CANNES 61 – ''Dagli anni '20 agli anni '30 la polizia a Los Angeles ha conosciuto una sorta di rivoluzione interna…''. Incontro con Clint Eastwood

eastwoodIn concorso Clint Eastwood presenta The Exchange con Angelina Jolie e John Malkovich. Alla conferenza era presente anche lo sceneggiatore Michael Straczynsky. Il film racconta la storia di una donna che tornando a casa da lavoro non trova piu’ suo figlio. Dopo alcuni mesi di ricerca, la polizia le presenta un bambino che in realta’ non e’ il suo bambino e con ogni mezzo provera' a convincerla a rassegnarsi… l'unica sua speranza e' un reverendo

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Il regista, per la quinta volta a Cannes, non ha mai vinto la Palma d'Oro…

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eastwoodCosa l’ha colpita in particolare di questa storia vera?
Mi e’ sembrato che negli anni ’20 e ’30 nella citta’ di Los Angeles la polizia ha conosciuto una sorta di rivoluzione interna, nel senso che venivano commessi diversi reati di corruzione. In questo film la polizia non presta attenzione a questa sparizione e preferisce non seguire il caso sin dall’inizio.

 
Qual e’ il punto piu’ essenziale del film?
Sicuramente la ricerca della verita’. Bisogna sempre provare a cercare la verita’. E’ probabilmente tra le cose piu’ importanti di questo mondo. E’ la verita’ che rende interessante la storia.
 
La sua percezione sulla polizia dopo “L’ispettore Harry”…
Al tempo della mia storia l’ispettore aveva 37 anni. Questa storia parla di un poliziotto tenace che vuole a tutti i costi lottare per trovare la verita’ contro ogni ordine costituito. All’epoca non vi erano molti film che presentavano il punto di vista delle vittime. Era un ruolo immaginifico con una pistola puntata su qualcuno al quale si chiede: “credi di avere qualche possibilita’ di salvezza?”.

Essere in concorso a Cannes cosa le fa pensare?
Se si va ad un festival dove e’ prevista una competizione tanto vale parteciparvi. Se poi non vinci non e’ un problema. L’importante e’ aver suscitato qualcosa nel pubblico. Io non mi considero fuori concorso. Per me e’ importantissimo esserci e spero che il pubblico apprezzi il mio lavoro.

Il film e' tratto da una storia vera…
Questa donna e' molto moderna rispetto agli anni '20. Ho perso mia madre poco prima di cominciare a girare questo film e mi sono accorto pero' che le mamme sono uguali quando le tocchi i propri figli. Angelina nel film mi fa pensare a lei. Ci siamo basati su fatti reali, ho incorporato documenti storici del tribunale e i rapporti medici e sono stato letteralemente affascinato dalla lettura. Ma la storia vera e' ancora piu' complessa di quanto io abbia mostrato e la fiction difficilmente avrebbe potuto districare

 

Festival de Cannes

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