Conta su di me, di Marc Rothemund

Con ironia e divertimento il film sorvola sugli scorci più drammatici della storia, ci mostra come l’affetto e la vicinanza non oppressiva possa sollevare la vita di un ragazzo, che non ne può più

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Conta su di me, il film di Marc Rothemund, presentato al Giffoni Film Festival 2018 e vincitore del Miglior film generator +13 arriva al cinema.
L’opera, ispirandosi ad una storia vera, fa un gioco che ricorda per accostamento di temi il celebre film di Nakache e Toledano, Quasi amici.
Questa volta però l’accostamento bizzarro si fa con un bambino di 15 anni affetto da un grave problema cardiaco dalla nascita e un trentenne fannullone e mantenuto ancora dal padre, nonché medico del ragazzo.
La questione si fa grave: il ragazzino, affetto fin da piccolo, non ha mai conosciuto davvero il mondo al di fuori degli ospedali e del centro ricreativo che ospita tanti bambini che come lui vengono catalogati come malati terminali. Un bambino che in 15 anni ha conosciuto solo sofferenza e farmaci, ospedali e dolore, ha perso ormai la voglia di vivere poiché per lui questo significa solo continuare a soffrire.
Il compito allora di Lenny (interpretato da Elyas M’Baker) è mostrare a David il rovescio della medaglia, il divertimento sfrenato e anarchico, di cui lui è un gran conoscitore. Ma tutto questo Lenny non lo fa per una sua spassionata voglia di aiutare il prossimo, ma solo perché minacciato dal padre, che ancora mantiene i suoi sfarzi economici e le sue notti brave.
Il film, che con ironia e divertimento sorvola sugli scorci più drammatici di questa storia, ci mostra come l’affetto e la vicinanza non oppressiva possa sollevare la vita di un giovane ragazzo, che della sua stessa vita non ne può più.
Ma ancora più importante diventa il contributo e la crescita che ogni personaggio esercita sugli altri in modo reciproco e bilanciato, senza forzare i significati e smorzando sempre le sequenze che rischiano di essere sovraccariche.
David e Lenny diventano così “fratelli per sempre” imparando a conoscere entrambi le proprie debolezze e i propri limiti si spronano a vicenda per superarli.
Senza particolari virtuosismi di regia, Rothemund riesce a ricreare un’atmosfera sempre calda e confortevole.

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Con comicità cerca di far cogliere la caducità della vita che spesso viene presa sottogamba da chi, come Lenny, non ha nulla di cui temere. Questo viene tutto rapportato con il dramma con cui è nato David.
La storia, prima di finire sullo schermo è stata riportata in un libro dall’omonimo titolo, che il regista ha rispettato e amato fin dal primo momento.
I protagonisti Elyas M’Baker e Philip Noah Schwarz con un impeccabile interpretazione mostrano l’evoluzione che compiono i loro personaggi. Con incredibile abilità Philip, attore emergente, è riuscito a rappresentare la sofferenza e la gioia di un ragazzo che non sa se riuscirà a compiere 16 anni.

Titolo originale: Dieses bescheuerte Herz
Regia: Marc Rothemund
Interpreti: Elyas M’Barek, Philip Noah Schwarz, Nadine Wrietz, Uwe Preuss, Karin Thaler, Lisa Bitter, Lena Meckel
Distribuzione: M2
Durata: 100′

 

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