Costa-Gravas: la retrospettiva completa al Bergamo Film Meeting

La 40ª edizione del Festival del Cinema d Bergamo omaggia il regista greco con la proiezione dei suoi film. In programma dal 26 marzo al 3 aprile

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Il Bergamo Film Meeting 2022, in occasione della sua 40ª edizione, dedicherà una retrospettiva completa a Costa-Gavras, protagonista del cinema di denuncia e impegno civile. Il regista greco ottiene la cittadinanza francese nel 1956 e comincia la sua carriera nel cinema assistendo registi importanti come Yves Allegret, Jacques Demy, René Clément. Vincerà il Premio della Giuria a Cannes e l’Oscar per il miglior film straniero con Z – L’orgia del potere, film del 1969 che mette in scena una rappresentazione potente di un assassinio politico in Grecia.

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La sua carriera da regista è costellata di film di taglio politico, drammi ambientati nel periodo di occupazione nazista e altri titoli spettacolari.

Il cinema deve saper parlare per metafore, non correre dietro alla cronaca, ma se il cinema rende evidenti certi errori forse si può imparare qualcosa. Bisogna però ricordarsi sempre che il cinema non può cambiare il mondo e soprattutto che non lo si può mai usare per fare propaganda.

Il Bergamo Film Meeting ha deciso di omaggiarlo con la proiezione di tutti i suoi film. La lettura della sua opera parte dunque dalla visione dei suoi primi film Vagone letto per assassini (1965), un detective thriller tratto da un romanzo poliziesco e Il tredicesimo uomo (1967), un dramma ambientato nella seconda guerra mondiale durante l’occupazione nazista per poi passare al grande successo Z – L’orgia del potere (1969). Il cinema di Costa-Gravas si focalizza sul tema politico che permane in La confessione (1970) e L’Amerikano (1973) con cui vince la Palma d’Oro a Cannes.

Dopo L’affare della Sezione Speciale (1975), il regista si ferma per quattro anni cambiando successivamente registro con Chiaro di donna (1979), un dramma intimista. La sua carriera gode di un rilancio con Missing (1982), che vince l’Oscar come migliore sceneggiatura non originale. Negli anni successivi Hanna K., Consiglio di Famiglia, Betrayed e soprattutto Music Box, con cui vince l’Orso d’Oro a Berlino, segneranno la decade più florida dell’autore.

Successivamente La piccola apocalisse (1993), satira degli errori e delle debolezze della sinistra europea, girata all’indomani della caduta del muro di Berlino, e Mad City ‒ Assalto alla notizia (1997), denuncia delle mistificazioni dell’universo mediatico.

La retrospettiva continua con i titoli del nuovo millennio: Amen (2002), Il cacciatore di teste (2005), Verso l’eden (2009), un dramma sugli immigrati illegali con protagonista Riccardo Scamarcio; Il Capitale (2012), ambientato nel mondo corrotto dell’alta finanza, e Adults in the Room (2019), sulla crisi finanziaria esplosa in Grecia nel 2015 e sull’ascesa al governo di Syriza.

Una carriera attiva e profonda attraverso cui ha sempre affrontato temi di grande impatto, dalla denuncia del totalitarismo, alla difesa dei diritti dell’uomo, dall’emigrazione nel mondo contemporaneo a una graffiante riflessione sul potere dei media.

Il cineasta sarà inoltre omaggiato durante la 43ª edizione dell’Efebo d’Oro, in programma a Palermo dal 14 al 20 novembre 2021, dove riceverà il Premio Efebo d’Oro alla carriera – Banca Popolare Sant’Angelo.

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