioni pubblicitarie esplicite”.

E no a contenuti che negano l’Olocausto
E poi ha aggiornato il suo regolamento sull’incitamento all’odio con il divieto di pubblicazione di qualsiasi contenuto che neghi l’Olocausto o ne alteri i fatti. “Facebook ha motivato l’introduzione di queste nuove politiche alla luce di un «documentato aumento dell’antisemitismo a livello globale e di un allarmante livello di ignoranza sull’Olocausto, soprattutto tra i giovani», scrive Il Post. Chi effettuerà ricerche sull’argomento verrà indirizzato verso «fonti autorevoli»
Qui il post di Mark Zuckerberg dove spiega come si è evoluta la sua posizione al riguardo.
Qui il comunicato Facebook.

QAnon e l’antisemitismo
Una possibile chiave interpretativa rispetto a questa ultima mossa è che le nuove teorie del complotto che si sono diffuse negli ultimi anni, incluso Qanon, da poco messo al bando proprio da Facebook, si stiano legando anche a idee antisemite (di QAnon ho scritto nella scorsa newsletter, se non sapete cosa è: in sintesi, un movimento nato online e riversatosi anche per strada che fantastica di stare combattendo, insieme a Trump, una battaglia contro una cricca di politici pedofili/satanisti di area democratica, con varie estensioni sul tema pandemia ecc).
In particolare in Germania, scrive questo reportage del NYT, dove estremisti di destra sono stati i primi ad abbracciare QAnon e ora questo fenomeno starebbe preoccupando l’antiterrorismo. Anche perché, come spiegano alcuni esperti nell’articolo e come chi può intuire chi abbia studiato la storia del Novecento, in QAnon vi sono vari elementi che richiamano (o risuonano con) alcune idee di quel passato (ad esempio, il tema delle élite globali “mangiabambini”, dove allegorico o letterale che sia il riferimento, il punto è alludere alla perversione morale di un “nemico” potentissimo e alieno).
Ma, scrive BBC, QAnon è sbarcato anche in Gran Bretagna, dando vita a gruppi Facebook e manifestazioni di piazza nel segno (opportunamente annacquato) del “Salviamo i nostri bambini”. Dove si mescolano vecchi scandali interni su singoli politici alla mitologia centrale di QAnon (la cricca di politici pedofila/satanista), dove la pandemia è un fake, e via dicendo.
Mentre, tornando negli Usa, QAnon starebbe anche dividendo singole famiglie americane, racconta il WashPost, inclusi matrimoni ventennali, o rapporti madre-figlio. Qui una intervista di CNN a un ex-QAnon: il suo consiglio è avvicinarsi con empatia alle persone che credono a teorie del complotto.
A questo proposito, anche YouTube ha bannato video che colpiscono o prendono di mira qualcuno da parte di teorie del complotto come QAnon e il Pizzagate. (NBC).

I profili finti di neri pro-Trump
Intanto, su Twitter sono stati scovati una serie di account finti che fingevano di essere di sostenitori neri di Trump, spesso sostenitori in posizioni di rilievo, come capi della polizia ecc. Origine incerta. (WashPost).

 

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