Bloodline Shrine, a Bologna la mostra di Meredith Monk

Ciascuna voce svela la propria origine e il legame a ogni cellula biologica del corpo. A Bologna Bloodline Shrine, lo spettacolo a cinque voci della Meredith Monk, avanguardista della voce

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Il progetto Bloodline Shrine di Meredith Monk, curato da Caterina Molteni è in programma dall’1 al 4 febbraio 2024 al Pio Istituto delle Sordomute Povere di Bologna. Lo spettacolo ideato da Monk (compositrice, cantante, regista, coreografa e danzatrice statunitense) rientra dodicesima edizione di ART CITY Bologna, il programma di mostre, eventi e iniziative speciali in occasione di Arte Fiera.
Il pionieristico lavoro sulla voce di Meredith Monk ha investito varie discipline. I suoi inizi sono però nel campo della danza, nella quale disciplina si diploma nel 1964. Quattro anni dopo fonda The House, una compagnia teatrale dedicata all’esplorazione della tanto in voga performance. Proprio dal 1968 comincia anche l’approccio sperimentale alla voce, che la porta a fondare nel 1978 il Meredith Monk & Vocal ensemble. A partire dagli anni ’70 si intensifica il suo impegno nella composizione, con numerose opere sia strumentali sia vocali. Negli anni Monk ha creato un corpus di opere capace di influenzare numerosi grandi della musica. Basta scorrere i nomi di chi è stato chiamato a celebrarla in occasione dei primi 40 anni di carriera nel 2005: Bjork, Terry Riley, John Zorn e DJ Spooky, tra gli altri.

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Bloodline Shrine presenta una formazione di cinque voci che eseguirà alcuni estratti dall’opera Cellular Songs del 2018, la seconda parte di una trilogia di opere di teatro musicale. Il tema centrale sarà il rapporto con la Natura e lo spettacolo si avvarrà di un’installazione composta da cinque schermi. La voce dei cinque interpreti dello spettacolo non diventerà soltanto veicolo di una storia: “Nella voce ci sono infinite possibilità di timbro, struttura, carattere, genere, modalità di produrre suono. Ho scoperto che in un’unica voce c’è l’uomo e la donna, tutte le età, le sfumature di un sentire di cui non riusciamo a trovare le parole“.

L’ingresso è gratuito e negli orari di apertura dei giorni ART CITY Bologna è garantito un servizio di mediazione culturale a cura del Dipartimento educativo MAMbo.

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